Per la precisione 95,14 miliardi (nel 2018, fonte Ocse) il prezzo che paghiamo per respirare un’aria di qualità scadente, l’equivalente del 5,75% del Pil (quello del 2018, ndr). Per l’Europa il costo sale ad un astronomico valore di 600 miliardi l’anno, hai voglia a parlare di Green Deal europeo e Recovery Fund (soprattutto se nel pacchetto riguardante la mobilità sostenibile investi solo in alta velocità o se la casella ”riforestazione”, pur rimanendo, non prevede alcun fondo).
Stefano Artusi
Abbiamo iniziato il 2020 con l’Australia in fiamme, che dava seguito ai roghi dell’Amazzonia del 2019 (proseguiti anche quest’anno), poi è intervenuto prepotentemente il Covid-19 ad occupare il centro del dibattito politico, e non poteva essere altrimenti, insieme alla presidenziali americane. Nel frattempo qualche spiraglio green si è aperto quando è stato discusso il Recovery Fund, del come utilizzare queste risorse e della direzione che può dare all’economia e della sua riconversione. Un dibattito scivolato troppo velocemente su chi decide come impiegare le risorse più che del merito finale del loro investimento (anche per uscire dal tunnel della ‘bonus economy’).
Finchè si tratta di rimpatriare ‘cervelli’ ed eccellenze nei vari campi del sapere ha senso, ma senza alcun limite al tipo di lavoratore che va agevolato perchè contribuisca allo sviluppo economico e sociale del Paese. Si rischia di alimentare l’ingiustizia degli sconti fiscali per garantire ingaggi milionari a vecchi calciatori che fino all’anno scorso firmavano il loro ultimo ricco contratto nel Vicino o nell’Estremo Oriente. Facciamo insieme il tifo perchè si cambi questa norma iniqua?
300 milioni le persone che vivono in aree a rischio, minacciate da inondazioni e dall’innalzamento del livello del mare, il triplo rispetto alle precedenti previsioni. Stavolta l’orizzonte temporale è ancora più ravvicinato: 2050. Cioè fra 30 anni, in tutti gli scenari possibili, per Venezia non ci sarà scampo
Oggi sono 120 i giorni di detenzione di Patrick Zaky, ora nel carcere di Tora in Egitto dove si muore di Covid-19. Il primo giugno la detenzione preventiva è stata rinnovata in automatico, senza la presenza dei suoi avvocati, dopo numerose sospensioni dell’udienza a causa del virus.
Da quando Vučić, ex ministro dell’informazione del governo Milošević, è al potere (8 anni) la Freedom House ha declassato la Serbia da democrazia a regime ibrido. Al 93-esimo posto per libertà di stampa. L’indipendenza delle istituzioni scientifiche è in pericolo
Se continuiamo ad investire sull’incenerimento di rifiuti rinvieremo a data futura gli investimenti necessari sull’economia circolare, sulla rimodulazione delle filiere produttive dove i prodotti vengono pensati nel loro intero ciclo (non solo fino al consumatore), fino a tornare come materia prima secondaria. Non sono poche le criticita normative ancora da risolvere sull’End of Waste, fondamentali per tutte le aziende del settore che possono interrompere la linearità del modello produttivo (ormai insostenibile per il Pianeta).
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Mentre c’è chi sta riaprendo o riaprirà a breve, ci sono dei laboratori in Lombardia che rimarranno chiusi: non vedranno più 76 ricercatori della Rottapharm Biotech, perchè sono stati licenziati e i laboratori nei quali lavoravano saranno dismessi
Le sfide per il mercato della GDO rimangono sempre la frammentazione del consumo di prodotti (continua il boom delle vendite online) alimentari (e non solo) e una rete di vendita da reinventare. Per adesso i fattori che stanno incidendo sulla spirale involutiva sono la riduzione del fatturato e il conseguente taglio di costi (soprattutto di personale) ed è difficile pronosticarne una ripresa o la stabilizzazione.
E il 2020, che anno sarà? Rimarrà solo l’anno della grande pandemia, della crisi sanitaria ed economica, o sarà l’occasione di ripensare il modo di produrre, consumare e vivere in un Pianeta limitato ed estremamente fragile (almeno quanto lo siamo noi)?
Pubblichiamo un’altra testimonianza che sottolinea il difficile raggiungimento dei 30 fatidici contratti che permettono l’accesso all’indennità per i lavoratori dello spettacolo
Dopo l’Ungheria di Orban, al quale il parlamento ha conferito i pieni poteri per affrontare l’emergenza sanitaria (senza fissare una scadenza), è toccato alla Slovenia veder il primo ministro Jansa chiedere e ottenere poteri speciali per la gestione della crisi dovuta al coronavirus.
Le piogge si stanno facendo attendere in gran parte del Paese, in Sicilia è stato il gennaio più secco mai…
Ci uniamo all’appello dell’Eipr che ne chiede “l’immediata scarcerazione” e che venga “messa fine alla continua persecuzione e alle detenzioni arbitrarie dei professionisti dei diritti umani, dei membri dei gruppi della società civile e dei giornalisti”.
La più grande evacuazione della storia australiana: sono decine di migliaia le persone a cui è stato ordinato di evacuare le proprie abitazioni per questioni di sicurezza. La tempesta di fuoco ha innescato una crisi umanitaria senza precedenti. Dopo l’Amazzonia ora anche l’Australia è in fiamme.
Da tempo il gruppo francese è in difficoltà, Auchan paga la grave (ed irreversibile) crisi, probabilmente collegata anche alla sua…
Ici commence la mer, ne rien jeter. Qui comincia il mare, non buttare niente: è quello che trovate scritto vicino ai tombini a Collioure, un piccolo comune francese nel dipartimento dei Pirenei orientali. La campagna lanciata per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’inquinamento del mare appena due anni fa si sta diffondendo anche in Italia.
Si tratta di uno sciopero senza precedenti nel mondo del calcio, tutto il calcio femminile sta osservando che effetti avrà questo che è un vero e proprio sciopero ad oltranza finchè non sia raggiunto un accordo che soddisfi le rappresentanti (quasi 200) dei club di Prima divisione dell’Assemblea dell’Associazione delle calciatrici spagnole (AFE)
In principio fu l’Uomo Nero. Poi, nel 2011, il ruolo di spauracchio del popolo toccò allo spread (ora citato solo saltuariamente) per ri-tornare nuovamente all’Uomo Nero, con l’aggiunta, negli ultimi tempi, della mafia nigeriana.
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Questa norma sarebbe una ulteriore agevolazione per gli stranieri titolari di grandi patrimoni in cerca dello sconto giusto. Da un bel po’ e con maggiore aggressività dopo la Brexit si stanno moltiplicando le misure degli altri Paesi per attirare aziende e residenti facoltosi, che in pratica si rubano contributi a vicenda