QUADERNI
Dopo molti anni, ben 6 dalla proposta che facemmo con Giuseppe Civati e Possibile, se ne è colto il significato simbolico e però concretissimo.
Un passo avanti, sicuramente. Anche se spiace per il tempo perso. E spiace perché l’IVA sugli assorbenti non è ancora al 4%, come quella per i prodotti di prima necessità, com’è giusto che sia. Perché le mestruazioni non sono un lusso. Continueremo a insistere.
Il tempo del bla bla bla è finito e bisogna agire: non c’è più tempo.
Infine c’è da cambiare un paradigma e da riscrivere una storia: sembra che le decisioni sul clima le prendano in pochi e in tavoli decisamente ristretti con la presenza delle lobby del carbone. Va completamente ribaltato il tavolo, dando voce e ruolo a chi oggi subisce le conseguenze maggiori di questa crisi socio climatica e ambientale.
Ci vediamo a Roma, il 23 e 24 ottobre, Largo Venue, con la nostra Scuola di Politica. Non abbiamo mai smesso di studiare, ma ora torniamo a farlo tutti e tutte insieme, di persona, finalmente.
Mentre sono sicura che si potrà fare a meno di benzina per qualche giorno (il benzinaio più vicino mi ha detto di riprovare lunedì o martedì), o dell’acqua sugli scaffali dei supermercati, o mangiare qualche verdura in meno per adesso, la situazione diventerà ancora più insostenibile per i diritti di chi lavora in questi settori e di conseguenza per l’intero paese, che, nel frattempo, raziona anche un dibattito profondo sull’impatto della Brexit.
Già nel 2018 Possibile ha presentato una proposta di legge sul salario minimo. In quella proposta, l’introduzione di un salario minimo legale, che riconoscesse ai minimi tabellari un valore legale erga omnes quando questi fossero al di sopra della soglia stabilita, forniva una innovativa interpretazione dello strumento, sino a quel tempo bloccato dal timore di erodere potere contrattuale ai sindacati. Il testo del 2018 è stato riscritto e migliorato in alcuni dispositivi ed è pronto per diventare una proposta di legge di iniziativa popolare.
La crisi climatica sta colpendo e colpirà tutti, spesso con estrema violenza. Come sempre le persone più esposte saranno quelle più vulnerabili. Le responsabilità sappiamo tutti dove stanno.
Il Clima entri nelle decisioni della Politica e la Politica si comporti in maniera coscienziosa, non guardando i sondaggi e pensando al prossimo appuntamento elettorale, ma guardi al futuro, alle generazioni future e a chi verrà dopo di loro.
Allo stato attuale 422 lavoratori “licenziati” via mail possono tirare un sospiro di sollievo, vista la condanna alla revoca della lettera d’apertura della procedura di licenziamento collettivo.
Il giudice non poteva contestare la messa in liquidazione dell’azienda, ma ha imposto di rispettare le norme e l’iter del licenziamento collettivo, impedendo così la delegittimazione del Sindacato ed il tentativo dell’apertura delle procedure di licenziamento collettivo in totale autonomia.
Resta da capire come il decisore politico può intervenire per disincentivare le delocalizzazioni senza incappare in una violazione delle norme europee.
Se scompaiono gli squali, l’Oceano muore. Quello stesso Oceano che produce il 50% dell’ossigeno che respiriamo, e assorbe il 25% dell’anidride carbonica che emettiamo. Se muore l’Oceano, moriamo noi.
Non ci resta, dunque, che salvare gli squali.
500.000 firme per togliere risorse e giro d’affari alle mafie, per garantire la qualità e la sicurezza di cosa viene venduto e consumato, per mettere la parola fine a una criminalizzazione e a un proibizionismo che non hanno portato a nessun risultato. La cannabis non è una questione secondaria o risibile, ma un tema serio che riguarda milioni di italiani.
Noi crediamo invece che il dibattito al Parlamento europeo – fra l’altro disponibile in streaming in tutte le lingue ufficiali dell’UE – sia indispensabile per la vita politica dell’Unione europea. Nonostante i suoi evidenti limiti istituzionali, l’UE legifera sulla maggior parte delle materie che regolano la nostra vita e contribuiscono a costruire il nostro avvenire, ed è importante partecipare a questo processo. Per questo motivo, ci soffermiamo su alcuni aspetti del “SOTEU” di Ursula von der Leyen, che a nostro avviso meriterebbero più attenzione e spazio nel dibattito pubblico nazionale e locale.
La cannabis riguarda 5 milioni di consumatori, secondo alcuni addirittura 6, molti dei quali sono consumatori di lungo corso che ne fanno un uso molto consapevole, non pericoloso per la società.
Preparate lo SPID! Sarà una campagna brevissima, difficile, per cui servirà tutto il vostro aiuto. Ma si può fare. Ed è giusto provarci.
La crisi delle precipitazioni, così come l’aumento di fenomeni temporaleschi più violenti in termini di quantità di acqua e tempi più ristretti e l’innalzamento della quota dello zero termico ci devono spingere, se non costringere, a cambiare radicalmente il nostro approccio al sistema “montagna”. E questo impone anche un cambio drastico nella gestione del territorio anche dal punto di vista delle infrastrutture viabilistiche e sciistiche.
Come illustrato da Legambiente, le spiagge libere in Toscana e in particolare di quelle delle province di Lucca e Massa Carrara sono praticamente assenti: così nella regione (come in altre parti d’Italia) si consuma una grave privazione di un bene pubblico e un forte stress ambientale.
È illusorio pretendere la perfezione del singolo ingranaggio quando è l’intero meccanismo a essere difettoso. La scuola non è e non può essere Atlante, non può portare i pesi del mondo, sanare i conflitti o ricomporre le fratture. Non può, in sostanza, essere scambiata per mito, o favola, immobile e intatta rispetto al contesto in cui esiste. La scuola vive, evolve, ed è fatta della stessa materia della società, che non è certo quella dei sogni.