I tweet razzisti di Trump e le divisioni razziali di casa nostra

La loro colpa è di non essere americane da sufficienti generazioni. La loro colpa è che il sangue che scorre nelle loro vene non è ancora sufficientemente americano.

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Per­ché non se ne tor­na­no indie­tro e aiu­ta­no a siste­ma­re i posti total­men­te gua­sti e infe­sta­ti dal cri­mi­ne dai qua­li pro­ven­go­no? Poi potran­no tor­na­re e mostrar­ci come han­no fatto.

Ter­mi­na così, con «per­ché non se ne tor­na­no al loro Pae­se», una serie di tweet che il pre­si­den­te degli Sta­ti Uni­ti d’A­me­ri­ca, Donald Trump, ha indi­riz­za­to con­tro quat­tro depu­ta­te, quat­tro don­ne, non bian­che. «Tre del­le qua­li — ha fat­to nota­re giu­sta­men­te Il Post — peral­tro sono nate negli Sta­ti Uni­ti: Ale­xan­dria Oca­sio-Cor­tez, nata a New York da geni­to­ri por­to­ri­ca­ni, l’afro-americana Ayan­na Pres­sley, Rashi­da Tlaib, figlia di immi­gra­ti pale­sti­ne­si, e Ilhan Omar, nata in Soma­lia ed emi­gra­ta suc­ces­si­va­men­te in Minnesota».

È così inte­res­san­te — ha scrit­to Trump nei pri­mi tweet — vede­re depu­ta­te Demo­cra­ti­che ‘pro­gres­si­ste’, che sono ori­gi­na­ria­men­te venu­te da pae­si in cui i gover­ni sono una com­ple­ta e tota­le cata­stro­fe, i peg­gio­ri, più cor­rot­ti e inet­ti al mon­do (quan­do non han­no pro­prio un gover­no), ades­so dire ad alta voce al popo­lo degli Sta­ti Uni­ti, la nazio­ne più gran­de e poten­te sul­la Ter­ra, come il nostro gover­no deve esse­re gestito…

Le quat­tro don­ne sareb­be­ro “col­pe­vo­li” di aver denun­cia­to le con­di­zio­ni alle qua­li sono sot­to­po­ste per­so­ne migran­ti al con­fi­ne degli Sta­ti Uni­ti. Pro­prio in que­ste ore, tra l’al­tro, scat­te­ran­no ope­ra­zio­ni con­tro gli immi­gra­ti irre­go­la­ri.

Oppu­re, for­se, la loro col­pa non è nep­pu­re quel­la di non esse­re bian­che, ma non solo. La loro col­pa è di non esse­re ame­ri­ca­ne da suf­fi­cien­ti gene­ra­zio­ni. La loro col­pa è che il san­gue che scor­re nel­le loro vene non è anco­ra suf­fi­cien­te­men­te ame­ri­ca­no. Ecco per­ché le affer­ma­zio­ni di Trump sono ancor più gra­vi di quan­to non pos­sa­no appa­ri­re a una pri­ma let­tu­ra. Affer­ma­re che non si è cit­ta­di­ni per­ché il pro­prio san­gue non è puro e ben oltre il raz­zi­smo: è riaf­fer­ma­re una divi­sio­ne raz­zia­le e, con­te­stual­men­te, teo­riz­za­re l’e­si­sten­za di raz­ze pure. Se i tuoi geni­to­ri sono por­to­ri­ca­ni, non impor­ta che tu sia nata negli Sta­ti Uni­ti: non sarai mai pie­na­men­te cit­ta­di­na di que­sto pae­se, nel pen­sie­ro di Trump.

Non sia­mo così lon­ta­ni da chi pen­sa che la cit­ta­di­nan­za sia una con­ces­sio­ne che vie­ne elar­gi­ta a chi non è cit­ta­di­no per san­gue. E che quin­di, in quan­to con­ces­sio­ne, pos­sa esse­re revo­ca­ta. Que­sto è quan­to c’è scrit­to nel decre­to sicu­rez­za e immi­gra­zio­ne volu­to da que­sto gover­no che pre­ve­de, oltre a misu­re che mina­no la par­te buo­na del nostro siste­ma di acco­glien­za, pic­co­le, odio­se e discri­mi­na­to­rie modi­fi­che alla disci­pli­na del­la cit­ta­di­nan­za. Tra que­ste c’è, appun­to, la revo­ca del­la cit­ta­di­nan­za per colo­ro i qua­li non sia­no cit­ta­di­ni ita­lia­ni per san­gue. Sia chia­ro: la revo­ca è dispo­sta per fat­ti gra­vis­si­mi, col­le­ga­ti al ter­ro­ri­smo. Ma sia altret­tan­to chia­ro: i cri­mi­ni pos­so­no esse­re i più gra­vi, ma intro­dur­re la revo­ca del­la cit­ta­di­nan­za sola­men­te per una cate­go­ria di cit­ta­di­ni (i non “puro­san­gue”) signi­fi­ca dire che quel­le per­so­ne non sono ita­lia­ne fino in fon­do, non al 100%. A loro la cit­ta­di­nan­za è sta­ta con­ces­sa (non rico­no­sciu­ta) e può esse­re revo­ca­ta. Sono, in defi­ni­ti­va, cit­ta­di­ni di serie B. Ordi­na­re gerar­chi­ca­men­te cate­go­rie di per­so­ne e cit­ta­di­ni è solo il pri­mo pas­so ver­so l’abisso.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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