Si parla spesso delle conseguenze provocate sull’effetto serra, mentre non si parla abbastanza del fatto che il 70% della produzione agricola mondiale e quasi il 40% dell’acqua potabile sono destinati ad allevamenti intensivi, quindi alla produzione di carne che, soprattuto se bovina, è destinata alla parte ricca del pianeta.
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I temi relativi ai mutamenti climatici ed alle migrazioni vengono affrontati separatamente, come se fossero due realtà a se stanti, stando sempre bene attenti a non metterli mai in correlazione, per una precisa scelta politica. Se si collegasse il mutamento climatico all’immigrazione, dando conto di come i due temi siano invece connessi, si dovrebbe poi giustificare il silenzio della politica su questa questione.
La robotica e l’intelligenza artificiale possono aiutare ad affrontare le sfide del ‘global warming’, dell’aumento incontrollato della popolazione e dell’urbanizzazione. Servono scelte politiche coraggiose.
Parlare di cambiamenti climatici, facendone comprendere gravità e complessità, è un’urgenza a cui deve rispondere chiunque decida di fare attivismo politico in questi tempi.
Solo adottando soluzioni win win che coniughino contrasto al cataclisma climatico, riduzione dell’inquinamento atmosferico, equità sociale e investimenti per la transizione a economie a bassa esntropia potremo sopravvivere.
Quando a Chennai, India, è finita l’acqua potabile, i ricchi hanno comunque avuto la possibilità e i mezzi per accedere in modo esclusivo ad un bene che dovrebbe essere universale.