QUADERNI

Oggi — anzi: l’al­tro­ie­ri — non suc­ce­de­rà un caz­zo. Il gover­no con­ti­nue­rà a soste­ne­re che la Guar­dia costie­ra libi­ca “sal­va” per­so­ne in mare, con­ti­nue­rà a uti­liz­za­re stru­men­tal­men­te l’ar­go­men­to dei cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, con­ti­nue­rà con poli­ti­che di col­la­bo­ra­zio­ne (com­mer­cia­le, soprat­tut­to, si leg­ga: ven­di­ta di armi) con dit­ta­to­ri “uti­li” e neces­sa­ri — vuoi per bloc­ca­re le per­so­ne migran­ti, vuoi per inte­res­si stra­te­gi­ci ed energetici. 
Un Gover­no che si dimen­ti­ca di pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne deter­mi­na­ti para­me­tri — come l’accesso al cibo quan­do deci­de di impe­di­re ai bam­bi­ni di anda­re a scuo­la — è un Gover­no che ha per­so di vista l’unica bus­so­la poli­ti­ca che vale la pena segui­re: l’uguaglianza.
Tre ragaz­zi (di 15, 16 e 19 anni) sono sta­ti arre­sta­ti con mol­te­pli­ci accu­se, fra cui il com­pi­men­to di atti ter­ro­ri­sti­ci, per ave­re con­vin­to il capi­ta­no del­la nave El Hiblu 1, che li ave­va sal­va­ti in un grup­po di 108 per­so­ne su un gom­mo­ne semi-affon­da­to, a non ripor­tar­li a Tri­po­li (come inve­ce gli era sta­to indi­ca­to dal­le auto­ri­tà euro­pee che coor­di­na­va­no il sal­va­tag­gio), ma a diri­ger­si su Malta.