In Emilia Romagna il tempo è scaduto: ora è #tempodilegge

Siamo da sempre schierate e schierati a favore dei diritti, a sostegno di quel “patto sociale” che vede ogni cittadino ricevere le stesse tutele e la stessa protezione dalle violenze, non solo fisiche, a difesa delle minoranze e delle diversità, che necessitano di un’attenzione particolare.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]È qua­si un anno che l’Emilia Roma­gna aspet­ta una leg­ge con­tro l’omotransnegatività.

Una leg­ge il cui iter è par­ti­to il 18 set­tem­bre 2018 e che si è infran­ta con­tro il muro di un emen­da­men­to con­tro la Gesta­zio­ne per Altri, pre­sen­ta­to da nove con­si­glie­ri dell’ala cat­to­li­ca del PD insie­me alla destra, che ha deter­mi­na­to rin­vii su rin­vii: l’ultimo, quel­lo del 9 luglio, ha reso neces­sa­rio un nuo­vo pas­sag­gio nel­la Com­mis­sio­ne Pari­tà del Con­si­glio Regionale.

La vota­zio­ne fina­le, ades­so, è pre­vi­sta per il 24 luglio. Pri­ma però c’è da supe­ra­re lo sco­glio del­la com­mis­sio­ne: 400 emen­da­men­ti pre­sen­ta­ti e da discu­te­re, un’infinità. 

Tra que­sti, il 253, pre­sen­ta­to da Fra­tel­li d’Italia. Un emen­da­men­to scri­te­ria­to che — pur di scre­di­ta­re la nor­ma­ti­va regio­na­le a tute­la dei più debo­li, dei più discri­mi­na­ti — ten­ta di legar­la alla zoo­fi­lia, alla pedo­fi­lia, alla necro­fi­lia: un affron­to ver­go­gno­so e inac­cet­ta­bi­le a per­so­ne e identità.

Con­ti­nua quin­di un tea­tri­no sul­la pel­le dei più debo­li che ha visto coin­vol­ti tut­ti: le destre, come al soli­to in pri­ma linea quan­do si trat­ta di nega­re dirit­ti, e una mag­gio­ran­za di cen­tro­si­ni­stra — a voler esse­re buo­ni — titu­ban­te, poco deter­mi­na­ta e spac­ca­ta su emen­da­men­ti che rischia­no di affos­sa­re la legge.

Con Pos­si­bi­le LGBTI* sia­mo dal­la par­te di chi (asso­cia­zio­ni, atti­vi­sti e sin­go­li cit­ta­di­ni e cit­ta­di­ne) chie­de che la leg­ge ven­ga appro­va­ta al più pre­sto, e che non ven­ga alte­ra­to il suo spi­ri­to ori­gi­na­rio. Sia­mo dal­la par­te degli oltre 10.000 fir­ma­ta­ri del­la peti­zio­ne lan­cia­ta dal Cas­se­ro LGBTI cen­ter, che invi­tia­mo anco­ra a firmare.

Sia­mo da sem­pre schie­ra­te e schie­ra­ti a favo­re dei dirit­ti, a soste­gno di quel “pat­to socia­le” che vede ogni cit­ta­di­no rice­ve­re le stes­se tute­le e la stes­sa pro­te­zio­ne dal­le vio­len­ze, non solo fisi­che, a dife­sa del­le mino­ran­ze e del­le diver­si­tà, che neces­si­ta­no di un’attenzione particolare.

Le posi­zio­ni rea­zio­na­rie osti­li a un prov­ve­di­men­to egua­li­ta­rio, giu­sto e neces­sa­rio sono da riget­ta­re con deci­sio­ne, in favo­re di un atto di respon­sa­bi­li­tà socia­le e civi­le irri­man­da­bi­le, alla luce degli ulti­mi epi­so­di di aggres­sio­ne lega­ti all’orientamento ses­sua­le e all’identità di gene­re veri­fi­ca­ti­si nel nostro Paese.

Riba­dia­mo inol­tre la neces­si­tà che si tor­ni a discu­te­re a livel­lo nazio­na­le di una seria leg­ge con­tro la LGB­TI­fo­bia e l’o­dio, dopo l’occasione per­sa nel­la scor­sa legi­sla­tu­ra. Per­ché c’è biso­gno, ora più che mai, di un’esten­sio­ne del­la Leg­ge Man­ci­no anche alle discri­mi­na­zio­ni per orien­ta­men­to ses­sua­le ed iden­ti­tà di gene­re, che rece­pi­sca le indi­ca­zio­ni dell’Unione Euro­pea, a par­ti­re dal prin­ci­pio di non discri­mi­na­zio­ne del 1997 e dal­la riso­lu­zio­ne del 2006 che invi­ta “con insi­sten­za” gli Sta­ti mem­bri a pren­de­re prov­ve­di­men­ti in proposito. 

Met­ten­do le per­so­ne, tut­te le per­so­ne, al cen­tro, come pre­vi­sto dal­la nostra Costituzione.

Gian­mar­co Capo­gna, Pos­si­bi­le LGBTI+

Andrea Bene­det­ti e Patri­zia Rodio, Pos­si­bi­le Bolo­gna[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.