QUADERNI
Il Movimento 5 Stelle scrive cose che ricordano le destre europee e nostrane, partendo da una descrizione distorta della realtà. E ci spieghi quali sono le proposte.
Vogliamo chiarezza, le querele non ci spaventano. Ci spaventa il mistero che avvolge la vicenda e ci spaventano le responsabilità italiane sulle morti di civili yemeniti sotto i bombardamenti. Questo sì, ci spaventa.
L’ultimo dossier è stato sottoposto due settimane fa all’attenzione di Renzi: anche il Governatore della regione Puglia Emiliano ha sottolineato come dai dati del dossier emerga che “sono necessari con immediatezza interventi dal parte del Governo sulla attività della fabbrica per evitare che questi dati sulla eccessiva mortalità siano confermati nel futuro” e ha dichiarato l’urgenza di iniziative che solo il Governo può intraprendere.
In questa situazione di incertezza, di mancanza di soggetti istituzionali di riferimento, di mancanza o carenza di sostegno economico da parte dell’amministrazione pubblica e pur in presenza, al contrario, di una crescente domanda da parte dei cittadini che rinvengono animali selvatici in difficoltà, le associazioni di volontariato non riescono più a sostenere l’attività di recupero e soccorso della fauna selvatica, con la conseguenza di non poter più rispondere alle richieste di intervento di centinaia di migliaia di cittadini.
Appuntamento con la newsletter della campagna “Nessun Paese è un’isola”. Parliamo degli esiti del referendum ungherese e di tutti i muri (soprattutto politici e diplomatici) che l’Europa sta costruendo. E chiudiamo con una bellissima storia che arriva da Aleppo.
Nel corso dello scorso anno, sono andate via dall’Italia 107.529 persone. Di queste, più di un terzo sono i giovani fra i 18 e i 34 anni (39.410, il 36,7 per cento), e in gran parte, 16.568, hanno scelto la Germania. Le regioni da cui si è partiti di più (ché la retorica demagogica è spesso urticante proprio perché falsa) sono state la Lombardia (20.888) e il Veneto (10.374).
Possibile pretende chiarezza e chiamiamo la ministra della difesa a rispondere al Parlamento italiano con un’interrogazione urgente. Chiarisca le ragioni della propria visita al governo saudita e spieghi ai cittadini italiani per quali ragioni si è resa necessaria la partecipazione del segretario generale della difesa e direttore nazionale degli armamenti, Carlo Magrassi, quali sono stati gli esiti dell’incontro bilaterale e se è da ritenersi fondata la notizia di trattative che prevedano l’invio di armamenti dall’Italia all’Arabia Saudita.
La legge sulla legalizzazione della cannabis torna in commissione: qualcuno coltiva la speranza che finisca nella palude proibizionista. Ci auguriamo invece che prevalgano i parlamentari che affrontano la questione con spirito laico e che premier e governo non si mettano di traverso.
Secondo quanto denunciato dalla mamma di Arrigoni il Governo israeliano avrebbe dato ordine alle sue Forze navali di dirottare l’imbarcazione verso un proprio porto arrestando e deportando le tredici donne a bordo.
Sono cose che ripetiamo da tempo, quelle che il Financial Times scrive oggi su Matteo Renzi e sulla sua riforma costituzionale, e che evidentemente iniziano a circolare anche in Europa: ne riportiamo, tradotti, i due passaggi più significativi.
Piuttosto che sommare disuguaglianze a disuguaglianze, discriminazioni a discriminazioni, il governo concentri le proprie energie nella costruzione di un sistema di accoglienza organico, snello e rispettoso dei diritti.
Le iniziative per il benessere animale sono assenti dal dibattito politico: proprio per questo nei mesi scorsi abbiamo presentato il manifesto, in cui abbiamo elencato alcuni degli interventi che si possono attuare con la collaborazione di chi lavora sul campo: riteniamo che si possa e si debba fare molto, perché il benessere e la salute animale riguarda anche la società in cui gli animali vivono.
Di fronte a questa quotidiana strage che avviene nel più europeo dei mari, per tradizione e cultura, si registra ancora l’inerzia delle istituzioni europee. Un’inerzia che è causa di morte e che continuerà finché non avremo il coraggio di affrontare la questione con l’approccio e il linguaggio dell’accoglienza e dei diritti, rifiutando di giocare sulla difensiva.