QUADERNI

Nel mese di giu­gno, Loret­ta Bra­vi, asses­so­re del­la Regio­ne Mar­che con dele­ghe a lavo­ro, istru­zio­ne e for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le, ha invia­to una let­te­ra ai diri­gen­ti sco­la­sti­ci del­le scuo­le supe­rio­ri con la qua­le cal­deg­gia­va la par­te­ci­pa­zio­ne degli stu­den­ti del­le clas­si quar­te al Mee­ting di Comu­nio­ne e Libe­ra­zio­ne a Rimini 
A Sal­vi­ni inte­res­sa sola­men­te fare spon­da agli ami­ci Putin e Orban, con­tro gli stes­si inte­res­si ita­lia­ni nel­la gestio­ne del­le migra­zio­ni e con l’o­biet­ti­vo ora­mai dichia­ra­to di usa­re la leva migra­to­ria per far sal­ta­re l’U­nio­ne europea. 
Arri­va­no fino al 2020 le azio­ni pre­vi­ste dal Pia­no Nazio­na­le Scuo­la Digi­ta­le (PNSD) intro­dot­to nel 2015: si spe­gne­rà il suo entu­sia­smo inno­va­to­re? E qua­le futu­ro per i bistrat­ta­ti Ani­ma­to­ri Digitali? 
Le dichia­ra­zio­ni di Sal­vi­ni, che vuo­le eli­mi­na­re la dici­tu­ra (tra l’al­tro ine­si­sten­te) di geni­to­re 1 e 2 ripor­tan­do­la a madre e padre, han­no sca­te­na­to un gran­de dibat­ti­to ma soprat­tut­to, come det­to, si scon­tra­no con la real­tà di una socie­tà mol­to più com­ples­sa di quel­la che si vuo­le for­za­ta­men­te ren­de­re dicotomica. 
Il mas­si­mo ribas­so ucci­de il pro­gres­so socia­le e civi­le, schiac­cia eco­no­mia ed eco­lo­gia, con­du­ce a vor­ti­co­se eco­no­mie di sca­la che nul­la han­no a che fare con la qua­li­tà ed il benes­se­re del­le per­so­ne e dell’ambiente tut­to. Il risul­ta­to del mas­si­mo ribas­so — non solo nel set­to­re ali­men­ta­re – è un pro­dot­to sen­za vita. 
Che cosa signi­fi­ca “lavo­ra­to­ri a rischio”? Leg­gen­do que­sto tito­lo in rela­zio­ne al Decre­to Digni­tà, la pri­ma imma­gi­ne che si for­ma nel­la men­te del let­to­re è che il prov­ve­di­men­to ridu­ca le tute­le dei lavo­ra­to­ri e ren­da la loro con­di­zio­ne più pre­ca­ria di pri­ma. Ma è dav­ve­ro così? 
La pra­ti­ca di ‘intro­dur­re nuo­ve mate­rie’ dal­l’al­to, indi­pen­den­te­men­te da risor­se, da rifles­sio­ni più ampie e da un mini­mo di coe­ren­za intel­let­tua­le, orga­niz­za­ti­va e cul­tu­ra­le, è in ogni caso vec­chis­si­ma in que­sto Paese. 
Fac­cia­mo appel­lo ad asso­cia­zio­ni, sin­da­ca­ti, per­so­ne e orga­niz­za­zio­ni che ogni gior­no vivo­no e com­bat­to­no la vio­la­zio­ne di dirit­ti uma­ni, le mafie, il capo­ra­la­to, la trat­ta e ne sop­por­ta­no il peso, veden­do cala­re ogni anno l’indice di digni­tà e lega­li­tà, dun­que di demo­cra­zia del Paese. 
Un cock­tail, usci­to male, ser­vi­to sul tavo­lo esti­vo degli ita­lia­ni. Gran­di ope­re, legit­ti­ma dife­sa, spe­se mili­ta­ri: un intru­glio di con­trad­di­zio­ni e di pro­mes­se tra­di­te che non por­ta gio­va­men­to al Paese