QUADERNI
In Italia rischiamo di tornare a una situazione pre-194, con un ricorso sempre più massiccio all’aborto clandestino: secondo la relazione Lorenzin, si registrano attualmente circa 20 mila casi l’anno (5 mila riguardano le straniere). Ma si tratta di un dato ampiamente sottostimato.
Ci siamo chiesti se questa espressione che l’Onu adotta per descrivere l’allarme migrazioni non contenga un assurdo logico.
Ci siamo chiesti perché l’Europa non riesca a intervenire, come suggerisce Cristallina Georgieva, vicepresidente della Commissione europea, nei paesi da cui i migranti provengono.
Ci siamo chiesti perché l’Italia non si ponga all’avanguardia nell’affrontare la questione, che la riguarda direttamente per ragioni geografiche, storiche e politiche.
I comitati di Possibile di tutta Italia (e non solo) si stanno riunendo in questi giorni come previsto, da qui al 31 gennaio, per discutere i temi programmatici e per fare il punto sulle attività politiche locali e nazionali in corso e in programma.
Possibile chiede che la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica affrontino con impegno la discussione sulla proposta di legge presentata dall’intergruppo parlamentare per la cannabis legale.
«Se gli sprechi alimentari mondiali fossero un Paese — scrive il Financial Times -, sarebbero il terzo più grande emettitore mondiale di gas serra, dopo Cina e Stati Uniti, richiedendo inoltre 250 chilometri cubici di acqua all’anno — più della portata annuale del Danubio», con tutto ciò che ne consegue in termini di riscaldamento globale.
Si aprono alle ore 12 di oggi e andranno avanti fino alle 12 del 31 gennaio le votazioni per la fase 2 del congresso di Possibile, quella che porterà all’elezione del nuovo Segretario e dei comitati organizzativo e scientifico.
Un partito, come ogni associazione, è innanzi tutto una comunità di individui, che si fonda su valori condivisi ma che non può prescindere da fiducia e rispetto reciproci. Senza questi due prerequisiti non esiste una comunità ma non esiste neppure una comunicazione efficace ed un confronto dialettico sano.
Con Podemos, Syriza e con i compagni della sinistra portoghese abbiamo la consapevolezza che un nuovo modello sarà praticabile solo ribaltando i rapporti di forza tra sinistra e destra, cioè liberando la sinistra dal suo immobilismo e dalla sua subalternità alla destra, ponendola nettamente fuori dalla logica autodistruttiva della grande coalizione con il centrodestra, a livello europeo, nazionale e locale.
Ieri pomeriggio la conferenza dei presidenti dei gruppi alla Camera ha finalmente calendarizzato la Legge sul Fine Vita. La battaglia non è finita, ora inizia la sfida più dura. Non abbassiamo la guardia, continuiamo a scendere in piazza a fare iniziative, a creare ponti, a confrontarci con tutti, a fare pressione su ogni membro della Camera, affinché si capisca che questa battaglia non ha nulla di ideologico, ma va incontro al diritto di ciascuno di noi di poter decidere della propria vita, di poter essere liberi, fino alla fine.
Il sistema alimentare è uno strumento irrinunciabile per mettere in moto il cambiamento che ci serve per incrementare il benessere complessivo e raggiungere l’uguaglianza tra gli individui. La riuscita di questo progetto corrisponde alla sommatoria dell’impegno di ciascuno di noi: sia come consumatore, nel momento in cui decide cosa e come consumare, sia come agente di cambiamento sociale, all’interno della rete che stiamo costruendo insieme.
Depositata dagli Onorevoli Beatrice Brignone e Giuseppe Civati la Proposta di Legge “Tampon tax” per la riduzione dell’aliquota dell’imposta relativa ai prodotti di prima necessità destinati alle donne, in particolare assorbenti igienici, tamponi, coppe e spugne mestruali.
Anche Possibile sarà nelle tante piazze arcobaleno il prossimo 23 gennaio nella giornata di mobilitazione nazionale per i diritti e l’uguaglianza in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili.
L’intervento di Giuseppe Civati durante la discussione del disegno di legge costituzionale per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.