Il collasso climatico colpisce il cuore dell’Europa

Le immagini provenienti dalla Germania occidentale, da parte del Belgio, Lussemburgo e i Paesi Bassi sono eloquenti. Da tempo tocchiamo con mano anche in Italia il susseguirsi di fenomeni estremi sempre più frequenti, tanto che anche i negazionisti climatici faticano a minimizzare la portata di questi fenomeni.

Le imma­gi­ni pro­ve­nien­ti dal­la Ger­ma­nia occi­den­ta­le, da par­te del Bel­gio, Lus­sem­bur­go e i Pae­si Bas­si sono elo­quen­ti: per Ange­la Mer­kel ”par­la­re di una for­te piog­gia e di allu­vio­ne descri­ve la situa­zio­ne in modo insuf­fi­cien­te”. Men­tre è anco­ra in cor­so una gran­dis­si­ma ope­ra­zio­ne di soc­cor­so, il bol­let­ti­no di vit­ti­me e disper­si si aggior­na di ora in ora aggra­van­do il già tra­gi­co bilan­cio. Per­so­ne intrap­po­la­te sui tet­ti, inte­re cit­ta­di­ne iso­la­te, edi­fi­ci che rischia­no il crol­lo, dighe che potreb­be­ro cede­re (Stein­ba­ch­tal). Secon­do Armin Laschet, il pre­si­den­te del­la regio­ne Nord Reno – Vest­fa­lia, occor­re acce­le­ra­re le misu­re di pro­te­zio­ne del cli­ma a livel­lo fede­ra­le, euro­peo e globale.

Da tem­po toc­chia­mo con mano anche in Ita­lia il sus­se­guir­si di feno­me­ni estre­mi sem­pre più fre­quen­ti, tan­to che anche i nega­zio­ni­sti cli­ma­ti­ci fati­ca­no a mini­miz­za­re la por­ta­ta di que­sti feno­me­ni: sono aumen­ta­ti del 45% (rispet­to allo stes­so perio­do del 2020) gli even­ti meteo­ro­lo­gi­ci estremi.

L’ac­ce­le­ra­zio­ne del­le misu­re di pro­te­zio­ne del cli­ma si sta­va pale­san­do qua­si con­tem­po­ra­nea­men­te all’i­ni­zio di que­st’ul­ti­ma disa­stro­sa allu­vio­ne nel­la pre­sen­ta­zio­ne di mer­co­le­dì del pac­chet­to ‘’Fit to 55’’ da par­te di Ursu­la von der Leyen e Pao­lo Gen­ti­lo­ni, del­le misu­re per dare una nuo­va spin­ta alla soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le in tut­ti i Pae­si Ue. L’o­biet­ti­vo di taglia­re le emis­sio­ni di ani­dri­de car­bo­ni­ca del 55% entro il 2030 (rispet­to ai livel­li del 1990). Fra i vari pun­ti lo stop alla ven­di­ta di auto ali­men­ta­te a ben­zi­na, die­sel, gpl dal 2035 (solo auto a zero emis­sio­ni, quin­di nien­te ibri­de o bifuel), l’au­men­to del­la tas­sa­zio­ne sui car­bu­ran­ti inqui­nan­ti e la ridu­zio­ne del­le tarif­fe del­l’e­ner­gia elet­tri­ca, dei dazi su cemen­to, fer­ro, accia­io, allu­mi­nio, fer­ti­liz­zan­ti ed ener­gia elet­tri­ca impor­ta­ti da Pae­si che non rispet­ta­no gli stan­dard ambien­ta­li del­l’Ue. Sono pre­vi­sti poi un fon­do socia­le da 72 mld per finan­zia­re gli inve­sti­men­ti dei cit­ta­di­ni euro­pei sul rispar­mio e l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca del­le pro­prie abi­ta­zio­ni e su mobi­li­tà meno inqui­nan­te. Ed è dav­ve­ro un pec­ca­to che le pri­me rispo­ste a que­sto tipo di misu­re non si sia­no fat­te atten­de­re e che sia­no così con­tra­ria­te da defi­nir­le irra­zio­na­li (Acea, la prin­ci­pa­le asso­cia­zio­ne euro­pea dei pro­dut­to­ri di auto­mo­bi­li) o da espri­me­re scon­cer­to e for­te pre­oc­cu­pa­zio­ne (Anfia, Asso­cia­zio­ne nazio­na­le filie­ra auto­mo­bi­li­sti­ca). Men­tre anco­ra sui tg scor­ro­no le imma­gi­ni del­la deva­sta­zio­ne cau­sa­ta dal­le piog­gie tor­ren­zia­li e la con­se­guen­te eson­da­zio­ne dei fiu­mi, gli Sta­ti mem­bri pro­met­to­no bat­ta­glia in Par­la­men­to Ue e in Con­si­glio dove le misu­re legi­sla­ti­ve pro­po­ste andran­no discus­se: se sul­la leg­ge sul cli­ma si è tro­va­to un accor­do, le misu­re per attuar­la met­te­ran­no in cri­si filie­re pro­dut­ti­ve, la socie­tà che abbia­mo costrui­to, siste­mi di pote­re che si sono fos­si­li­za­ti, inte­res­si eco­no­mi­ci enor­mi, baci­ni elet­to­ra­li (in set­tem­bre la Ger­ma­nia va al voto). Per­ciò men­tre discu­te­ran­no le misu­re potreb­be­ro già pen­sa­re a qua­le sarà la pros­si­ma cit­tà, il pros­si­mo Pae­se ad esse­re fla­gel­la­to dal­l’ac­qua, da un’on­da di calo­re, da un tor­na­do… e deci­de­re qua­le bat­ta­glia sia più oppor­tu­no sostenere.

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