Istruzione

Licei quadriennali: una sperimentazione che insegue la competitività senza basi scientifiche

Anche ammes­so che fos­se con­di­vi­si­bi­le l’obiettivo di anti­ci­pa­re la con­clu­sio­ne del per­cor­so sco­la­sti­co, l’ipotesi del­la ridu­zio­ne a quat­tro anni del ciclo secon­da­rio appa­re super­fi­cia­le e sem­pli­ci­sti­ca. In pra­ti­ca, si trat­te­reb­be di far­ci­re in quat­tro anni gli stu­den­ti dei mede­si­mi con­te­nu­ti attual­men­te svi­lup­pa­ti in cinque. 

Il futuro dell’esame di maturità sarà l’ennesima riforma a costo zero?

Non si può insom­ma sfug­gi­re al sospet­to che l’eventuale scom­par­sa del­le pro­ve scrit­te si con­fi­gu­re­reb­be come l’ennesima rifor­ma a costo zero, alla ricer­ca di qual­che faci­le con­sen­so poli­ti­co pres­so una par­te del­la popo­la­zio­ne stu­den­te­sca e del­le fami­glie, evi­tan­do di impe­gnar­si in un ben più pro­fon­do e pro­fi­cuo pro­ces­so di inno­va­zio­ne nel­la scuo­la, che com­por­te­reb­be inve­ce cospi­cui inve­sti­men­ti, non solo dal pun­to di vista stret­ta­men­te finan­zia­rio, ma anche in ter­mi­ni di intel­li­gen­za e crea­ti­vi­tà progettuale.

Fermiamo l’autonomia differenziata

Ripor­tia­mo l’in­ter­ven­to di Eula­lia Gril­lo, refe­ren­te nazio­na­le Scuo­la di Pos­si­bi­le, all’as­sem­blea orga­niz­za­ta dal Comi­ta­to con­tro ogni auto­no­mia. Segna­lia­mo inol­tre due peti­zio­ni per chie­de­re il riti­ro dei pro­get­ti di auto­no­mia dif­fe­ren­zia­ta di Emi­­lia-Roma­­gna e Lom­bar­dia. Buon­gior­no a tut­te e a tut­ti e gra­zie al Comi­ta­to con­tro ogni auto­no­mia dif­fe­ren­zia­ta per aver crea­to anco­ra una vol­ta un’occasione …

Fer­mia­mo l’autonomia dif­fe­ren­zia­ta Leg­gi altro »

La scuola Atlante

È illu­so­rio pre­ten­de­re la per­fe­zio­ne del sin­go­lo ingra­nag­gio quan­do è l’intero mec­ca­ni­smo a esse­re difet­to­so. La scuo­la non è e non può esse­re Atlan­te, non può por­ta­re i pesi del mon­do, sana­re i con­flit­ti o ricom­por­re le frat­tu­re. Non può, in sostan­za, esse­re scam­bia­ta per mito, o favo­la, immo­bi­le e intat­ta rispet­to al con­te­sto in cui esi­ste. La scuo­la vive, evol­ve, ed è fat­ta del­la stes­sa mate­ria del­la socie­tà, che non è cer­to quel­la dei sogni.

Didattica a distanza e benessere psichico

Il nostro comi­ta­to “Alla base la scuo­la” ha svi­lup­pa­to pro­po­ste alter­na­ti­ve all’attuale DAD (no clas­si pol­la­io, modi­fi­che del ciclo annua­le sco­la­sti­co, tur­na­zio­ni nell’arco del­la gior­na­ta e mol­te altre) e tali idee sono da attuar­si in modo rapi­do per ridur­re i dan­ni già cau­sa­ti, come dimo­stra­to sopra.

Classi chiuse, classismo aperto

Un Gover­no che si dimen­ti­ca di pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne deter­mi­na­ti para­me­tri — come l’accesso al cibo quan­do deci­de di impe­di­re ai bam­bi­ni di anda­re a scuo­la — è un Gover­no che ha per­so di vista l’unica bus­so­la poli­ti­ca che vale la pena segui­re: l’uguaglianza.

“Classi pollaio”: come pensa di aprire le scuole il Ministro Bianchi?

Dopo un anno di assen­za di scuo­la nel­la vita del­le ragaz­ze e dei ragaz­zi non si può pen­sa­re asso­lu­ta­men­te di lascia­re tut­to come pri­ma; occor­ro­no inve­sti­men­ti ingen­ti su orga­ni­ci ed edi­li­zia sco­la­sti­ca per crea­re tem­pi e spa­zi nuo­vi e dare alla scuo­la la pos­si­bi­li­tà di esse­re la leva su cui far ripar­ti­re il Paese.

“Classi pollaio”: come pensa di aprire le scuole il Ministro Bianchi?

Dopo un anno di assen­za di scuo­la nel­la vita del­le ragaz­ze e dei ragaz­zi non si può pen­sa­re asso­lu­ta­men­te di lascia­re tut­to come pri­ma; occor­ro­no inve­sti­men­ti ingen­ti su orga­ni­ci ed edi­li­zia sco­la­sti­ca per crea­re tem­pi e spa­zi nuo­vi e dare alla scuo­la la pos­si­bi­li­tà di esse­re la leva su cui far ripar­ti­re il Paese.