In Libia torna il caos, le ‘nostre’ motovedette che fine fanno?

Negli ulti­mi gior­ni l’e­sca­la­tion del­la vio­len­za e dei com­bat­ti­men­ti, fino alla dichia­ra­zio­ne del­lo Sta­to di emer­gen­za di ieri, ha fat­to ripiom­ba­re la Libia nel caos. Gli scon­tri più gra­vi dal 2014, si con­ta­no già 50 mor­ti, di cui una ven­ti­na civi­li, e oltre 200 feriti.

Resta anco­ra aper­ta l’am­ba­scia­ta d’I­ta­lia a Tri­po­li che nel frat­tem­po è sta­ta eva­cua­ta(via diplo­ma­ti­ci e tec­ni­ci, resta­no solo cin­que dipendenti).

Il gover­no di Al Sar­raj, l’u­ni­co rico­no­sciu­to dal­la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le, ha annun­cia­to la for­ma­zio­ne di un comi­ta­to di cri­si per gesti­re il nuo­vo Sta­to di emer­gen­za, men­tre il colon­nel­lo Abdel Rahim Al-Kani, del­la mili­zia di Tarhu­na (deno­mi­na­ta Set­ti­ma Bri­ga­ta), ha dichia­ra­to che le sue for­ze sono posi­zio­na­te lun­go la stra­da per l’ae­ro­por­to e che stan­no per sfer­ra­re un attac­co al quar­tie­re di Abu Salim del­la capitale.

La Set­ti­ma Bri­ga­ta è una mili­zia lega­ta al signo­re del­la guer­ra Salah Badi, indi­pen­den­te dal Gover­no di uni­tà nazio­na­le, che com­bat­te per libe­ra­re Tri­po­li dal­le altre mili­zie arma­te, che sono accu­sa­te di esse­re cor­rot­te, cioè le mili­zie che ‘soste­nia­mo’ noi, le Bri­ga­te Rivo­lu­zio­na­rie di Tri­po­li, la For­za spe­cia­le di Dis­sua­sio­ne, la Bri­ga­ta Abu Selim e la Bri­ga­ta Nawas­si gui­da­te dai mini­ste­ri del­l’In­ter­no e del­la Dife­sa del gover­no di uni­tà nazio­na­le finan­zia­to dal­l’U­nio­ne Europea.

Non è anco­ra pas­sa­to un mese dal­l’ap­pro­va­zio­ne in via defi­ni­ti­va del decre­to che dispo­ne la ces­sio­ne di 12 uni­tà nava­li alla Libia per il con­tra­sto dei migranti(12 moto­ve­det­te, die­ci ‘Clas­se 500’ del­la Guar­dia Costie­ra e due ‘Clas­se Cor­ru­bia’ del­la Guar­dia di Finan­za), appro­va­to alla Came­ra con 382 voti a favo­re e 11 contrari.

Un prov­ve­di­men­to che auto­riz­za la ces­sio­ne a tito­lo gra­tui­to al gover­no libi­co di que­ste uni­tà nava­li e che dispo­ne, per l’an­no 2018, la spe­sa di com­ples­si­vi 1.370.000 euro per garan­ti­re la manu­ten­zio­ne del­le sin­go­le navi cedu­te e per l’at­ti­vi­tà di adde­stra­men­to e for­ma­zio­ne del per­so­na­le del­la Guar­dia costie­ra libica.

Con la Libia nuo­va­men­te nel caos, que­ste moto­ve­det­te che fine faran­no? Come ver­ran­no uti­liz­za­te? Già lo sco­po di far fare i respin­gi­men­ti col­let­ti­vi alla Guar­dia Costie­ra libi­ca era moti­vo di for­te con­tra­rie­rà a que­sta dona­zio­ne inte­res­sa­ta del Gover­no gial­lo-ver­de, ora che la situa­zio­ne pre­ci­pi­ta, le ‘nostre’ navi potreb­be­ro esse­re uti­liz­za­te addi­rit­tu­ra peggio.

Ci ren­dia­mo con­to a chi abbia­mo affi­da­to que­ste navi? L’im­pe­gno di spe­sa per la manu­ten­zio­ne, l’ad­de­stra­men­to e la for­ma­zio­ne pro­se­gui­rà oppu­re il gover­no met­te­rà dei palet­ti e del­le con­di­zio­ni più stringenti?

Quel­lo che veni­va appro­va­to e osan­na­to come un prov­ve­di­men­to fon­da­men­ta­le, pri­ma al Senato(con mag­gio­ran­za bul­ga­ra) e poi alla Came­ra, in meno di un mese rischia di diven­ta­re uno sci­vo­lo­sis­si­mo tema e moti­vo d’im­ba­raz­zo per il gover­no Con­te.

 

Ste­fa­no Artusi

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.