QUADERNI

Quel­la che abbia­mo let­to oggi, è dav­ve­ro una brut­tis­si­ma pagi­na che rac­con­ta di un ten­ta­ti­vo di mani­po­la­zio­ne del­la real­tà e del­le men­ti, che ha il solo aspet­to posi­ti­vo di far­mi pen­sa­re che l’ambiente sia tor­na­to ad esse­re un tema di moda, visto che improv­vi­sa­men­te per­si­no uno come lui, deci­de di occuparsene. 
La web tax, come è sta­ta sino­ra pro­fi­la­ta, è una tas­sa piat­ta, una cedo­la­re sec­ca, per così dire. Nei fat­ti, si tra­dur­rà nel­la con­fer­ma dell’attuale bas­sa tas­sa­zio­ne, spe­cie se saran­no appli­ca­te le irri­so­rie ali­quo­te sino­ra indi­ca­te (si trat­ta di per­cen­tua­li che oscil­la­no dal 2% al 5%). Per­si­no la ver­sio­ne india­na, chia­ma­ta Equa­li­sa­tion Levy (pre­lie­vo di pere­qua­zio­ne), ha un’aliquota più alta, pari al 6%, seb­be­ne abbia una serie di detra­zio­ni ed eccezioni. 
Medi­ci sen­za fron­tie­re rive­la uno scan­da­lo che fino­ra era sta­to solo nasco­sto sot­to il velo del­la pro­pa­gan­da: nei cam­pi libi­ci si sta con­su­man­do la siste­ma­ti­ca vio­la­zio­ne dei più basi­la­ri dirit­ti umani.