Le ronde dell’illegalità

In que­sti gior­ni d’a­go­sto, se non pio­ve­rà (ma ci aste­nia­mo da faci­li bat­tu­te sul gover­no), a qual­cu­no potreb­be capi­ta­re di incon­tra­re in spiag­gia una “Ron­da per la lega­li­tà”, maga­ri come que­sta.

Ora, se acca­des­se, è oppor­tu­no tene­re bene a men­te qua­li sono i requi­si­ti di una “Ron­da per la lega­li­tà” come spe­ci­fi­ca­ti dal decre­to del Mini­stro del­l’In­ter­no (Rober­to Maro­ni, casual­men­te) dell’8 Ago­sto 2009, attua­ti­vo del­la leg­ge 15 luglio 2009, n. 94 recan­te dispo­si­zio­ni in mate­ria di sicu­rez­za pub­bli­ca, ove vie­ne pre­vi­sto il coin­vol­gi­men­to di asso­cia­zio­ni di cit­ta­di­ni per la segna­la­zio­ne agli orga­ni com­pe­ten­ti di even­ti che pos­so­no arre­ca­re dan­no, se rife­ri­bi­li a situa­zio­ni di sicu­rez­za urba­na o disa­gio sociale.

In pri­mo luo­go va det­to che la Cor­te Costi­tu­zio­na­le ha dichia­ra­to ille­git­ti­mo, con sen­ten­za n. 226/2010 il rife­ri­men­to al “disa­gio socia­le”, lascian­do quin­di che la nor­ma riguar­di solo la “sicu­rez­za urbana”.

L’art. 1 pre­ve­de che in cia­scu­na Pre­fet­tu­ra-Uffi­cio ter­ri­to­ria­le del Gover­no e’ isti­tui­to l’elen­co pro­vin­cia­le di que­ste asso­cia­zio­ni di cit­ta­di­ni, costi­tui­te come det­to al fine di segna­la­re alle poli­zie loca­li, ovve­ro alle For­ze di poli­zia del­lo Sta­to, situa­zio­ni lega­te alla sicu­rez­za urbana.

Requi­si­ti per l’iscrizione all’elenco, che è con­di­zio­ne deter­mi­nan­te per poter eser­ci­ta­re que­sta atti­vi­tà, sono, fra gli altri, ave­re tra gli sco­pi socia­li, risul­tan­ti dall’atto costi­tu­ti­vo e/o dal­lo sta­tu­to, quel­lo di pre­sta­re atti­vi­ta’ di volon­ta­ria­to con fina­li­ta’ di soli­da­rie­ta’ socia­le nell’ambito del­la sicu­rez­za urba­na, o comun­que ricon­du­ci­bi­li alla stes­sa, svol­ge­re la pro­pria atti­vi­ta’ gra­tui­ta­men­te e sen­za fini di lucro, anche indi­ret­to, non esse­re espres­sio­ne di par­ti­ti o movi­men­ti poli­ti­ci, ne’ di orga­niz­za­zio­ni sin­da­ca­li ne’ esse­re ad alcun tito­lo ricon­du­ci­bi­li a que­sti, non esse­re ad alcun tito­lo col­le­ga­te a tifo­se­rie orga­niz­za­te; non esse­re ricon­du­ci­bi­li a movi­men­ti, asso­cia­zio­ni o grup­pi orga­niz­za­ti, di cui al decre­to-leg­ge 26 apri­le 1993, n. 122, con­ver­ti­to dal­la leg­ge 25 giu­gno 1993, n. 25 (cd. Leg­ge Man­ci­no, quel­la che casual­men­te ora la Lega vor­reb­be abro­ga­re) cioè asso­cia­zio­ni aven­ti tra i pro­pri sco­pi l’incitamento alla discri­mi­na­zio­ne o alla vio­len­za per moti­vi raz­zia­li, etni­ci, nazio­na­li o reli­gio­si; non esse­re comun­que desti­na­ta­rie anche indi­ret­ta­men­te, di risor­se eco­no­mi­che, ovve­ro di altri finan­zia­men­ti a qual­sia­si tito­lo pro­ve­nien­ti da sog­get­ti appe­na citati.

Inol­tre le asso­cia­zio­ni regi­stra­te devo­no indi­vi­dua­re gli asso­cia­ti desti­na­ti a svol­ge­re atti­vi­ta’ di segna­la­zio­ne di cui al com­ma 1, qua­li osser­va­to­ri volon­ta­ri, ed atte­sta­re che gli stes­si sia­no in pos­ses­so dei requi­si­ti pre­vi­sti dall’art. 5, e cioè:

età non infe­rio­re a 18 anni; buo­na salu­te fisi­ca e men­ta­le, assen­za di dal­to­ni­smo, assen­za di uso di stu­pe­fa­cen­ti, capa­ci­tà di espres­sio­ne visi­va, di udi­to e di olfat­to ed assen­za di ele­men­ti psi­co­pa­to­lo­gi­ci, anche pre­gres­si, atte­sta­ti da cer­ti­fi­ca­zio­ne medi­ca del­le auto­ri­tà sani­ta­rie pub­bli­chenon esse­re sta­ti denun­cia­ti o con­dan­na­ti, anche con sen­ten­za non defi­ni­ti­va, per delit­ti non col­po­si; non esse­re sot­to­po­sti nè esse­re sta­ti sot­to­po­sti a misu­re di pre­ven­zio­ne; non esse­re ade­ren­ti o esse­re sta­ti ade­ren­ti a movi­men­ti, asso­cia­zio­ni o grup­pi orga­niz­za­ti di cui alla Leg­ge Man­ci­no.

Gli osser­va­to­ri volon­ta­ri devo­no esse­re in pos­ses­so di ido­nea coper­tu­ra assi­cu­ra­ti­va ed aver svol­to un cor­so di for­ma­zio­ne.

L’art. 3 pre­ve­de che il sin­da­co che inten­de avva­ler­si di que­sta “atti­vi­tà” deb­ba ema­na­re appo­si­ta ordi­nan­za spe­ci­fi­can­do gli ambi­ti di riferimento.

Sul­le moda­li­tà dipo­ne l’art. 2.

Gli ade­ren­ti svol­go­no atti­vi­tà di mera osser­va­zio­ne in spe­ci­fi­che aree del ter­ri­to­rio comu­na­le, con con­se­guen­te mera segna­la­zio­ne.

L’at­ti­vi­tà di osser­va­zio­ne può esse­re svol­ta esclu­si­va­men­te in nuclei com­po­sti da un nume­ro di per­so­ne non supe­rio­re a tre, di cui alme­no una di età pari o supe­rio­re a 25 anni, sen­za l’au­si­lio di mez­zi moto­riz­za­ti e di ani­ma­li; duran­te lo svol­gi­men­to del­la pre­det­ta atti­vi­tà gli osser­va­to­ri volon­ta­ri devo­no esse­re in pos­ses­so di un vali­do docu­men­to di rico­no­sci­men­to e, anche se tito­la­ri di por­to d’ar­mi, non devo­no por­ta­re al segui­to armi o altri ogget­ti atti ad offen­de­re.

 Gli osser­va­to­ri volon­ta­ri devo­no indos­sa­re una casac­ca, di colo­re gial­lo fluo­re­scen­te, con­te­nen­te la scrit­ta «osser­va­to­ri volon­ta­ri», il logo del­l’as­so­cia­zio­ne, il nome del comu­ne ed un nume­ro pro­gres­si­vo asso­cia­to al nomi­na­ti­vo dell’operatore.

È fat­to divie­to di uti­liz­za­re uni­for­mi, emble­mi, sim­bo­li, altri segni distin­ti­vi o deno­mi­na­zio­ni ricon­du­ci­bi­li, anche indi­ret­ta­men­te, ai cor­pi di poli­zia, anche loca­li, alle for­ze arma­te, ai cor­pi fore­sta­li regio­na­li, agli orga­ni del­la pro­te­zio­ne civi­le o ad altri cor­pi del­lo Sta­to, ovve­ro che con­ten­ga­no rife­ri­men­ti a par­ti­ti o movi­men­ti poli­ti­ci e sin­da­ca­li, non­chè spon­so­riz­za­zio­ni private.
L’at­ti­vi­tà di segna­la­zio­ne è effet­tua­ta uti­liz­zan­do esclu­si­va­men­te appa­rec­chi di tele­fo­nia mobi­le, ovve­ro, se in pos­ses­so del­l’ap­po­si­ta abi­li­ta­zio­ne, appa­ra­ti radio-rice­tra­smit­ten­ti omo­lo­ga­ti, i cui ele­men­ti iden­ti­fi­ca­ti­vi o di rife­ri­men­to devo­no esse­re comu­ni­ca­ti al respon­sa­bi­le del ser­vi­zio di poli­zia muni­ci­pa­le ter­ri­to­rial­men­te com­pe­ten­te.

Le moda­li­tà ope­ra­ti­ve per l’im­pie­go degli osser­va­to­ri volon­ta­ri devo­no esse­re coor­di­na­te con i ser­vi­zi del­la poli­zia muni­ci­pa­le del comu­ne inte­res­sa­to in modo che sia garan­ti­ta un’i­do­nea rice­zio­ne del­le segnalazioni.

Secon­do il Codi­ce Pena­le, chi effet­tua que­sta atti­vi­tà al di fuo­ri dei requi­si­ti ricor­da­ti com­met­te il rea­to di cui all’art. 347 C.P., cioè usur­pa­zio­ne di fun­zio­ne pub­bli­ca, puni­to con la reclu­sio­ne fino a due anni.

Ora, leg­gen­do gli arti­co­li dei gior­na­li, sem­pli­ce­men­te osser­van­do le foto­gra­fie che ritrag­go­no le casac­che  con il logo di Casa­pound, noto movi­men­to poli­ti­co, appa­re evi­den­te come quel­le di cui si ha pub­bli­ca cono­scen­za sia­no ille­ga­li.

Così come è ille­ga­le anche solo par­la­re con una per­so­na che si ritie­ne atten­ti alla sicu­rez­za urba­na, e tan­to meno inte­re­v­ni­re fisi­ca­men­te, poten­do la ron­da solo segna­la­re tele­fo­ni­ca­men­te all’Autorità preposta.

Così come è ille­ga­le for­ma­re ron­de anche solo per segna­la­re ven­di­to­ri abu­si­vi in spiag­gia, non essen­do in alcun modo in discus­sio­ne la sicu­rez­za urba­na secon­do la defi­ni­zio­ne del­la stes­sa Cor­te Costi­tu­zio­na­le, visto che la spiag­gia tut­to è meno che cen­tro urba­no, secon­do la ratio del­lo stes­so Pac­chet­to Sicu­rez­za (e ahi­noi, del recen­te decre­to Min­ni­ti Orlan­do, tan­to per ricor­da­re chi ha rin­no­va­to la semi­na di que­ste ideone).

E tut­to ciò sen­za veri­fi­ca­re l’iscrizione negli appo­si­ti elen­chi, la sus­si­sten­za dell’ordinanza auto­riz­za­ti­va  e i requi­si­ti sog­get­ti­vi dei “par­te­ci­pan­ti” che potreb­be­ro cer­ta­men­te riser­va­re sorprese.

Ora, nel­la con­sa­pe­vo­lez­za che, dopo Maro­ni che ha legi­fe­ra­to, il sog­get­to ulti­mo depu­ta­to alle iscri­zio­ni e alla veri­fi­ca dei requi­si­ti indi­ca­ti è, attra­ver­so gli Uffi­ci Ter­ri­to­ria­li del Governo/Prefetture, il mini­stro Sal­vi­ni, che è respon­sa­bi­le anche del rispet­to dell’ordine pub­bli­co e del­le sue even­tua­li vio­la­zio­ni,  rite­nia­mo comun­que sia un dove­re quel­lo di denun­cia­re tut­te le situa­zio­ni in cui vie­ne pale­se­men­te vio­la­ta la leg­ge, come quel­le ripor­ta­te dal­la stam­pa, nel tota­le e col­pe­vo­le silen­zio dell’Autorità pre­po­sta, impe­gna­ta nei sel­fie a tor­so nudo con piat­ti di pesce e frit­to misto, quan­do va bene.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a

Regionali Liguria, Conferenza stampa di presentazione lista Alleanza Verdi Sinistra con Orlando, Bonelli, Fratoianni, Druetti

Gio­ve­dì 3 otto­bre alle ore 11.30, a Geno­va nel­la sala del­lo Space4business in via­le Bri­ga­ta Bisa­gno 2/25, con Andrea Orlan­do, can­di­da­to Pre­si­den­te del­la Regio­ne Ligu­ria, Ange­lo Bonel­li, por­ta­vo­ce nazio­na­le di Euro­pa Ver­de; Fran­ce­sca Druet­ti, segre­ta­ria nazio­na­le di Pos­si­bi­le e Nico­la Fra­to­ian­ni segre­ta­rio nazio­na­le di Sini­stra Italiana.