Quaderni

Vicini a Paolo Borrometi, per un giornalismo che scrive nomi e cognomi

Sia­mo vici­ni a Pao­lo, gra­ti del suo instan­ca­bi­le lavo­ro, e con­ti­nuia­mo a esse­re dal­la par­te di tut­ti i gior­na­li­sti che scri­vo­no di mafia facen­do i nomi e i cogno­mi, pren­den­do­si la respon­sa­bi­li­tà di squar­cia­re il velo di omer­tà e di sot­to­mis­sio­ne che anco­ra pur­trop­po con­ti­nua a sof­fo­ca­re inte­re zone del nostro Paese.

Porte aperte alla sinistra

Le por­te sono aper­tis­si­me, come nel­la nota pub­bli­ci­tà, con un’unica pre­giu­di­zia­le, che sem­bra bana­le ma i fat­ti han­no dimo­stra­to il con­tra­rio, cioè non ave­re pre­clu­sio­ni ver­so gli altri par­te­ci­pan­ti e con­di­vi­de­re il progetto.

Una nuova proposta: verso l’assemblea nazionale

Mai come in que­sti gior­ni le basi si stan­no con­fron­tan­do, mai come in que­sti gior­ni chi par­te­ci­pa si dimen­ti­ca dei lea­der e ini­zia a par­la­re di temi, mai come in que­sti gior­ni vedo esser­si atti­va­te per­so­ne che fino ad oggi era­no rima­ste timi­da­men­te in panchina

Il trito e ritrito balletto fossile del governo

Va tut­to bene fin­ché non si toc­ca­no gli “inte­res­si veri del Pae­se”, fin­ché riem­pir­si la boc­ca di ambien­te non com­por­ta scel­te mini­ma­men­te corag­gio­se e rial­lo­ca­zio­ne del dena­ro pub­bli­co e degli inve­sti­men­ti, e, in par­ti­co­la­re, fin­ché non scon­ten­ta loro: i signo­ri del gas e del petrolio.