QUADERNI

Real­tà strut­tu­ra­te, che agi­sco­no alla luce del sole, che non temo­no di dichia­rar­si per quel che sono: fasci­sti. Riven­di­ca­no di «rap­pre­sen­ta­re la con­ti­nui­tà col fasci­smo», deri­do­no chi lot­tò e cad­de per la libe­ra­zio­ne e, allo stes­so tem­po, chie­do­no di supe­ra­re la anti­sto­ri­ca divi­sio­ne tra fasci­sti e anti­fa­sci­sti. Alcu­ni sie­do­no già nel­le isti­tu­zio­ni, altri mira­no a entrar­vi per can­cel­lar­le, le isti­tu­zio­ni del­la Repub­bli­ca, per­fet­ta­men­te «in con­ti­nui­tà col fascismo». 
Ser­ve un ripen­sa­men­to degli sti­li di vita e allo stes­so tem­po di con­tra­sto del­le disu­gua­glian­ze. Nel­la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca rien­tra il rie­qui­li­brio socia­le. Per­ché la nar­ra­zio­ne del­la soste­ni­bi­li­tà come piom­bo nel­le ali deno­ta una men­ta­li­tà fer­ma al car­bo­ne, al seco­lo scorso. 
Dai docu­men­ti in pos­ses­so dei gior­na­li­sti emer­ge­reb­be qual­co­sa di nuo­vo, e cioè che il per­cor­so che ha por­ta­to alla cri­mi­na­liz­za­zio­ne del­le Ong (ricor­de­re­te tut­ti l’e­sta­te del 2016) non fu casua­le e non fu estemporaneo. 
Pre­sen­za­no, Civi­ta­vec­chia, Brin­di­si, Raven­na, Mestre non sono solo nomi di loca­li­tà spar­se lun­go lo sti­va­le. Que­sti nomi rischia­no di diven­ta­re l’elenco del­le deci­sio­ni sba­glia­te fat­te in un momen­to sto­ri­co uni­co e particolare. 
Que­sta è una bat­ta­glia di civil­tà, una que­stio­ne eco­no­mi­ca e sani­ta­ria con­cre­ta che riguar­da la pari­tà di gene­re che è pro­prio uno dei com­pi­ti fon­da­men­ta­li che lo Sta­to deve garantire. 
Le abbia­mo scrit­to que­sta let­te­ra, caro Mini­stro, per­ché anche se ha “per­so” la pol­tro­na, cre­dia­mo che non abbia dimen­ti­ca­to le prio­ri­tà che ave­va­no carat­te­riz­za­to il suo man­da­to. Maga­ri ades­so non diven­te­rà un astro­nau­ta, ma maga­ri può usa­re anco­ra la sua voce per far capi­re cosa ser­ve qui sul­la Terra. 
Que­sto esem­pio di suc­ces­so sta limi­tan­do al mas­si­mo il con­flit­to con le atti­vi­tà antro­pi­che, l’o­biet­ti­vo rima­ne eli­mi­nar­lo del tut­to e col tem­po ci si arri­ve­rà visto che anche i pasto­ri si stan­no adat­tan­do alla pre­sen­za di que­sto pre­da­to­re in alpeg­gio impie­gan­do cor­ret­ta­men­te gli stru­men­ti di pre­ven­zio­ne degli attacchi. 
Il nostro comi­ta­to “Alla base la scuo­la” ha svi­lup­pa­to pro­po­ste alter­na­ti­ve all’attuale DAD (no clas­si pol­la­io, modi­fi­che del ciclo annua­le sco­la­sti­co, tur­na­zio­ni nell’arco del­la gior­na­ta e mol­te altre) e tali idee sono da attuar­si in modo rapi­do per ridur­re i dan­ni già cau­sa­ti, come dimo­stra­to sopra. 
Sul­la scia dei più recen­ti sche­mi gover­na­ti­vi nazio­na­li, la poli­ti­ca regio­na­le ha abban­do­na­to la stra­da del­la con­trap­po­si­zio­ne, peral­tro da tem­po uti­liz­za­ta solo a fini elet­to­ra­li, per imboc­ca­re quel­la del­la cor­ri­spon­den­za degli amo­ro­si sensi. 
Come per quan­to con­cer­ne la stret­ta coo­pe­ra­zio­ne in ambi­to mili­ta­re, riba­dia­mo l’urgente riva­lu­ta­zio­ne degli accor­di esi­sten­ti tra le for­ze di poli­zia dei due pae­si. È fon­da­men­ta­le ren­de­re dispo­ni­bi­li gli atti su ITEPA e chia­ri­re qua­le sia l’iter in cor­so per il finan­zia­men­to di una secon­da edi­zio­ne affin­ché il pro­get­to pos­sa esse­re sot­to­po­sto a scru­ti­nio parlamentare.