L’uguaglianza di gene­re per noi è sem­pre sta­ta più di una voce inse­ri­ta in un pro­gram­ma, più di un gior­no all’anno con cui lavar­si la coscien­za fino alla ricor­ren­za suc­ces­si­va, più di un agget­ti­vo di moda da aggiun­ge­re in auto­ma­ti­co per caval­ca­re l’onda del momento.

 

Quan­do par­lia­mo del­la neces­si­tà di miglio­ra­re la con­di­zio­ne del­le don­ne, oltre ai bene­fi­ci per le don­ne stes­se, non dimen­ti­chia­mo che stia­mo par­lan­do di un van­tag­gio per tut­te e tut­ti. Le ana­li­si – com­pre­se quel­le eco­no­mi­che, come quel­la del Fon­do Mone­ta­rio Inter­na­zio­na­le – ci dico­no che inve­sti­re nel miglio­ra­men­to del­la con­di­zio­ne fem­mi­ni­le por­ta bene­fi­ci gene­ra­liz­za­ti. Una socie­tà che sof­fo­ca il con­tri­bu­to del­le don­ne è una socie­tà che ope­ra con un brac­cio lega­to die­tro la schie­na e oggi che ci tro­via­mo a fron­teg­gia­re cri­si su più ambi­ti – sani­ta­rio, ambien­ta­le, eco­no­mi­co, edu­ca­ti­vo – non pos­sia­mo permettercelo.

 

Chi con­trol­la il dena­ro e le spe­se di fami­glia può usa­re que­sto con­trol­lo come un’arma e, in più, l’incertezza del futu­ro e dell’indipendenza eco­no­mi­ca spes­so spin­ge le don­ne a resta­re più a lun­go in situa­zio­ni di abu­so e di peri­co­lo. La pari­tà sala­ria­le, la cer­ti­fi­ca­zio­ne di Equal Pay, la Tam­pon tax, l’equiparazione dei con­ge­di paren­ta­li, sono alcu­ne del­le pro­po­ste di Pos­si­bi­le che in altri pae­si sono già real­tà. A cui si affian­ca la bat­ta­glia cul­tu­ra­le per il con­tra­sto agli ste­reo­ti­pi, al ses­si­smo in ogni ambi­to, al siste­ma patriar­ca­le che ci circonda.


Leg­gi la nostra pro­po­sta di leg­ge sul­la pari­tà retributiva

Il Par­la­men­to euro­peo ha adot­ta­to la pro­pria posi­zio­ne sul­la pro­po­sta di diret­ti­va che mira a raf­for­za­re l’applicazione del prin­ci­pio del­la pari­tà retri­bu­ti­va di gene­re attra­ver­so la tra­spa­ren­za del­le retribuzioni. 
Il son­dag­gio dell’Eurobarometro, pub­bli­ca­to dal Par­la­men­to euro­peo in vista del­la Gior­na­ta inter­na­zio­na­le dei dirit­ti del­la don­na dell’8 mar­zo, mostra l’im­pat­to signi­fi­ca­ti­vo del­la pan­de­mia sia a livel­lo sia per­so­na­le che pro­fes­sio­na­le, che di salu­te men­ta­le. I dati rile­va­no anche un for­te aumen­to dei livel­li di vio­len­za con­tro le donne. 
L’8 mar­zo per noi non sono fio­ri, cioc­co­la­ti­ni o invi­ti a cena. L’8 mar­zo per noi dura tut­to l’anno e signi­fi­ca anco­ra lot­ta. È il sim­bo­lo del nostro Fem­mi­ni­smo Intersezionale. 
La prio­ri­tà è difen­de­re la vit­ti­ma, difen­de­re chi denun­cia, anche e soprat­tut­to quan­do lo Sta­to chie­de espres­sa­men­te alla vit­ti­ma di denun­cia­re per poter intervenire. 
C’è anco­ra mol­ta stra­da da fare, ma la fare­mo.  Buo­na festa del­la Repub­bli­ca a tut­te e a tutti. 
Il #gover­no­del­le­mi­glio­ri di cui voglia­mo par­la­re in que­sto mese di mar­zo è il gover­no del­le pra­ti­che per l’uguaglianza di gene­re che sono già leg­ge in altri Pae­si: oggi par­lia­mo dell’abolizione del­la #tam­pon­tax.
Il gover­no del­le miglio­ri. Del­le miglio­ri pra­ti­che, in tema di ugua­glian­za, appli­ca­te in tut­ta Euro­pa; quel­le che già in altri Pae­si sono real­tà con­so­li­da­te, men­tre in Ita­lia fati­ca­no anche sol­tan­to ad entra­re nel dibat­ti­to poli­ti­co; quel­le che sono alla base del­le pro­po­ste di Pos­si­bi­le e che attue­rem­mo se fos­si­mo al gover­no del Paese. 
Sia­mo anco­ra mol­to, mol­to lon­ta­ni, dall’abbattere le discri­mi­na­zio­ni attual­men­te pre­sen­ti nel mon­do sportivo. 
Si trat­ta di uno scio­pe­ro sen­za pre­ce­den­ti nel mon­do del cal­cio, tut­to il cal­cio fem­mi­ni­le sta osser­van­do che effet­ti avrà que­sto che è un vero e pro­prio scio­pe­ro ad oltran­za fin­chè non sia rag­giun­to un accor­do che sod­di­sfi le rap­pre­sen­tan­ti (qua­si 200) dei club di Pri­ma divi­sio­ne del­l’As­sem­blea del­l’As­so­cia­zio­ne del­le cal­cia­tri­ci spa­gno­le (AFE)
Il Glo­bal Gen­der Gap Report 2017 pre­sen­ta­to a Davos, ci ha mostra­to un qua­dro poco ras­si­cu­ran­te: l’indice che misu­ra lo scar­to tra uomi­ni e don­ne pone l’Italia all’82° posto su 144 Paesi. 
Il com­men­ta­to­re più saga­ce è quel­lo che sostie­ne che Gras­so abbia det­to che le don­ne sono foglio­li­ne. Il com­men­ta­to­re è saga­ce ma evi­den­te­men­te anche in malafede 
Ini­zia­mo a discu­te­re di pro­po­ste con­cre­te: noi ne abbia­mo fat­te e con­ti­nuia­mo a far­le; per­ché l’ar­go­men­to non ven­ga affron­ta­to solo pochi gior­ni all’an­no e poi lascia­to lì, per occu­par­si d’altro 
Robin Wright è paga­ta meno del suo col­le­ga maschio, come ha spie­ga­to nel cor­so di un suo inter­ven­to a una sera­ta di bene­fi­cien­za. E noi ci schie­ria­mo con lei: #ten­den­za­Clai­re.
Pos­si­bi­le è nato con l’o­biet­ti­vo di por­ta­re avan­ti la bat­ta­glia per l’u­gua­glian­za, in tut­te le sue for­me, tra cui quel­la più impor­tan­te che chia­mia­mo da sem­pre “que­stio­ne maschi­le”. Sono mol­te le sue decli­na­zio­ni e per ognu­na di esse abbia­mo una cam­pa­gna o una pro­po­sta di leg­ge. Per­ché le nostre pro­po­ste sono vali­de 365 gior­ni, quin­di anche il 9, 10, 11, sem­pre. 8 Mar­zo Sempre.