QUADERNI

Tut­to que­sto e mol­to altro, per dire che un altro mon­do dei dirit­ti è pos­si­bi­le. E da qual­che par­te esi­ste per­fi­no. Basta voler­lo fare. 
Anco­ra una vol­ta la spin­ta per pro­teg­ge­re i dirit­ti fon­da­men­ta­li de* cit­ta­din* euro­pe* arri­va dall’Europa, men­tre a livel­lo nazio­na­le si fa spes­so fati­ca ad affer­ma­re prin­ci­pi di pura civil­tà che dovreb­be­ro pre­scin­de­re dal colo­re politico. 
82,4 milio­ni. Nono­stan­te la pan­de­mia, nono­stan­te le limi­ta­zio­ni agli spo­sta­men­ti attua­te in nume­ro­si pae­si, il 2020 fa segna­re un nuo­vo record al nume­ro di per­so­ne costret­te ad abban­do­na­re le pro­prie case a cau­sa di per­se­cu­zio­ni, vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni ed even­ti che han­no pre­giu­di­ca­to gra­ve­men­te l’or­di­ne pubblico. 
Il Pia­no nazio­na­le d’azione per l’uguaglianza dei dirit­ti, è basa­to sul­la con­sa­pe­vo­lez­za che sia il siste­ma cul­tu­ra­le a dover cam­bia­re, per­ché l’odio e la vio­len­za si basa­no su pre­giu­di­zi cul­tu­ra­li. Un pia­no, come tut­to il per­cor­so arco­ba­le­no del­la Fran­cia, che potreb­be tran­quil­la­men­te esse­re d’esempio anche per l’Italia.
A tut­ti, infat­ti, capi­ta di imbat­ter­si, per stra­da o nel­le cor­sie di un super­mer­ca­to, in una gio­va­ne don­na o una don­na adul­ta, che, con impe­gno, sostie­ne a brac­cet­to un anzia­no o gui­da la sua car­roz­zi­na. Ma, quan­do le osser­via­mo, ci chie­dia­mo mai: chi sono que­ste donne? 
Com’è pos­si­bi­le che nel mon­do del cal­cio non esi­sta­no per­so­ne gay? Que­sto suc­ce­de per­ché fare coming out è anco­ra un tabù nel cal­cio maschi­le. Per que­sta ragio­ne la noti­zia che Ciro Immo­bi­le si sia espres­so a favo­re del DDL Zan duran­te un’intervista per Vani­ty Fair è di fon­da­men­ta­le importanza. 
Alle 18.00 di vener­dì 11 giu­gno si è chiu­sa la fase di vota­zio­ne degli iscrit­ti e del­le iscrit­te per il con­gres­so 2021 di Pos­si­bi­le. Ter­mi­na­ta la fase di discus­sio­ne nei comi­ta­ti, si è aper­to il voto onli­ne, che ha visto ricon­fer­ma­ta Segre­ta­ria Bea­tri­ce Bri­gno­ne con la mozio­ne “Paro­le d’Onore”. 
Inve­sti­re in resi­lien­za fore­sta­le, in agri­col­tu­ra di qua­li­tà rispet­to a quel­la di quan­ti­tà, rige­ne­ra­re gli spa­zi urba­ni e le nostre cit­tà con scel­te pre­ci­se di inver­di­men­to urba­no così come il poten­zia­men­to, il ripri­sti­no degli eco­si­ste­mi sono tut­ti pas­si nel­la giu­sta direzione. 
Sicu­ra­men­te in que­sto momen­to sto­ri­co le Pub­bli­che Ammi­ni­stra­zio­ni sono debo­li, ma sono tali per­ché inde­bo­li­te da decen­ni di poli­ti­che del tut­to coe­ren­ti con quel­le che il gover­no Dra­ghi sta mostran­do di voler attuare. 
Il con­gres­so di Pos­si­bi­le, con­vo­ca­to lo scor­so 9 mag­gio, ha con­clu­so la sua fase di discus­sio­ne nei comi­ta­ti di tut­ta Ita­lia dome­ni­ca 6 giu­gno. Ora è il momen­to del voto, per le iscrit­te e gli iscrit­ti di Possibile. 
Tra le sue accu­se alla 194, oltre i costi che l’applicazione di que­sta gra­ve­reb­be­ro sul siste­ma sani­ta­rio nazio­na­le — come se i dirit­ti del­le don­ne potes­se­ro esse­re sog­get­ti nel­la loro appli­ca­zio­ne al cri­te­rio costi/ricavi — vi è anche quel­la di non aver eli­mi­na­to l’aborto clan­de­sti­no e di aver aggra­va­to il pro­ble­ma del­la denatalità. 
L’Unione Euro­pea assol­ve se stes­sa e bacia la mano insan­gui­na­ta del regi­me. Non può e non deve esse­re que­sto il con­te­nu­to del­la nuo­va agen­da inau­gu­ra­ta da Bru­xel­les per rilan­cia­re le poli­ti­che di vici­na­to nel Mediterraneo. 
Se in alcu­ni pae­si le con­se­guen­ze sono già apprez­za­bi­li, in altri no, ma anco­ra per poco. Se le cau­se del­l’e­mer­gen­za cli­ma­ti­ca han­no chia­re respon­sa­bi­li­tà, le sue con­se­guen­ze non rispar­mie­ran­no nes­su­no. Cer­to, i pri­mi a esse­re col­pi­ti sono curio­sa­men­te i meno respon­sa­bi­li e colo­ro che han­no meno risor­se per tam­po­na­re ma, subi­to dopo, toc­che­rà anche a noi. E a quel pun­to non ci saran­no altri pia­ne­ti sui qua­li rifugiarsi.