Stefano Artusi

“At last”, la reazione (necessaria) del Veneto contro le Mafie

Come nel­le altre inchie­ste del recen­te pas­sa­to emer­ge chia­ra­men­te la pro­gres­si­va e sem­pre più strut­tu­ra­ta infil­tra­zio­ne del­la cri­mi­na­li­tà orga­niz­za­ta in Vene­to e il con­sen­so che i mafio­si incon­tra­no con pez­zi del­la socie­tà, ope­ra­to­ri del mon­do eco­no­mi­co e ora anche poli­ti­co, che chie­do­no capi­ta­li, ser­vi­zi e favori.

Dal locale al globale: come mobilitarsi per respirare aria pulita

Con Mar­ghe­ri­ta è #Pos­si­bi­le affron­ta­re i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci, inne­sca­re mobi­li­ta­zio­ne, sen­si­bi­liz­za­re l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, par­ten­do dal pro­prio contesto/territorio, allar­gan­do sem­pre più gli oriz­zon­ti. Dal loca­le al glo­ba­le la bat­ta­glia è la stes­sa, per la salu­te nostra, del­l’am­bien­te, di tut­to il pia­ne­ta Terra.

Veneto: la strada verso una terra povera e distrutta

L’ul­ti­mo in ordi­ne di tem­po, appe­na un mese fa, è sta­to il seque­stro cau­te­la­re, da par­te dei cara­bi­nie­ri fore­sta­li di Mestre a segui­to di una inda­gi­ne coor­di­na­ta dal­la Dire­zio­ne distret­tua­le anti­ma­fia di Vene­zia, di due aree dove era­no stoc­ca­te 280mila ton­nel­la­te di rifiu­ti trat­ta­ti illecitamente