QUADERNI
Aderiamo convintamente ai quattro referendum regionali proposti dal Comitato referendario Pro Sardinia. Riteniamo che i temi proposti incidano su settori in grado di dare una spinta fondamentale alla crescita culturale, sociale ed economica della nostra Isola.
Appena il nuovo Regolamento Comunale di Polizia Urbana voluto dal Vicesindaco di Ravenna Fusignani (e presumibilmente non osteggiato dal Sindaco De Pascale ma spero osteggiatissimo almeno dagli assessori Morigi e Baroncini) dovesse entrare in vigore e contenere i divieti e le sanzioni che sono stati anticipati dalla stampa locale, porremo in essere un atto di doverosa disobbedienza civile, attuando il volantinaggio in centro.
Per i cittadini imolesi, Imola ha tutto, eppure negli ultimi anni le politiche attuate (o la loro assenza) hanno intaccato anche questa isola felice: l’ASL ha subito i peggiori danni, con personale ridotto, servizi limitati, ritardi inimmaginabili e spostamenti verso le ASL Bolognesi.
Una città, per usare uno slogan recente, per i molti non per i pochi, una città dove la macchina comunale funzioni, una città sostenibile che finalmente riesca a chiudere il ciclo dei rifiuti; una città a misura di tutti, inclusiva, dove finalmente anche i servizi essenziali non siano un miraggio, una città che finalmente rimetta al centro i cittadini, lo studio, il lavoro, la sanità e la salute.
L’ambiente, ancora una volta, è un capitolo. Un capitolo striminzito e tutto teorico: non ci sono numeri. Non ci sono date, non ci sono obiettivi quantificabili, non ci sono strumenti e non ci sono strategie
Diciamolo a chiare lettere: flat tax è una dichiarazione di guerra alla società, al vivere comune. Significa accettare, anzi premiare, l’allocazione delle risorse come avvenuta nel molto poco libero scambio del mercato, una allocazione che divide in vincitori e vinti
Il nazionalismo ha questo di non trascurabile: il nazionalismo stesso, il protezionismo. La mancanza di un’idea di fondo che contempli non dico la solidarietà — non esageriamo — ma anche solo il progetto di costruire qualcosa di più grande, se non di più giusto, di ciò che sta dentro i propri confini nazionali.
Come Possibile abbiamo proposto che, a parte le relazioni di Pietro Grasso e dei segretari nazionali, tutti gli interventi siano riservati non a esponenti nazionali ma ai territori
Puntuale, come i tg che parlano l’emergenza caldo in estate, è arrivato il grido di dolore verso “la sinistra che non c’è più”. La sinistra afona, incerta, claudicante che non esprime posizioni su nulla