migrazione

Nel Mediterraneo si continua a morire

Il Medi­ter­ra­neo que­st’an­no ha visto pro­ba­bil­men­te più mor­ti in mare di quan­te ne sia­no mai avve­nu­te pri­ma. Le per­so­ne con­ti­nua­no a mori­re nel deser­to del Saha­ra, nei lager libi­ci o per­cor­ren­do la rot­ta balcanica. 

Si scrive “riammissione informale”, si legge “respingimento illegale”

Dopo la stra­te­gia del­la stret­ta ai sal­va­tag­gi del­le ONG e quel­la di asse­gna­re por­ti lon­ta­ni ai sal­va­tag­gi che inve­ce si rie­sco­no ad effet­tua­re, emer­ge un’ul­te­rio­re stra­te­gia del nostro pae­se per gesti­re i flus­si migra­to­ri: le riam­mis­sio­ni infor­ma­li. Sul fron­te nor­di­co, quel­lo del­la rot­ta bal­ca­ni­ca, a novem­bre il gover­no ha riat­ti­va­to le riam­mis­sio­ni “infor­ma­li” tra Italia …

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Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Era abolire, non abbellire (quei decreti)

Sot­to l’aspetto giu­ri­di­co, la “riscrit­tu­ra” dei cd. decre­ti sicu­rez­za che esce dal Con­si­glio dei Mini­stri del 5 otto­bre 2020 è una delu­sio­ne. L’impianto rima­ne lo stes­so, e que­sto è il dato di par­ten­za. Vie­ne allar­ga­ta la cd. pro­te­zio­ne spe­cia­le, che rima­ne tale, e que­sto è bene, ma non vie­ne ripri­sti­na­ta la pro­te­zio­ne uma­ni­ta­ria eli­mi­na­ta dai …

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Decreti sicurezza: irrazionale e discriminatorio escludere i richiedenti asilo dall’iscrizione anagrafica

Ora vie­ne da chie­der­si quan­to a lun­go il gover­no Con­te bis — gui­da­to, oltre che dal M5S, da PD e LEU — avreb­be anco­ra atte­so pri­ma di eli­mi­na­re una pale­se discri­mi­na­zio­ne. E quan­to atten­de­rà anco­ra pri­ma di inter­ve­ni­re sui decre­ti sicu­rez­za (abo­len­do­li, auspi­chia­mo), men­tre in ragio­ne di que­sti alcu­ne per­so­ne con­ti­nua­no a subi­re discri­mi­na­zio­ni. Dob­bia­mo atten­de­re la Cor­te costi­tu­zio­na­le anche per il resto?

Quando gli invisibili diventano visibili: il caso dei braccianti di Saluzzo

Al par­co di Vil­la Ali­ber­ti, a Saluz­zo, gio­ve­dì scor­so all’alba è arri­va­ta la Poli­zia. Tut­te e cen­to­tren­ta­tre le per­so­ne accam­pa­te al par­co sono sta­te sot­to­po­ste – così scri­vo­no i gior­na­li – a un dop­pio scree­ning, docu­men­ta­le e medi­co. L’accampamento di for­tu­na è sta­to sgom­be­ra­to, le per­so­ne sud­di­vi­se arbi­tra­ria­men­te in grup­pi e smi­sta­te in vari cen­tri del­la zona, sen­za tene­re in alcu­na con­si­de­ra­zio­ne even­tua­li esi­gen­ze personali.

Salvataggi in mare: cambia il Governo, ma nulla cambia

Sem­bra esser­si ormai cri­stal­liz­za­to qual­co­sa di simi­le a un pro­to­col­lo. Un pro­to­col­lo, a dir­la tut­ta, al qua­le ci sia­mo ormai più o meno abi­tua­ti dal momen­to in cui si è inse­dia­to il gover­no Con­te. Il pri­mo gover­no Con­te, per la pre­ci­sio­ne. Anche a quei tem­pi, infat­ti, la lar­ghis­si­ma par­te del­le ope­ra­zio­ni di “bloc­co” degli sbar­chi dal­le Ong si risol­ve­va così: gior­ni in mare, situa­zio­ni cri­ti­che a bor­do, situa­zio­ni sem­pre più tese fin­ché, anche allo­ra, le per­so­ne veni­va­no fat­te sbarcare.

Il ginocchio sul collo dei migranti invisibili in Libia è anche il nostro

Men­tre tut­to il mon­do sta veden­do e rive­den­do, con orro­re, il video nel qua­le un poli­ziot­to di Min­nea­po­lis sof­fo­ca con un ginoc­chio un nero di nome Geor­ge Floyd, incu­ran­te del­le sue invo­ca­zio­ni, Nel­lo Sca­vo su Avve­ni­re rac­con­ta del­la con­dan­na di tre tor­tu­ra­to­ri al sol­do del­la Guar­dia Costie­ra libi­ca e di una nuo­va stra­ge di migran­ti, assas­si­na­ti dai loro car­ce­rie­ri, men­tre la guer­ra fra le oppo­ste fazio­ni libi­che si fa sem­pre più sanguinosa.