Lavoro

Firenze, una cosa è certa: non si è trattato di un errore umano

Nel­l’at­te­sa di rice­ve­re noti­zie chia­re e cir­co­stan­zia­te sul­la dina­mi­ca di quan­to avve­nu­to in via Mari­ti a Firen­ze, una cosa si deve dire: non si è trat­ta­to di un erro­re umano.

E que­sto, nono­stan­te le insi­nua­zio­ni dei tito­li dei gior­na­li, arri­va­te appe­na pas­sa­to lo shock ini­zia­le, è neces­sa­rio dir­lo con chiarezza.

La destra in Europa affossa la direttiva sui rider

Il 22 dicem­bre scor­so, un fron­te di gover­ni con­ser­va­to­ri e libe­ra­li euro­pei, gui­da­to dal­la Fran­cia e con l’Italia al trai­no, ha impe­di­to l’approvazione in seno al Con­si­glio dell’Unione Euro­pea del­la diret­ti­va che avreb­be rico­no­sciu­to dirit­ti e garan­zie ai lavo­ra­to­ri del­le piat­ta­for­me digi­ta­li tra cui l’attribuzione del­lo sta­tus di lavo­ra­to­ri subor­di­na­ti. Sola­men­te 10 gior­ni pri­ma, Parlamento …

La destra in Euro­pa affos­sa la diret­ti­va sui rider Leg­gi altro »

“Con la cultura non si mangia”

Ogni rifor­ma dal 1990 a oggi ha par­te­ci­pa­to a sman­tel­la­re i siste­mi cul­tu­ra­li in Ita­lia, instau­ran­do sem­pre più una mec­ca­ni­ca vol­ta a pri­va­tiz­za­re e pre­ca­riz­za­re i dipen­den­ti, in un’as­sur­da idea che il sito cul­tu­ra­le sia pro­fit­te­vo­le quan­to un cen­tro commerciale.

La riforma del lavoro in Spagna è davvero una soluzione?

I pri­mi risul­ta­ti del­la rifor­ma del lavo­ro intro­dot­ta dal Real Decre­to-ley 32/2021 fan­no spe­ra­re in un pas­so avan­ti ver­so il supe­ra­men­to del­la radi­ca­ta pre­ca­rie­tà lavo­ra­ti­va del­la Spagna.
A pochi mesi dall’approvazione del decre­to, si sono veri­fi­ca­ti infat­ti otti­mi risul­ta­ti in ter­mi­ni di cre­sci­ta del­le assun­zio­ni con con­trat­to a tem­po inde­ter­mi­na­to, che sono pas­sa­te dall’essere il 10% del tota­le (dicem­bre 2021) al 48% in aprile.
Que­sti sono indub­bia­men­te dati posi­ti­vi che però van­no valu­ta­ti atten­ta­men­te, sen­za lasciar­si anda­re ad ecces­si­vi entusiasmi.

È partita di slancio la raccolta firme online per il salario minimo

“È par­ti­ta di slan­cio la rac­col­ta fir­me onli­ne per la pro­po­sta di leg­ge di Pos­si­bi­le sul sala­rio mini­mo. Si sen­te spes­so par­la­re di lavo­ro, ma non signi­fi­ca nien­te se non ci aggiun­gia­mo la paro­la “digni­tà”. E per far­lo, il sala­rio mini­mo è uno degli stru­men­ti neces­sa­ri”, dichia­ra Bea­tri­ce Bri­gno­ne, segre­ta­ria di Pos­si­bi­le, com­men­tan­do l’av­vio della …

È par­ti­ta di slan­cio la rac­col­ta fir­me onli­ne per il sala­rio mini­mo Leg­gi altro »

Appalti e subappalti: normare per tutelare lavoratrici e lavoratori

A tute­la di milio­ni di lavo­ra­tri­ci e lavo­ra­to­ri, è più che mai neces­sa­rio affian­ca­re alla lot­ta per il mini­mo sala­ria­le un’ampia discus­sio­ne che ci por­ti a for­mu­la­re pro­po­ste da met­te­re in cam­po per rego­la­men­ta­re il siste­ma degli appal­ti che, oltre­tut­to, basan­do­si sul pre­ca­ria­to, por­ta la par­te debo­le a subi­re ricat­ti costan­ti, con con­se­guen­ti mor­ti e inva­li­di­tà per­ma­nen­ti sul lavoro.

Il part time sintomo di inquietudine del mercato del lavoro

di Lin­da Bar­d­ho e Fran­co Bian­chi Uno tra i prin­ci­pa­li indi­ca­to­ri di un mer­ca­to del lavo­ro poco strut­tu­ra­to è il ricor­so ecces­si­vo ai con­trat­ti di lavo­ro part time, che, come vedre­mo, sono il più del­le vol­te invo­lon­ta­ri per i lavo­ra­to­ri. Pur­trop­po, si trat­ta di un feno­me­no lar­ga­men­te pre­sen­te da mol­to tem­po nel nostro pae­se e …

Il part time sin­to­mo di inquie­tu­di­ne del mer­ca­to del lavo­ro Leg­gi altro »

Una direttiva europea contro l’Uberizzazione

Ci sarem­mo aspet­ta­ti di leg­ge­re, a que­sto pun­to, l’attribuzione ai lavo­ra­to­ri di un pote­re di mes­sa in discus­sio­ne non solo degli esi­ti di un siste­ma ADM ma anche dei cri­te­ri base che lo sot­ten­do­no, in un’ottica di pie­na tra­spa­ren­za — lad­do­ve tec­ni­ca­men­te pos­si­bi­le — cir­ca il loro fun­zio­na­men­to. La diret­ti­va si limi­ta però a sta­bi­li­re for­me di con­sul­ta­zio­ne dei rap­pre­sen­tan­ti dei lavo­ra­to­ri, o dei lavo­ra­to­ri stes­si, nel caso in cui le impre­se inten­des­se­ro intro­dur­re nuo­vi siste­mi di moni­to­rag­gio o siste­mi deci­sio­na­li auto­ma­tiz­za­ti, o appor­ta­re modi­fi­che sostan­zia­li a quei siste­mi, con lo sco­po di pro­muo­ve­re il dia­lo­go socia­le sul­la gestio­ne algo­rit­mi­ca. Un po’ poco, for­se. Si trat­ta di un embrio­ne del­la con­trat­ta­zio­ne col­let­ti­va digi­ta­le? È trop­po pre­sto per dir­lo ma dovrem­mo comin­cia­re a recla­ma­re que­sto diritto.

Sanatoria lavoratori irregolari, serve una proroga

La Mini­stra dell’Interno Lamor­ge­se dovreb­be chia­ri­re qua­le sia l’intenzione del gover­no cir­ca la sor­te degli otto­cen­to pre­ca­ri rima­sti in cari­co pres­so le sedi di ser­vi­zio inte­res­sa­te dal­le pro­ce­du­re di rego­la­riz­za­zio­ne e del­le mede­si­me istan­ze sospese.

Il ddl concorrenza e i suoi decreti non devono eliminare i controlli a sorpresa sul lavoro

Si auspi­ca che il DDL con­cor­ren­za, nel­la fase di con­ver­sio­ne, eli­mi­ni ogni rife­ri­men­to all’abolizione dei con­trol­li a sor­pre­sa e con­ten­ga inve­ce misu­re effi­ca­ci che con­tra­sti­no l’evasione e il lavo­ro irre­go­la­re e che tute­li­no la salu­te e la sicu­rez­za nei luo­ghi di lavo­ro, a par­ti­re da un pia­no di imme­dia­ta assun­zio­ne di alme­no 10.000 ispet­to­ri del lavo­ro, dell’Inps, dell’Inail e di tec­ni­ci del­la prevenzione.