QUADERNI

Lo sgom­be­ro del­l’A­ska­ta­su­na è allo stes­so tem­po una rap­pre­sa­glia e un enne­si­mo tas­sel­lo nel pro­get­to siste­ma­ti­co di repres­sio­ne del dis­sen­so e degli spa­zi socia­li e soli­da­li da par­te del gover­no. Così è sta­to per il Leon­ca­val­lo, così è per ogni spa­zio sim­bo­lo e real­tà atti­va sui territori. 
Con que­sto atto for­ma­le, il Con­si­glio Comu­na­le di Reg­gio Emi­lia non solo espri­me soli­da­rie­tà e un dove­ro­so rin­gra­zia­men­to alle stu­den­tes­se e agli stu­den­ti anti­fa­sci­sti aggre­di­ti da Bloc­co Stu­den­te­sco, ma soprat­tut­to riaf­fer­ma una vol­ta di più l’assoluta incom­pa­ti­bi­li­tà fra l’ideologia fasci­sta e i valo­ri fon­dan­ti la socie­tà, la cul­tu­ra e la comu­ni­tà di Reg­gio Emilia. 
I dati del “Report Cit­ta­di­ni Stra­nie­ri in Emi­lia Roma­gna — Resi­den­ti e dina­mi­che demo­gra­fi­che. Anno 2025” con­fer­ma­no come il feno­me­no migra­to­rio sia in Emi­lia-Roma­gna una real­tà strut­tu­ra­le, sta­bi­le, e sem­pre più intrec­cia­ta con i pro­ces­si demo­gra­fi­ci, eco­no­mi­ci e socia­li del nostro territorio. 
Soli­da­rie­tà da par­te di tut­ta Pos­si­bi­le a Filip­po Blen­gi­no, arre­sta­to a Tori­no sul­la base di nor­me inu­ti­li e proi­bi­zio­ni­ste che non pro­du­co­no alcun risul­ta­to se non cri­mi­na­liz­za­re cit­ta­di­ni e impren­di­to­ri del­la can­na­bis CBD. È un’impostazione anti-scien­ti­fi­ca e repres­si­va, pie­na­men­te fat­ta pro­pria dal gover­no e dal ddl Sicu­rez­za. Spe­ria­mo che la deter­mi­na­zio­ne di Blen­gi­no por­ti l’articolo 18 davan­ti alla Cor­te Costi­tu­zio­na­le: sare­mo al suo fianco. 
Men­tre Melo­ni con­ti­nua a dire che “fun­zio­ne­ran­no”, i cam­pi per le per­so­ne migran­ti di Gja­dër in Alba­nia sono fini­ti al cen­tro del­le pre­oc­cu­pa­zio­ni e cri­ti­che del comi­ta­to ONU con­tro la Tor­tu­ra e Com­por­ta­men­ti Disu­ma­ni e Degra­dan­ti. E la noti­zia già si com­men­ta da sola sot­to­li­nean­do il fal­li­men­to e lo scem­pio eti­co e poli­ti­co di que­sto progetto. 
Il 20 novem­bre alle ore 16.00, pres­so la Sala Nas­si­rya del Sena­to, si ter­rà la con­fe­ren­za stam­pa “Io Col­ti­vo: che fine ha fat­to la pro­po­sta di leg­ge popo­la­re?” dedi­ca­ta al Dise­gno di Leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re S.1317 – “Depe­na­liz­za­zio­ne del­la col­ti­va­zio­ne per uso per­so­na­le e in for­ma asso­cia­ta del­la can­na­bis”, pro­mos­so da Meglio Lega­le, Asso­cia­zio­ne Coscio­ni, Forum Dro­ghe e con il soste­gno di oltre 70 organizzazioni. 
Oggi in piaz­za a Roma insie­me a tan­ti ammi­ni­stra­to­ri e ammi­ni­stra­tri­ci da tut­ta Ita­lia per par­te­ci­pa­re al pre­si­dio orga­niz­za­to da Allean­za Ver­di e Sini­stra che denun­cia i tagli agli enti loca­li fat­ti dal gover­no Meloni. 
Chie­dia­mo che il Gover­no abban­do­ni rin­vii e ambi­gui­tà e si assu­ma la respon­sa­bi­li­tà di ren­de­re l’Italia una demo­cra­zia più acces­si­bi­le e inclu­si­va. Invi­ta­re al voto è impor­tan­te; per­met­te­re dav­ve­ro a tut­te e tut­ti di vota­re lo è anco­ra di più. 
L’impostazione del­la con­fe­ren­za uffi­cia­le sul­le dro­ghe orga­niz­za­ta dal gover­no rima­ne anco­ra­ta a un model­lo repres­si­vo e data­to, lon­ta­no dal­le cono­scen­ze scien­ti­fi­che e dal­le espe­rien­ze svi­lup­pa­te a livel­lo inter­na­zio­na­le. La con­tro­con­fe­ren­za cui stia­mo par­te­ci­pan­do con Giu­lia Mar­ro e Dome­ni­co Spe­ro­ne rap­pre­sen­ta uno spa­zio poli­ti­co neces­sa­rio per costrui­re poli­ti­che sul­le dro­ghe effi­ca­ci e uma­ne, fon­da­te su salu­te, evi­den­ze scien­ti­fi­che e rispet­to del­la digni­tà del­le per­so­ne, supe­ran­do defi­ni­ti­va­men­te l’approccio repres­si­vo e ideo­lo­gi­co che con­ti­nua a domi­na­re il dibat­ti­to nazionale. 
È una stra­te­gia poli­ti­ca coe­ren­te, che pun­ta a divi­de­re, indi­vi­dua­re un nemi­co, far cre­de­re che alcu­ni abbia­no più dirit­to di altri di acce­de­re ai ser­vi­zi e alle tute­le socia­li. Non è un inci­den­te: è un pro­get­to politico. 
Le imma­gi­ni pub­bli­ca­te dal­la Yale Uni­ver­si­ty docu­men­ta­no mas­sa­cri di mas­sa nel­la cit­tà suda­ne­se di El-Fasher, con­qui­sta­ta dal­le For­ze di Sup­por­to Rapi­do (RSF) dome­ni­ca scor­sa al ter­mi­ne di un asse­dio dura­to oltre 18 mesi. Poz­ze di san­gue e cumu­li di cor­pi testi­mo­nia­no l’avvio di un pro­ces­so siste­ma­ti­co e inten­zio­na­le di puli­zia etni­ca del­le comu­ni­tà non arabe. 
Il dica­ste­ro di Gior­get­ti ha pro­dot­to l’ennesima leg­ge pri­va di Poli­ti­ca, un coa­cer­vo di misu­re una tan­tum, di aggiu­sta­men­ti di tiro, di bonus e di fin­te rifor­me uti­li più che altro agli ami­chet­ti di par­ti­to in cam­pa­gna elet­to­ra­le. Nul­la di più.