Quaderni

Quando gli invisibili diventano visibili: il caso dei braccianti di Saluzzo

Al par­co di Vil­la Ali­ber­ti, a Saluz­zo, gio­ve­dì scor­so all’alba è arri­va­ta la Poli­zia. Tut­te e cen­to­tren­ta­tre le per­so­ne accam­pa­te al par­co sono sta­te sot­to­po­ste – così scri­vo­no i gior­na­li – a un dop­pio scree­ning, docu­men­ta­le e medi­co. L’accampamento di for­tu­na è sta­to sgom­be­ra­to, le per­so­ne sud­di­vi­se arbi­tra­ria­men­te in grup­pi e smi­sta­te in vari cen­tri del­la zona, sen­za tene­re in alcu­na con­si­de­ra­zio­ne even­tua­li esi­gen­ze personali.

Salvataggi in mare: cambia il Governo, ma nulla cambia

Sem­bra esser­si ormai cri­stal­liz­za­to qual­co­sa di simi­le a un pro­to­col­lo. Un pro­to­col­lo, a dir­la tut­ta, al qua­le ci sia­mo ormai più o meno abi­tua­ti dal momen­to in cui si è inse­dia­to il gover­no Con­te. Il pri­mo gover­no Con­te, per la pre­ci­sio­ne. Anche a quei tem­pi, infat­ti, la lar­ghis­si­ma par­te del­le ope­ra­zio­ni di “bloc­co” degli sbar­chi dal­le Ong si risol­ve­va così: gior­ni in mare, situa­zio­ni cri­ti­che a bor­do, situa­zio­ni sem­pre più tese fin­ché, anche allo­ra, le per­so­ne veni­va­no fat­te sbarcare.

La transizione energetica si fa con l’eolico, non con lo stoccaggio di CO2

Pos­si­bi­le con­cor­da e fa sue le pun­tua­li osser­va­zio­ni cri­ti­che del Prof. Bal­za­ni, rite­nen­do che ben dif­fi­cil­men­te si arri­ve­rà, come da pro­gram­ma regio­na­le, all’azzeramento del­le emis­sio­ni cli­mal­te­ran­ti entro il 2050, e al pas­sag­gio al 100% di ener­gie rin­no­va­bi­li entro il 2035, con un pro­get­to che va in sen­so dia­me­tral­men­te oppo­sto, e vie­ne giu­sti­fi­ca­to, al soli­to, con i pre­sun­ti posti di lavo­ro (che sareb­be­ro ugual­men­te rica­va­bi­li da pro­get­ti sul­le rin­no­va­bi­li, come, appun­to, l’eolico).

Rettificazione di sesso e legge sull’omotransfobia

Quan­do un Tri­bu­na­le acco­glie una doman­da diret­ta alla ret­ti­fi­ca­zio­ne di attri­bu­zio­ne di ses­so, la dispo­ne ordi­nan­do all’Ufficio Ana­gra­fe la neces­sa­ria modi­fi­ca­zio­ne, deter­mi­nan­do la cor­ri­spon­den­za fra una situa­zio­ne di fat­to, accet­ta­ta e social­men­te acqui­si­ta, e una situa­zio­ne di diritto.

Non semplifichiamo a scapito delle questioni ambientali, non ce lo possiamo permettere

È del tut­to evi­den­te che sia­mo di fron­te alla man­can­za di una cul­tu­ra ambien­ta­le seria su que­sti stru­men­ti. La Valu­ta­zio­ne di impat­to ambien­ta­le e la Valu­ta­zio­ne ambien­ta­le stra­te­gi­ca rap­pre­sen­ta­no, negli altri pae­si euro­pei, gli stru­men­ti per rag­giun­ge­re uno svi­lup­po eco­no­mi­co “sano” men­tre da noi sono visti come un limi­te allo svi­lup­po economico.

Da Tönnies a Mondragone: il problema è sempre lo sfruttamento

C’è un filo nean­che tan­to sot­ti­le che lega le ulti­me noti­zie su due foco­lai di con­ta­gio emer­si in que­sti gior­ni, per la gio­ia dela stam­pa cata­stro­fi­sta, il pri­mo in Ger­ma­nia col­le­ga­to al mat­ta­to­io di Tön­nies, nel­la cit­tà di Rhe­da-Wie­den­brück (Rena­nia Set­ten­trio­na­le-Vest­fa­lia), il secon­do in Ita­lia, a Mon­dra­go­ne, in pro­vin­cia di Caserta.

Priorità alla Scuola: blocchiamo accorpamenti e riduzioni di organico

Sono in vigo­re infat­ti, come ogni anno, le indi­ca­zio­ni sugli orga­ni­ci e sul­la for­ma­zio­ne del­le clas­si ema­na­te pri­ma del Covid, che quin­di non ten­go­no con­to del­le neces­si­tà deri­van­ti dal­la pandemia.

Occor­re un’ordinanza che le rive­da secon­do le neces­si­tà di distan­zia­men­to indi­ca­te dal­lo stes­so mini­ste­ro per­ché , para­dos­sal­men­te, si sta pro­ce­den­do ad accor­pa­re alcu­ne clas­si poco nume­ro­se piut­to­sto che tener­le così, cioè coi nume­ri ade­gua­ti alle neces­si­tà attuali.

Una giornata in memoria delle vittime del colonialismo italiano

Il dibat­ti­to inne­sca­to anche in Ita­lia dal­le pro­te­ste #Blac­kLi­ve­sMat­ter dimo­stra che abbia­mo matu­ra­to una mag­gio­re con­sa­pe­vo­lez­za sul­le dina­mi­che di sopraf­fa­zio­ne, vio­len­za e pote­re di un pas­sa­to che abbia­mo cer­ca­to di rimuo­ve­re, nascon­den­do­lo sot­to il mito degli “Ita­lia­ni bra­va gente”.