Chiara Bertogalli

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.

La Nature Restoration Law è un passaggio cruciale per il nostro futuro

La Natu­re Resto­ra­tion Law appro­va­ta il 12 luglio dal Par­la­men­to Euro­peo è un pas­so epo­ca­le, poi­ché per la pri­ma vol­ta la pro­te­zio­ne del­la natu­ra si esten­de con con­vi­zio­ne al di fuo­ri del­le aree pro­tet­te: la tute­la del­la bio­di­ver­si­tà dovrà non solo con­vi­ve­re fian­co a fian­co ma inte­grar­si con le atti­vi­tà uma­ne, in cit­tà come in agricoltura.

Un voto per il clima

Ci inte­res­sa che le solu­zio­ni alla cri­si cli­ma­ti­ca sia­no asso­cia­te alla soste­ni­bi­li­tà sociale.
Per far­lo occor­ro­no scel­te poli­ti­che: per­ché la scien­za entri nel­la poli­ti­ca, occor­re che anche la poli­ti­ca entri nel­la scien­za. Chi por­ta avan­ti le bat­ta­glie, da entram­be le par­ti, deve esse­re in gra­do di vede­re l’in­te­ro quadro. 

Overshoot day: abbiamo un solo pianeta, ma lo sfruttiamo come se ne avessimo quasi due

di Chia­ra Ber­to­gal­li  Abbia­mo un solo pia­ne­ta, ma lo sfrut­tia­mo come se ne aves­si­mo qua­si due.  La natu­ra rige­ne­ra le risor­se di cui abbia­mo biso­gno per vive­re, ma noi ne chie­dia­mo sem­pre di più e, se non ral­len­tia­mo, un pia­ne­ta fini­rà per non basta­re. Ovvia­men­te ciò non è pos­si­bi­le. Solo una pro­spet­ti­va mio­pe ed indi­vi­dua­li­sta può …

Over­shoot day: abbia­mo un solo pia­ne­ta, ma lo sfrut­tia­mo come se ne aves­si­mo qua­si due Leg­gi altro »

9 ottobre, #ClimateStrike: il clima cambia perché noi non siamo cambiati

La set­ti­ma­na del­la mobi­li­ta­zio­ne cli­ma­ti­ca in Ita­lia (il 20 set­tem­bre nel resto del mon­do) è ini­zia­ta dopo un wee­kend di ordi­na­rio cli­ma tro­pi­ca­le: nel nor­do­ve­st sono crol­la­te anco­ra stra­de ed eson­da­ti fiu­mi. Vit­ti­me, dan­ni, rico­stu­zio­ni. Sia­mo ormai abi­tua­ti alle rea­zio­ni stu­pi­te di stam­pa e mon­do poli­ti­co, come se ogni vol­ta fos­se la pri­ma vol­ta, come se la mes­sa in sicu­rez­za dei ter­ri­to­ri non fos­se una del­le pri­me urgen­ze di que­sto paese.

Crollano i ghiacciai – Il nuovo clima chiede di cambiare

I ghiac­ciai si muo­vo­no da sem­pre, dico­no gli esper­ti gla­cio­lo­gi: ma non a que­sta velo­ci­tà, non con la fre­quen­za a cui assi­stia­mo oggi. Il pun­to è sem­pre lo stes­so: l’ac­ce­le­ra­zio­ne. Il man­ca­to recu­pe­ro fra un even­to e l’al­tro. Un equi­li­brio spo­sta­to ine­lut­ta­bil­men­te ver­so la per­di­ta del­le con­di­zio­ni cli­ma­ti­che pre­ce­den­ti l’ar­ri­vo dell’industrializzazione.

La nuova normalità

In que­sti gior­ni in cui si sta imma­gi­nan­do il ritor­no alla “nor­ma­li­tà di pri­ma”, mol­te isti­tu­zio­ni, a par­ti­re dal­le regio­ni, stan­no appro­van­do tut­ta una serie di deli­be­re e di atti che, appun­to, ci faran­no tor­na­re alla “nor­ma­li­tà di pri­ma”. Ma se la nor­ma­li­tà di pri­ma era il pro­ble­ma, per­ché ci si con­ti­nua a muo­ve­re lun­go lo stes­so sol­co che sap­pia­mo bene dove ci ha condotto?