QUADERNI
Le dichiarazioni non sono sufficienti: occorrono azioni conseguenti. Il clima non cambierà gradualmente, per questo gli scienziati ci dicono che abbiamo 10 anni: i modelli più affidabili dicono che gli sconvolgimenti saranno improvvisi e devastanti ed irreversibili. Ne stiamo avendo un assaggio.
Là fuori sta cambiando tutto ed è un cambiamento che non prevede la sopravvivenza della nostra specie. Come triste corollario a questa incresciosa situazione c’è poi il fatto che tra coloro che sono diventati inabili al cambiamento figurano anche quelle forze (?) politiche che dovrebbero avere il cambiamento come ragione sociale
Solo adottando soluzioni win win che coniughino contrasto al cataclisma climatico, riduzione dell’inquinamento atmosferico, equità sociale e investimenti per la transizione a economie a bassa esntropia potremo sopravvivere.
Quando a Chennai, India, è finita l’acqua potabile, i ricchi hanno comunque avuto la possibilità e i mezzi per accedere in modo esclusivo ad un bene che dovrebbe essere universale.
Vogliamo presentarci da soli alle prossime elezioni? No, non necessariamente. Siamo disposti a dialogare con tutti, ma vogliamo farlo con una base programmatica chiara e con l’appoggio di chi la sostiene. Ed è per questo che, durante il Politicamp appena conclusosi a Senigallia, abbiamo deciso di lanciare «Firmamento» un progetto che guarda alle prossime elezioni politiche e che lo fa a partire da sette punti strategici, fondamentali per salvare il Pianeta, in tutti i sensi.
La loro colpa è di non essere americane da sufficienti generazioni. La loro colpa è che il sangue che scorre nelle loro vene non è ancora sufficientemente americano.
«La Libia non è un porto sicuro», quindi è necessario «ogni sforzo perché venga evitato che le persone salvate nel Mediterraneo siano fatte sbarcare in Libia». A dirlo, questa volta, sono le Nazioni Unite, attraverso la firma congiunta di Unhcr (Alto commissariato per i rifugiati) e Iom (Organizzazione internazionale per le migrazioni).
Siamo da sempre schierate e schierati a favore dei diritti, a sostegno di quel “patto sociale” che vede ogni cittadino ricevere le stesse tutele e la stessa protezione dalle violenze, non solo fisiche, a difesa delle minoranze e delle diversità, che necessitano di un’attenzione particolare.