Mozione per dichiarare l’emergenze climatica: il fronte si allarga

La dichiarazione di emergenza climatica serve a plasmare politiche volte a mitigare i cambiamenti climatici in atto, riducendo i rischi che questi comportano: innalzamento del livello del mare, desertificazione, fenomeni meteorologici estremi, guerre, migrazioni di massa, carestie, estinzione di numerose specie vegetali e animali.

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Non solo Regno Uni­to, Sco­zia, Gal­les, Cata­lo­gna e sem­pre più nume­ro­se cit­tà in tut­to il mon­do, oltre 500 con­si­gli comu­na­li, da San Fran­ci­sco a Mel­bour­ne, da Basi­lea a Lon­dra a Van­cou­ver.  L’im­pe­gno isti­tu­zio­na­le per dichia­ra­re l’e­mer­gen­za cli­ma­ti­ca si sta espan­den­do sem­pre di più, tro­van­do spon­de impor­tan­ti anche nel nostro pae­se. Il comu­ne di Acri è sta­to il pri­mo comu­ne ita­lia­no a dichia­ra­re lo sta­to di emer­gen­za cli­ma­ti­ca, segui­to da Luc­ca e da altri comu­ni ita­lia­ni, com­pre­se impor­tan­ti cit­tà come Mila­no, Napo­li e Torino.

La dichia­ra­zio­ne di emer­gen­za cli­ma­ti­ca ser­ve a pla­sma­re poli­ti­che vol­te a miti­ga­re i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci in atto, ridu­cen­do i rischi che que­sti com­por­ta­no: innal­za­men­to del livel­lo del mare, deser­ti­fi­ca­zio­ne, feno­me­ni meteo­ro­lo­gi­ci estre­mi, guer­re, migra­zio­ni di mas­sa, care­stie, estin­zio­ne di nume­ro­se spe­cie vege­ta­li e animali.

Dato il suo dif­fon­der­si e le sem­pre più illu­stri ade­sio­ni, vi pro­po­nia­mo la ter­za ver­sio­ne (dopo la pri­ma e la secon­da), aggior­na­ta, del testo.

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