QUADERNI
Noi lo abbiamo detto da subito: per noi le piante non sono una metafora o un simbolo elettorale. Per noi sono piante. E le piantiamo.
Allo stato, queste annunciate “modifiche” cambiano poco o nulla, confermano l’impianto politico dei provvedimenti precedenti, e mettono la maggioranza “giallorossa” in piena continuità con quella “gialloverde”.
Un bilancio tutto negativo per il nostro Paese: non solo non si è fatto alcun passo in avanti ma da mesi la comunità trans* si trova ad affrontare una crisi gravissima che riguarda il reperimento dei farmaci ormonali per la Terapia Ormonale Sostitutiva. Le risposte arrivate dal Governo sono totalmente insufficienti e lasciano irrisolto il problema.
Da novembre alla fine dell’anno le donne in Europa lavorano gratis. Questo è l’effetto del gap salariale tra uomini e donne, che colpisce tutta l’Unione europea: le donne per due mesi lavorano non retribuite rispetto ai loro colleghi maschi.
Si tratta di uno sciopero senza precedenti nel mondo del calcio, tutto il calcio femminile sta osservando che effetti avrà questo che è un vero e proprio sciopero ad oltranza finchè non sia raggiunto un accordo che soddisfi le rappresentanti (quasi 200) dei club di Prima divisione dell’Assemblea dell’Associazione delle calciatrici spagnole (AFE)
Cambiare paradigma significa sfidarli sul terreno tremendo della finanza globale, significa incrinare quel terreno e far sì che il cambiamento sia anche per loro urgente e necessario (pena la perdita del business).
L’Italia, lo sappiamo, sarà una delle aree geografiche maggiormente colpite dai cambiamenti climatici: se ne stanno accorgendo tutti
Non basta un cambio di governo a garantire alle donne sicurezza e uguaglianza. Serve la nostra mobilitazione, quotidiana, per un paese finalmente libero da stereotipi e ingiustizie.
Possibile continua a stare vicino a queste persone con il Progetto #TerreResistenti, all’interno del quale si racchiudono le iniziative politiche e solidali che portiamo avanti nelle zone del sisma.
Avremo testimonianze da chi nelle piazze c’è stato e ha contribuito a organizzarle, da chi salva i migranti, da chi si batte perché i cosiddetti lavoretti siano riconosciuti per quello che sono, ovvero lavori veri e propri, da chi di questa nuova generazione ne fa parte, e non si limita a commentarla. Da chi fa politica anche senza bisogno di ritrovarsi nelle sue forme tradizionali, da chi studia perché gli è stato detto che lo studio era la chiave per realizzarsi e poi ha scoperto che studiare costa e che il mondo del lavoro là fuori non era così pronto a riconoscere non tanto il valore legale, quanto quello morale di quello studio.