Un teatro dell’assurdo sulla pelle degli aspiranti docenti: Concorso Abilitati 2018

Nell’ambito della campagna #AllaBaselaScuola riceviamo e pubblichiamo la lettera di Valentina, dall'Emilia Romagna, una denuncia appassionata delle condizioni in cui si trovano molti insegnanti coinvolti nel concorso che si sta svolgendo per il reclutamento di nuovi docenti.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Nell’ambito del­la cam­pa­gna #Alla­Ba­se­la­Scuo­la rice­via­mo e pub­bli­chia­mo la let­te­ra di Valen­ti­na, dal­l’E­mi­lia Roma­gna, una denun­cia appas­sio­na­ta del­le con­di­zio­ni in cui si tro­va­no mol­ti inse­gnan­ti coin­vol­ti nel con­cor­so che si sta svol­gen­do per il reclu­ta­men­to di nuo­vi docen­ti.

Ricor­dia­mo in bre­ve alcu­ni fat­ti, per­ché sia più chia­ro il qua­dro. Nel­le com­mis­sio­ni con­cor­sua­li, ogni docen­te vie­ne paga­to 30€ al gior­no per un nume­ro di ore impre­ci­sa­to, duran­te un perio­do di ripo­so: i 34 gior­ni di ferie, di cui gli inse­gnan­ti sono obbli­ga­ti ad usu­frui­re duran­te l’e­sta­te, ovve­ro nel perio­do di sospen­sio­ne del­le atti­vi­tà didattiche.

Oltre agli scrit­ti e agli ora­li, i com­mis­sa­ri devo­no soste­ne­re nume­ro­si incon­tri all’U­SR. È evi­den­te ci sia penu­ria di com­mis­sa­ri. Pre­ca­rie­tà e pro­fon­da incer­tez­za incom­bo­no sui can­di­da­ti: non c’è chia­rez­za sui mate­ria­li di stu­dio e sul­lo svol­gi­men­to del­le prove.

Le moda­li­tà del­la pras­si con­cor­sua­le con­fer­ma­no una soli­da e anti­chis­si­ma tra­di­zio­ne nel com­por­ta­men­to del­le Isti­tu­zio­ni ver­so la clas­se inse­gnan­te: appros­si­ma­zio­ne, con­fu­sio­ne, alea­to­rie­tà, scar­so sen­so del­la real­tà.

Lo svi­li­men­to ine­vi­ta­bi­le del­la pro­fes­sio­na­li­tà dei docen­ti, in ogni con­te­sto e ruo­lo che sono chia­ma­ti a rico­pri­re, con­ti­nua ad esse­re uno dei pochi dati di fat­to del­la poli­ti­ca sco­la­sti­ca ita­lia­na da decenni.
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Cari ami­ci,

scri­vo que­sto post spin­ta dal biso­gno di far sape­re anche a chi non appar­tie­ne al mon­do del­la scuo­la o non è coin­vol­to nel­le ulti­me pro­ce­du­re con­cor­sua­li cosa stia acca­den­do in regio­ne Emi­lia Roma­gna rela­ti­va­men­te alle nostre clas­si di con­cor­so (lin­gua ingle­se, scuo­la secon­da­ria di I e II grado).

La nostra pic­co­la odis­sea ha ini­zio a giu­gno, quan­do la nostra com­mis­sio­ne, per­si­no in lie­ve anti­ci­po, ha prov­ve­du­to a riu­nir­si ed estrar­re la let­te­ra di par­ten­za per le pro­ve ora­li (Ingle­se, ambi­to AD05 — AB24, AB25).

Ci si aspet­ta­va, di lì a pochi gior­ni, l’u­sci­ta del calen­da­rio e un “nor­ma­le”, sep­pur impe­gna­ti­vo dato il nume­ro dei par­te­ci­pan­ti, iter con­cor­sua­le. Maga­ri si sareb­be potu­to acce­de­re al ter­zo anno di FIT pro­prio a set­tem­bre… E que­sto avreb­be signi­fi­ca­to un’op­por­tu­ni­tà di con­qui­sta­re il ruo­lo una vol­ta tan­to in linea con i tem­pi previsti.

Inve­ce, da quel momen­to, più nes­su­na noti­zia. Abbia­mo appre­so in modo vago che si sono veri­fi­ca­te le dimis­sio­ni “in tron­co” di tut­ti i com­mis­sa­ri ad ecce­zio­ne del­la pre­si­den­te (da impu­tar­si ai mise­ri com­pen­si?) e da due mesi e mez­zo sia­mo “appe­si” al sito del­l’uf­fi­cio sco­la­sti­co regio­na­le in atte­sa di una qual­sia­si noti­zia, comu­ni­ca­zio­ne, infor­ma­zio­ne.

“Mol­la­ti” lì, così. Nel­la peren­ne inde­ci­sio­ne se ripas­sa­re (e cosa ripas­sa­re), se pre­pa­ra­re (e cosa pre­pa­ra­re), se poter­ci con­ce­de­re qual­che gior­no di vacan­za (per­ché poi se ad ago­sto all’im­prov­vi­so chiamano?)…

Per­ché la vita degli inse­gnan­ti negli ulti­mi anni è un po’ tut­to que­sto: una peren­ne inde­ci­sio­ne riguar­do al futu­ro più pros­si­mo. For­za­ta­men­te in atte­sa, for­za­ta­men­te in balia di mec­ca­ni­smi all’ ”azzec­ca­gar­bu­gli”, tal­vol­ta sconcertanti.

Alla fac­cia di chi anco­ra, non sapen­do, par­la di “pri­vi­le­gi”.

Dove sareb­be­ro, que­sti pri­vi­le­gi? Nel­lo sti­pen­dio infe­rio­re a quel­lo di ormai qual­sia­si badan­te o colf? Nel­le vacan­ze esti­ve che vacan­ze non sono, ma disoc­cu­pa­zio­ne al sesto, set­ti­mo o otta­vo anno di con­trat­to annuale?

Nel­le varia­bi­li, deli­ran­ti pro­ce­du­re di reclu­ta­men­to che abbia­mo dovu­to subi­re negli ulti­mi anni?

Nel­la buro­cra­zia e nel­le car­te sen­za sen­so che tal­vol­ta occu­pa­no il nostro tem­po (anzi­ché poter­lo dedi­ca­re a ciò che dav­ve­ro con­ta)? Nel non poter pro­get­ta­re una vacan­za esti­va, o pia­ni­fi­ca­re l’ac­qui­sto di una nuo­va cuci­na — o nel dover­ci pro­cac­cia­re da soli i sosti­tu­ti per un gior­no di assen­za (non retri­bui­ta?) da scuo­la cau­sa con­cor­so mini­ste­ria­le? Non si capisce.

Sen­za con­ta­re che sia­mo ormai trat­ta­ti con scar­so rispet­to, il rispet­to che si deve a tut­te le pro­fes­sio­ni, e che per noi deri­va dal fat­to che il nostro ope­ra­to è cen­tra­le per lo svi­lup­po edu­ca­ti­vo e cul­tu­ra­le dei nostri ragaz­zi. Non è cosa da poco.

E’ ora, quin­di, di far­si sen­ti­re — con cal­ma e civil­tà — ma di far­si sentire.

Ebbe­ne, a quan­to pare l’uf­fi­cio sco­la­sti­co regio­na­le non tro­va quat­tro o cin­que docen­ti di lin­gua ingle­se di ruo­lo da alme­no cin­que anni da poter arruo­la­re come com­mis­sa­ri per il nostro con­cor­so, a Bolo­gna… Fate­vi avan­ti, quin­di, cari col­le­ghi! Vi chie­dia­mo un gesto di gene­ro­si­tà che pos­sa con­sen­ti­re ai vostri col­le­ghi più gio­va­ni di acce­de­re un gior­no al ruolo.

Valen­ti­na Sas­si[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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