QUADERNI
Abbiamo ancora la speranza di vincere l’odio e il fascismo domani. In ogni modo, siamo pronte a resistere e a lottare contro un governo rivolto a una minoranza privilegiata e contrario alla libertà di espressione e al diritto alla diversità.
Il risultato è l’impunità assoluta, una combinazione folle e pericolosissima, anche perché segue un sostanziale allargamento delle maglie della normativa sull’uso delle armi, con un’applicazione molto permissiva della relativa direttiva europea.
Varese, Arosio, Como, Morbegno, Lodi, Milano: sono solo le ultime città lombarde ad essere state nelle ultime settimane tristemente protagoniste di episodi di razzismo. Episodi eclatanti, e che quindi arrivano sulla stampa. Perché non possiamo sapere in realtà quanti piccoli gesti di razzismo si consumano in mezzo a noi ogni giorno.
La svolta ci potrà essere solo con una cultura politica capace, per prima cosa di far arrivare al più presto acqua pulita nella zona inquinata, ma soprattutto capace di vietare la presenza di PFAS, ed altre sostanze pericolose, negli sversamenti industriali e capace di incentivare la riconversione di detti composti in altri composti, innocui per le persone e per l’ambiente
Ma cosa succede intorno a Riace? Quali sono i valori che rappresenta Lucano? Perché tanto accanimento verso una realtà tutto sommato piccola? Cosa svela? È evidente che il modello Riace smascheri la retorica securitaria di questo governo e di quello precedente, svelandone i meccanismi
In un Paese dove sempre di più aumenta il divario di genere e dove i numeri della violenza contro le donne sono così in aumento da rappresentare l’unica vera emergenza sicurezza in Italia, è quanto mai urgente una battaglia culturale e politica.
Niente di fondato nella dichiarazione dell’esponente leghista riportata ieri da La Verità, che avrebbe potuto impiegare lo stesso tempo che abbiamo impiegato noi (non più di un quarto d’ora) per verificare la notizia falsa che hanno rilanciato.
Con Possibile vogliamo dare voce, come abbiamo sempre fatto, a chi non si deve sentire meno importante, meno cittadino, meno persona di fronte alla Repubblica.