Quaderni

Protezionismo, evasione e condoni: il “cambiamento” ci porta tra inizio ‘900 e anni ‘80

Un tuf­fo nel pas­sa­to, un cam­mi­no a ritro­so che ci por­ta tra l’inizio del Nove­cen­to e gli anni ’80 con una sor­ti­ta nell’epoca del ber­lu­sco­ni­smo. Il cam­bia­men­to sta assu­men­do la for­ma di una pas­seg­gia­ta nel­la sto­ria. Il sovra­ni­smo fa infat­ti rima con pro­te­zio­ni­smo, in osse­quio allo slo­gan “pri­ma gli ita­lia­ni”, anche se si par­la di …

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Lavoratori dei call center: solo numeri (che non tornano)

Lavo­ra­re in un call cen­ter, oggi, signi­fi­ca non esser altro che un nume­ro. Il con­tri­bu­to indi­vi­dua­le in ter­mi­ni di com­pe­ten­ze, pro­fes­sio­na­li­tà, impe­gno non vie­ne mini­ma­men­te valu­ta­to. Eppu­re, que­sto lavo­ro negli anni si è evo­lu­to in modo tale da richie­de­re agli addet­ti skills sem­pre più vari: l’operatore deve ave­re com­pe­ten­ze rela­zio­na­li, padro­neg­gia­re mil­le con­te­nu­ti, esse­re veloce, …

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Il grande bluff dell’abolizione dei vitalizi

Un bluff, l’en­ne­si­mo. Una for­za­tu­ra pro­pa­gan­di­sti­ca pen­sa­ta per le con­di­vi­sio­ni social indi­gna­te in sti­le Movi­men­to 5 Stel­le degli esor­di. Quel­lo duro e puro anti­ca­sta. Il vice­pre­si­den­te del Con­si­glio, Lui­gi Di Maio, è tor­na­to a suo­na­re le fan­fa­re del­l’abo­li­zio­ne dei vita­li­zi. Un cor­to­cir­cui­to slo­ga­ni­sti­co, che però – per amo­re di cor­ret­tez­za – è dove­ro­so sma­sche­ra­re. Perché …

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Giornata Mondiale del Rifugiato, le ragioni della solidarietà che si fanno proposta politica

Nel­la Gior­na­ta Mon­dia­le del Rifu­gia­to (oggi, 20 giu­gno), le ragio­ni del­la soli­da­rie­tà che si fan­no pro­po­sta poli­ti­ca “La nostra pro­po­sta  — affer­ma il capo­grup­po del PD alla Came­ra Gra­zia­no Del­rio — non è una chiac­chie­ra (rife­ren­do­si alla pro­po­sta di leg­ge sull’estensione del red­di­to di inclu­sio­ne, n.d.r.) men­tre ne sen­tia­mo mol­te, ad esem­pio che si bloccano …

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Inesistente (o quasi) l’opposizione alla riforma sanitaria lombarda

La rifor­ma lom­bar­da andreb­be avver­sa­ta con for­za, ripor­tan­do pri­ma di tut­to al cen­tro del dibat­ti­to la neces­si­tà di met­te­re uno stop al taglio del finan­zia­men­to del set­to­re sani­ta­rio e all’importanza di pre­ser­va­re la sani­tà pub­bli­ca, costan­te­men­te sva­lu­ta­ta e bistrat­ta­ta a favo­re di quel­la pri­va­ta e dei suoi ingen­ti interessi

C’è un’Italia che non si rassegna.

C’è un’I­ta­lia che non si ras­se­gna. Non si ras­se­gna all’odio, alla vio­len­za, alle sche­da­tu­re, alla disu­ma­ni­tà, al ritor­no di paro­le e di azio­ni che spe­ra­va­mo rele­ga­te a un pas­sa­to da non rivi­ve­re. Che non si ade­gua a que­sto imbrut­ti­men­to. In tan­ti, tan­tis­si­mi que­sti gior­ni ci guar­dia­mo intor­no e con pre­oc­cu­pa­zio­ne ci accor­gia­mo che si è …

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Non c’era un Matteo giusto

Da dove ini­zia­re? Par­tia­mo da una que­stio­ne anti­pa­ti­ca: la coper­ti­na del­l’E­spres­so che è pia­ciu­ta a tut­ti, quel­la con affian­ca­ti Abou­ba­kar Sou­ma­ho­ro e Mat­teo Sal­vi­ni, e sot­to la scrit­ta “Uomi­ni e no”. Ha col­pi­to i più, cen­tran­do con pre­ci­sio­ne un sen­ti­men­to che oggi è mol­to for­te, di fron­te all’e­sca­la­tion sal­vi­nia­na. Ma che pur­trop­po ha il difet­to di arri­va­re a …

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