Migrazioni

Si scrive “riammissione informale”, si legge “respingimento illegale”

Dopo la stra­te­gia del­la stret­ta ai sal­va­tag­gi del­le ONG e quel­la di asse­gna­re por­ti lon­ta­ni ai sal­va­tag­gi che inve­ce si rie­sco­no ad effet­tua­re, emer­ge un’ul­te­rio­re stra­te­gia del nostro pae­se per gesti­re i flus­si migra­to­ri: le riam­mis­sio­ni infor­ma­li. Sul fron­te nor­di­co, quel­lo del­la rot­ta bal­ca­ni­ca, a novem­bre il gover­no ha riat­ti­va­to le riam­mis­sio­ni “infor­ma­li” tra Italia …

Si scri­ve “riam­mis­sio­ne infor­ma­le”, si leg­ge “respin­gi­men­to ille­ga­le” Leg­gi altro »

I richiedenti asilo dovrebbero essere tutti uguali. Ma è davvero così?

Quin­di, si ripe­te, tut­te le per­so­ne che scap­pa­no da una guer­ra o dal­le per­se­cu­zio­ni o dal­la mor­te cer­ta per altre ragio­ni, devo­no esse­re accol­te, però è leci­to por­si una doman­da, guar­dan­do il qua­dro generale.
Sono dav­ve­ro tut­ti uguali?
Stia­mo, come “occi­den­te” in gene­ra­le, trat­tan­do tut­te e tut­ti nel­lo stes­so modo?
Sem­bra di no.

Gli invisibili senza green pass e con decreto di espulsione

Suc­ce­de che vi sia­no migran­ti che arri­va­no in Ita­lia, rice­va­no un decre­to di respin­gi­men­to, ma non pos­sa­no muo­ver­si in alcun modo, nean­che per ritor­na­re nel Pae­se di ori­gi­ne. Anche volen­do ottem­pe­ra­re all’ob­bli­go del decre­to, infat­ti, non sono in gra­do di far­lo per­ché non sono in pos­ses­so di green pass raf­for­za­to. E così si ritro­va­no in un lim­bo in con­di­zio­ni insostenibili.

Appello per l’accoglienza e il sostegno per le persone lgbti+ afghane

Chie­dia­mo al Gover­no ita­lia­no di garan­ti­re cor­ri­doi uma­ni­ta­ri e l’asilo alle per­so­ne LGBTIQ+ e alle don­ne afghane.
Ser­vo­no vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Per que­sto rite­nia­mo che deb­ba esse­re garan­ti­to il soste­gno e l’accoglienza del­le per­so­ne LGBTQI+ afgha­ne la cui vita è a serio rischio.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Sono sempre di più le persone costrette a fuggire. E la situazione non può che peggiorare

82,4 milio­ni. Nono­stan­te la pan­de­mia, nono­stan­te le limi­ta­zio­ni agli spo­sta­men­ti attua­te in nume­ro­si pae­si, il 2020 fa segna­re un nuo­vo record al nume­ro di per­so­ne costret­te ad abban­do­na­re le pro­prie case a cau­sa di per­se­cu­zio­ni, vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni ed even­ti che han­no pre­giu­di­ca­to gra­ve­men­te l’or­di­ne pubblico.

L’emergenza climatica è sempre più decisiva nelle scelte migratorie

Se in alcu­ni pae­si le con­se­guen­ze sono già apprez­za­bi­li, in altri no, ma anco­ra per poco. Se le cau­se del­l’e­mer­gen­za cli­ma­ti­ca han­no chia­re respon­sa­bi­li­tà, le sue con­se­guen­ze non rispar­mie­ran­no nes­su­no. Cer­to, i pri­mi a esse­re col­pi­ti sono curio­sa­men­te i meno respon­sa­bi­li e colo­ro che han­no meno risor­se per tam­po­na­re ma, subi­to dopo, toc­che­rà anche a noi. E a quel pun­to non ci saran­no altri pia­ne­ti sui qua­li rifugiarsi.