QUADERNI
Come ogni anno Possibile aderirà alle manifestazioni indette per l’8 marzo e allo sciopero delle donne (che quest’anno sarà il 9 marzo), e fa appello a tutte le forze sindacali perché aderiscano. Non possiamo più perdere tempo dietro distinguo e timidezze.
Come ogni anno Possibile aderirà alle manifestazioni indette per l’8 marzo e allo sciopero delle donne (che quest’anno sarà il 9 marzo), e fa appello a tutte le forze sindacali perché aderiscano. Non possiamo più perdere tempo dietro distinguo e timidezze.
Un’operazione così tiepida da far apparire l’intervento sulla cittadinanza proposto da Lamorgese (riportare il termine massimo di risposta alla domanda di riconoscimento da 48 a 24 mesi) un tentativo di deviare l’attenzione dato che, in primo luogo, non si annunciano interventi su altre gravi fattispecie introdotte da Salvini (revoca della cittadinanza e innalzamento della relativa tassa) e, in secondo luogo, non si intacca per nulla lo ius sanguinis previsto dal nostro ordinamento.
Fa rabbrividire l’ultima “sparata” (è il caso di dirlo) dell’assessora veneta all’Istruzione Elena Donazzan che nei giorni scorsi, alla fiera di Vicenza Hit Show, si è detta favorevole all’insegnamento dell’”arte venatoria” nelle scuole, o almeno alla sua promozione.
Un’operazione così tiepida da far apparire l’intervento sulla cittadinanza proposto da Lamorgese (riportare il termine massimo di risposta alla domanda di riconoscimento da 48 a 24 mesi) un tentativo di deviare l’attenzione dato che, in primo luogo, non si annunciano interventi su altre gravi fattispecie introdotte da Salvini (revoca della cittadinanza e innalzamento della relativa tassa) e, in secondo luogo, non si intacca per nulla lo ius sanguinis previsto dal nostro ordinamento.
Fa rabbrividire l’ultima “sparata” (è il caso di dirlo) dell’assessora veneta all’Istruzione Elena Donazzan che nei giorni scorsi, alla fiera di Vicenza Hit Show, si è detta favorevole all’insegnamento dell’”arte venatoria” nelle scuole, o almeno alla sua promozione.
«Le Parti interpreteranno ed applicheranno il presente Memorandum nel rispetto degli obblighi internazionali applicabili, in particolare, delle convenzioni sui diritti umani di cui esse siano parte». L’ipocrisia della proposta italiana di modifica del Memorandum con la Libia sta tutta qui, in questo passaggio.
«Le Parti interpreteranno ed applicheranno il presente Memorandum nel rispetto degli obblighi internazionali applicabili, in particolare, delle convenzioni sui diritti umani di cui esse siano parte». L’ipocrisia della proposta italiana di modifica del Memorandum con la Libia sta tutta qui, in questo passaggio.
Ci uniamo all’appello dell’Eipr che ne chiede “l’immediata scarcerazione” e che venga “messa fine alla continua persecuzione e alle detenzioni arbitrarie dei professionisti dei diritti umani, dei membri dei gruppi della società civile e dei giornalisti”.
Ci uniamo all’appello dell’Eipr che ne chiede “l’immediata scarcerazione” e che venga “messa fine alla continua persecuzione e alle detenzioni arbitrarie dei professionisti dei diritti umani, dei membri dei gruppi della società civile e dei giornalisti”.
Ci sono esponenti del governo che offrono piccole rassicurazioni che assomigliano sempre più a piccole e false scuse. Ci sono esponenti della maggioranza parlamentare che si stracciano le vesti su Facebook (ho letto di alcuni che non dormono la notte, così dicono, perché pensano alla Libia) e raccolgono tanti like.
Ci sono esponenti del governo che offrono piccole rassicurazioni che assomigliano sempre più a piccole e false scuse. Ci sono esponenti della maggioranza parlamentare che si stracciano le vesti su Facebook (ho letto di alcuni che non dormono la notte, così dicono, perché pensano alla Libia) e raccolgono tanti like.
Nel Brasile di oggi, secondo i dati del Ministero della Sanità, ogni quattro minuti una donna viene aggredita da persone conosciute, mentre dodici donne sono assassinate ogni giorno. Nel 2019 c’è stata una crescita del 76% di casi di femminicidi nello Stato di San Paolo, una delle regioni più ricche e sviluppate del Paese.
Nel Brasile di oggi, secondo i dati del Ministero della Sanità, ogni quattro minuti una donna viene aggredita da persone conosciute, mentre dodici donne sono assassinate ogni giorno. Nel 2019 c’è stata una crescita del 76% di casi di femminicidi nello Stato di San Paolo, una delle regioni più ricche e sviluppate del Paese.