QUADERNI
C’è un pezzo di Italia che resiste. L’ho incontrata, ancora una volta, nei territori colpiti dal sisma del 2016, in visita ai produttori per ultimare i pacchi solidali di Terre Resistenti.
Sabato a Milano abbiamo invece ascoltato quattro lezioni, e non la solita carrellata di interventi da cinque minuti l’uno, e i relatori hanno parlato di fronte a una platea — piena — non certo a digiuno di argomenti quali l’accoglienza, l’integrazione, l’emergenza ambientale, e i diritti dei lavoratori.
Così scarsamente connessi alla nostra condizione biologica di specie quali siamo, nessuno poteva immaginare gli esiti di uno studio del Fondo Monetario Internazionale: le balene – sì, le balene — possono comportarsi da carbon sink molto più efficaci di qualsiasi tecnologia attualmente scoperta
Si tratta di un’aria che sta diventando sempre più densa e irrespirabile, che sta penetrando nel discorso comune attraverso nuovi e falsi racconti ideologici, che hanno antichissime radici. Trattarli come casi isolati è quanto di più pericoloso possiamo fare.
Non mi aspettavo di trovare un pezzo di casa in questa città, nella provincia nell’Iraq orientale. Non me l’aspettavo finché un mio collega mi ha mostrato quel che è stato recuperato nelle operazioni della settimana. In mezzo al materiale c’è anche una mina antiuomo di fabbricazione italiana. «Ottima qualità», mi dice, pensando che debba forse andarne fiero.
L’Albania è il Paese balcanico con più legami storici con l’Italia, dove è maggiormente diffusa la lingua italiana, e dove i rapporti economici e commerciali con il nostro Paese si realizzano da tempo immemorabile. È un Paese in pieno boom economico con un livello di istruzione superiore alla media UE e ampi spazi per investimenti in vari settori, dove operano anche 2400 imprese italiane.
La Galleria Question Mark è una piccola realtà che supporta grandi temi e ha accolto “Noi saremo tempesta. Collettiva per Orso”. Artisti di tutta Italia hanno donato le proprie Opere per finanziare l’Associazione Culturale “Noi Saremo Tempesta” fondata da famigliari ed amici di Lorenzo Orsetti, caduto combattendo a fianco dei curdi
Un bene essenziale è un bene essenziale e va tassato come un bene essenziale e non di lusso. Un ragionamento banale, ma che una società a misura di maschio fatica tantissimo a capire.
Saremo in piazza per il quarto sciopero globale per il clima, il giorno dopo la dichiarazione di emergenza climatica da parte del Parlamento Europeo, per unirci ai ragazzi e alle ragazze e agli adulti che li sostengono nella richiesta di azioni efficaci per affrontare la crisi climatica.
Si sposta di qualche centinaio di metri (a dieci minuti a piedi dalla Stazione Centrale o alla fermata della MM Repubblica) ma rimane invariata nel programma la giornata di formazione organizzata da Possibile, e sarà proprio il nostro fondatore, Giuseppe Civati, a spiegarne la genesi e a raccontare il senso della nostra iniziativa.
Crediamo però che Giorgia Meloni sia stata vittima di un eccesso di semplificazione nel suo post, perché in realtà avrebbe potuto dirci anche che Fratelli d’Italia non ha votato la risoluzione europea perché un intero paragrafo è dedicato a sottolineare come “le disuguaglianze di genere si ripercuotono enormemente sulla qualità di vita dei minori” e che “il genere rimane una delle principali cause di disuguaglianza, esclusione e violenza nel mondo, le cui conseguenze sono ampiamente avvertite dai bambini”.
Gli appuntamenti politici non mancano, e anzi in quest’ultimo periodo c’è l’imbarazzo della scelta: ci sono le assemblee di partito — anzi, di partiti — le fondazioni e le associazioni sempre attive, le iniziative di area con il loro giro di relatori, e ovviamente il momento catartico nelle piazze, molto vive in queste ultime settimane.
Ici commence la mer, ne rien jeter. Qui comincia il mare, non buttare niente: è quello che trovate scritto vicino ai tombini a Collioure, un piccolo comune francese nel dipartimento dei Pirenei orientali. La campagna lanciata per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’inquinamento del mare appena due anni fa si sta diffondendo anche in Italia.
Manca ormai poco più di una settimana a Generazione G, il primo evento di formazione organizzato da Possibile che si svolgerà a Milano, sabato 30 novembre a partire dalle ore 10, nella sala del Centro Concetto Marchesi di via Spallanzani a Milano.