Il filo nero che unisce le destre di ogni Paese anche in Italia sta approfittando di ogni spazio di discussione per minacciare il diritto all’aborto: nei consigli comunali, regionali, nei salotti televisivi, dalle pagine dei giornali e dai seggi del Senato
Francesca Druetti
Il grande errore della politica fossile è quello di prendere decisioni come se ogni volta si trattasse di scegliere tra salute ed economia, tra salute e lavoro (o reddito): una contraddizione che la pandemia sta rendendo ancora più drammatica, ma che abbiamo visto all’opera da anni
Stamattina in molte piazze d’Italia hanno manifestato i lavoratori e le lavoratrici della cultura. Persone, percorsi, condizioni lavorative molto diverse che hanno in comune il fatto di subire duramente il peso delle restrizioni legate all’emergenza covid e di essere stati tra i primi a farlo.
Rilanciamo nuovamente la richiesta di Rete disarmo che il governo riferisca sulle autorizzazioni e che sospenda le trattative in corso fino a che non sarà raggiunta la piena collaborazione per ottenere verità per Giulio Regeni. È inaccettabile, di fronte a questioni tanto gravi e alla minaccia alla stessa sopravvivenza di Patrick e di tanti e tante come lui, che la sospensione del Consiglio dei Ministri si risolva con un nulla di fatto o con poche righe di esercizio retorico a margine del via libera alla “commessa del secolo”.
Per l’ennesima volta emerge oggi, sia dalle testimonianze delle ragazze su twitter, sia dall’articolo di Wired, la realtà delle chat di Telegram (e dei gruppi facebook) in cui uomini di ogni età postano foto di donne per esporle ai commenti e alle fantasie degli altri.
Siamo, non tutti, ma molti, confinati in casa (per chi ce l’ha) dietro porte chiuse. Ma non lasciamoci tentare dal pensiero che chiudere una porta basti a chi è dentro per sentirsi al sicuro, o basti agli altri per non vedere, non sapere.
“La sicurezza prima di tutto”, ovviamente. Soprattutto quando le misure mirano a proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili. Ricordando che però la vulnerabilità, come la sicurezza, contiene moltitudini. A partire dalla giustizia sociale. Su cui dovremmo investire almeno altrettante energie di quelle che stiamo concentrando negli sforzi di questi giorni.
Saremo in piazza per il quarto sciopero globale per il clima, il giorno dopo la dichiarazione di emergenza climatica da parte del Parlamento Europeo, per unirci ai ragazzi e alle ragazze e agli adulti che li sostengono nella richiesta di azioni efficaci per affrontare la crisi climatica.
Crediamo però che Giorgia Meloni sia stata vittima di un eccesso di semplificazione nel suo post, perché in realtà avrebbe potuto dirci anche che Fratelli d’Italia non ha votato la risoluzione europea perché un intero paragrafo è dedicato a sottolineare come “le disuguaglianze di genere si ripercuotono enormemente sulla qualità di vita dei minori” e che “il genere rimane una delle principali cause di disuguaglianza, esclusione e violenza nel mondo, le cui conseguenze sono ampiamente avvertite dai bambini”.
Non c’è al mondo innovazione tecnologica più efficiente, sicura e duratura contro il riscaldamento globale della presenza di alberi e territori sani, la migliore “tecnologia verde” esistente contro i cambiamenti climatici. Ecco perché, insieme a #ENOIRIPIANTIAMO, abbiamo anche una “cartellina verde” di proposte necessarie e possibili per un Governo del Cambiamento Climatico
La deforestazione e la perdita delle foreste sono l’esempio perfetto del fatto che tutto si tiene, tutto è collegato e, quando si parla di clima, lo è ancora di più. Le cause stanno nello sfruttamento diretto delle risorse, ma anche nella siccità e nelle temperature elevate, così come nei fenomeni estremi come gli uragani, sempre più frequenti a causa della crisi climatica.
L’incidente di domenica, in cui una nave da crociera si è schiantata contro la banchina di San Basilio, è solo una delle conseguenze del traffico delle grandi navi in Laguna. Drammatica, immediatamente visibile, di impatto mediatico ed emotivo: catalizza quindi l’attenzione dei media e delle autorità e impone un’accelerazione delle decisioni, nell’ottica di un interventismo emergenziale tipico del quadro italiano.
Sabato 13 aprile siamo state invitate dai Verdi Europei a Bruxelles per partecipare a The Green Wave, l’incontro di formazione…
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Il tema della cosiddetta “tampon tax” non è nuovo, ma negli ultimi mesi il dibattito che lo riguarda ha preso una nuova piega. Naturalmente, stiamo parlando del contesto italiano, perché altrove la discussione è stata affrontata negli ultimi anni e in molti Stati si è già legiferato in accordo.
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Anche in un momento come questo, in cui la tesi che sembra vincente è quella quella dell’omologazione, della discriminazione, della violenza verso chi non risponde a precisi criteri imposti da un modello patriarcale ed etero normativo, c’è e ci sarà sempre chi invece a tutto questo resisterà.
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Qualche giorno fa il Ministro dell’Interno Matteo Salvini faceva un elenco di paesi di provenienza dei migranti saliti a bordo…
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Ventimiglia è una delle città diventata suo malgrado simbolo delle frontiere chiuse, della limitazione spesso violenta alla circolazione delle persone,…
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Quando qualcuno dice “preferisco essere licenziato che avere a che fare con Casa Pound”, significa che la Resistenza è ancora qui
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Un tassello nella storia terribile degli ultimi giorni di Pamela, un tassello che avete scelto di raccontare dal punto di vista di colui che di Pamela si è approfittato
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La legge non prevede questa possibilità. E non prevede nemmeno, come chiedeva un emendamento presentato in sede di discussione della Legge Elettorale, l’“early voting”
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