QUADERNI
La nostra posizione, la posizione di Possibile, era piuttosto semplice, in fondo: le elezioni sono andate male, e la convivenza tra noi altrettanto, semplicemente non ci sono le condizioni per avviare un congresso, una fase costituente per fare un soggetto unico, perché se lo si avvierà non solo acuirà le nostre divisioni, ma ne provocherà addirittura di ulteriori. Siamo riusciti a costituire un gruppo in Parlamento, concentriamoci su quello e lavoriamo sulle proposte, sui contenuti, e poi casomai vedremo se quel lavoro darà frutti. Si è fatto esattamente il contrario.
In Italia, il collettivo Non Una di Meno ha raccolto l’invito e convocato un corteo per il 24 Novembre a Roma. Parallelamente sono state organizzate altre due manifestazioni: un convegno contro l’interruzione volontaria di gravidanza promosso da Forza Nuova, e una manifestazione organizzata dal Comitato No 194, che conta tra i suoi iscritti il Ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana. Naturalmente, Forza Nuova ha già dato la propria adesione al corteo organizzato dal Comitato a cui è iscritto il Ministro.
Ieri, alle 12.22, è stato pubblicato sul sito dell’associazione Provita un trionfante comunicato, firmato anche dal presidente dell’associazione di Generazione Famiglia Jacopo Coghe, che annunciava la “vittoria” dell’associazione contro l’introduzione del gender nelle scuole.
Nei cinque anni di programma, il lavoro di 8.322 medici cubani ha contribuito alla riduzione della mortalità di bambini, adulti e anziani e alla diminuzione delle file negli ospedali o pronto soccorsi. Inoltre, tali medici andavano a posti difficilissimi da raggiungere, posti in cui i medici brasiliani si rifiutavano di andare, facendo delle visite più umane e affettuose, in base al loro modello di medicina familiare e comunitaria. Più di 700 comuni brasiliani hanno avuto un medico per la prima volta nella storia.
“Una generazione disinteressata, apatica, tutta concentrata sugli smartphone e incapace di scendere in piazza per difendere i propri diritti.” Sono queste le frasi che giorno dopo giorno sentiamo per descrivere la nostra generazione.