QUADERNI
Non mettiamo in dubbio la ricostruzione della vicenda, ma probabilmente nel raccontarla sarebbe stato utile ricordare ai lettori le posizioni della FSP, del resto più volte ribadite dallo stesso Sindacato, che ha da sempre rivendicato il proprio pressing per l’introduzione della pistola elettrica nella dotazione delle forze dell’ordine sui vari governi che si sono succeduti in questi anni
L’orientamento che sta prevalendo nel governo è quello di un potenziamento del REI incrementando la dotazione fino a 5 miliardi per 4 milioni di poveri con assegno medio individuale di circa 300 euro al mese: ben lungi dal concretizzare le promesse elettorali che invece valevano un assegno mensile netto di 780 euro e a cui il Ministro Di Maio resta disperatamente aggrappato.
Dobbiamo salvare l’abilitazione, salvarla e difenderla con le unghie e coi denti; con essa difendiamo i diritti dati ai lavoratori perché possano trasformarsi in interessi degli studenti e non di questa o quella parte politica.
Perché vengono prodotte le fake news, le bufale, le informazioni distorte che spesso diventano virali? Perché viene, sistematicamente, fatta disinformazione da alcuni attori del dibattito pubblico? Per fabbricare i “problemi”, per creare un clima di emergenza, in cui automaticamente diventano giustificabili le “soluzioni” proposte da alcune parti politiche.
Il nostro lavoro attorno alla campagna #PrimaDelDiluvio è nato proprio in questa direzione: costruire proposte in grado di dare risposte concrete e costruttive, oltre alla questione climatica, anche alla mancanza di lavoro pulito, alle mille insicurezze che viviamo
Oggi è il tempo di una nuova collaborazione, una nuova cooperazione fra agricoltori, fruitori dei prodotti, Università, scienziati ed istituzioni per rivendicare che la terra non è solo asset di stati accaparratori e valore immobiliare ma il luogo di produzione di un cibo sano, biologico e quanto più possibile vicino che da lavoro, valore e salute a chi lo produce e chi se ne nutre.
Se avremo successo come diceva Pier Giorgio Perotto, forse non trasformeremo il mondo e non si vedrà: ma non si vedrà il degrado diffuso delle nostre città, dei nostri edifici pubblici, delle nostre strade, dei nostri spazi verdi, dei nostri marciapiedi; e, forse, anche qualche ponte o qualche tetto in meno che crollerà.