QUADERNI

Solo trent’anni fa festeg­gia­va­mo la cadu­ta del Muro di Ber­li­no e, pochi anni dopo, la pro­gres­si­va cadu­ta del­le fron­tie­re inter­ne all’Ue. A qual­cu­no tut­to ciò non va bene ed è incre­di­bi­le che tro­vi le sue miglio­ri spon­de nei nazio­na­li­sti dei pae­si euro­pei, pron­ti a sven­der­si e a sven­de­re noi stes­si per il loro pote­re per­so­na­le. E pron­ti a espor­ci ai rischi che il nazio­na­li­smo por­ta con sé e che ine­vi­ta­bil­men­te esplo­do­no in manie­ra vio­len­ta: non da un gior­no all’altro, però. Il segre­to è che alla vio­len­za ci si deve abituare. 
La dichia­ra­zio­ne di emer­gen­za cli­ma­ti­ca ser­ve a pla­sma­re poli­ti­che vol­te a miti­ga­re i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci in atto, ridu­cen­do i rischi che que­sti com­por­ta­no: innal­za­men­to del livel­lo del mare, deser­ti­fi­ca­zio­ne, feno­me­ni meteo­ro­lo­gi­ci estre­mi, guer­re, migra­zio­ni di mas­sa, care­stie, estin­zio­ne di nume­ro­se spe­cie vege­ta­li e animali. 
Dob­bia­mo pian­ge­re un mor­to per­ché final­men­te le auto­ri­tà com­pe­ten­ti deci­da­no lo stop del tran­si­to del­le gran­di navi a Vene­zia? Le gran­di navi da cro­cie­ra non pos­so­no con­ti­nua­re a navi­ga­re nei cana­li del­la Lagu­na di Vene­zia, come dimo­stra l’incidente sfio­ra­to ieri. 
Ieri, 7 luglio, ci sia­mo ritro­va­ti a Roma con più di cen­to tra par­ti­ti e asso­cia­zio­ni pro­ve­nien­ti da tut­ta Ita­lia per offri­re il nostro con­tri­bu­to e la nostra dispo­ni­bi­li­tà alla bat­ta­glia con­tro l’autonomia dif­fe­ren­zia­ta. A chia­mar­ci a rac­col­ta, l’iniziativa del Comi­ta­to nazio­na­le di soste­gno alla Leg­ge di Ini­zia­ti­va Popo­la­re “Per la Scuo­la del­la Costituzione”. 
Il 7 otto­bre 2009 il Tri­bu­na­le di Agri­gen­to ha pro­nun­zia­to la sen­ten­za n. 954/2009 con la qua­le ha assol­to con for­mu­la pie­na il capi­ta­no ed il pri­mo uffi­cia­le del­la nave Cap Ana­mur, non­ché il lega­le rap­pre­sen­tan­te dell’omonima ONG tede­sca che ne era proprietaria.