QUADERNI

Pos­si­bi­le, con il suo Mani­fe­sto, ha avan­za­to da tem­po una det­ta­glia­ta pro­po­sta per arri­va­re alla pro­gres­si­vi­tà fisca­le con un’e­qua redi­stri­bu­zio­ne del­le risor­se: biso­gna par­ti­re dal­l’in­ter­ven­to sul­l’im­po­sta di dona­zio­ne e suc­ces­sio­ne. Che in Ita­lia è alla stre­gua di un para­di­so fiscale 
Nel pren­der­se­la, per l’en­ne­si­ma vol­ta, con Lau­ra Bol­dri­ni e don Bian­ca­la­ni, ha indet­to una mani­fe­sta­zio­ne in con­tem­po­ra­nea a un’i­ni­zia­ti­va che vede ospi­ti que­sti ulti­mi, con la qua­le chie­de (testual­men­te) di «USCIRE DALLO SPRAR. CHIUDERE I CENTRI DI ACCOGLIENZA» 
La sal­va­guar­dia del suo­lo e dell’ambiente, la ricon­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca dell’agricoltura e dell’edilizia, l’innovazione nel turi­smo e nel­la frui­zio­ne cul­tu­ra­le si sal­da­no per dare vita a un model­lo di pro­dut­ti­vi­tà dif­fu­sa e ad alta qua­li­fi­ca­zio­ne, che fa rina­sce­re i bor­ghi e crea spa­zi di integrazione 
La poli­ti­ca tut­ta e la Regio­ne devo­no far­si cari­co di que­sta situa­zio­ne e con­vo­ca­re l’azienda e le par­ti socia­li per un inter­ven­to che si con­clu­da con la sal­va­guar­dia dei posti di lavo­ro e dei dirit­ti dei lavoratori 
Sto­rie di ordi­na­ria vio­len­za e discri­mi­na­zio­ne, acca­du­te nell’arco di pochi gior­ni e che rac­con­ta­no in manie­ra agghiac­cian­te il cli­ma a cui sono sog­get­te le per­so­ne LGBTI nel nostro Pae­se, e non solo