La liberazione delle persone T anche all’Università

L’emarginazione sociale delle persone in transizione passa dal tasso di abbandono scolastico/universitario e dall’esclusione dal mercato del lavoro, oltre che dagli stereotipi e dai pregiudizi

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Crescono le Uni­ver­si­tà che in Ita­lia, da nord a sud, han­no scel­to di adot­ta­re poli­ti­che di inclu­sio­ne degli stu­den­ti e del­le stu­den­tes­se trans pre­ve­den­do il dop­pio libret­to o le car­rie­re Alias. In que­sto modo, in atte­sa del­la ret­ti­fi­ca ana­gra­fi­ca, lo stu­den­te potrà usa­re il pro­prio nome di ele­zio­ne per tut­ti i ser­vi­zi uni­ver­si­ta­ri come per esem­pio la men­sa e la biblio­te­ca, per l’iscrizione alle ses­sio­ni d’esame, per le comu­ni­ca­zio­ni tra­mi­te indi­riz­zo dell’università. In via del tut­to con­fi­den­zia­le l’università in que­sto modo per­met­te alle per­so­ne in tran­si­zio­ne di esse­re regi­stra­te e rico­no­sciu­te nel rispet­to dell’identità di gene­re duran­te il pro­ces­so di ret­ti­fi­ca ana­gra­fi­ca. Acca­de, per esem­pio, a Cata­nia, Tori­no, Mila­no, Pado­va, Pisa, Sie­na, Vero­na, Bolo­gna, Bari, Napo­li e Urbi­no ma anco­ra più del­la metà degli ate­nei pub­bli­ci ita­lia­ni non ha for­ma­liz­za­to o addi­rit­tu­ra non cono­sce que­sta pos­si­bi­li­tà. Per quan­to poi riguar­da il per­so­na­le docen­te e ammi­ni­stra­ti­vo la situa­zio­ne è anco­ra più dif­fi­ci­le in quan­to solo cin­que ate­nei pre­ve­do­no una car­rie­ra alias per i docen­ti e sol­tan­to due per il per­so­na­le ammi­ni­stra­ti­vo. (dati: https://universitrans.it).

Secon­do le sti­me pub­bli­ca­te nel 2015 dall’Agenzia Euro­pea per i Dirit­ti Fon­da­men­ta­li, nei luo­ghi dedi­ca­ti all’istruzione, le per­so­ne trans denun­cia­no il mag­gior nume­ro di epi­so­di di discri­mi­na­zio­ni, bul­li­smo e vio­len­za dovu­ti all’espressione del­la loro iden­ti­tà di gene­re: “un quar­to degli inter­vi­sta­ti trans che han­no fre­quen­ta­to la scuola/università o han­no un figlio/figli a scuola/all’università, affer­ma di esser­si sen­ti­to per­so­nal­men­te discri­mi­na­to da par­te del per­so­na­le sco­la­sti­co o uni­ver­si­ta­rio nei 12 mesi pre­ce­den­ti il son­dag­gio. Se si con­si­de­ra­no i soli stu­den­ti trans, il nume­ro sale al 29 %”. Spes­so infat­ti è pro­prio nel perio­do di pas­sag­gio tra le supe­rio­ri e l’università che mol­ti atti­va­no la richie­sta di modi­fi­ca dei dati ana­gra­fi­ci ma, visto che il com­ple­ta­men­to può richie­de­re tra 1 e 3 anni, le occa­sio­ni di discri­mi­na­zio­ne o stig­ma­tiz­za­zio­ne pos­so­no esse­re dav­ve­ro nume­ro­se. 

L’essere iden­ti­fi­ca­ti secon­do il pro­prio ses­so bio­lo­gi­co sen­za tene­re con­to del­la pro­pria iden­ti­tà cor­ri­spon­de ad un muro spes­so inva­li­ca­bi­le che com­por­ta per mol­te per­so­ne T l’abbandono sco­la­sti­co o la scel­ta di non pren­de­re par­te a per­cor­si di for­ma­zio­ne uni­ver­si­ta­ria. Que­sto potreb­be pre­sen­tar­si non solo nel­la gestio­ne ammi­ni­stra­ti­va, ma ogni qual­vol­ta ven­ga effet­tua­to un appel­lo, la richie­sta di fir­ma di pre­sen­za o sem­pli­ce­men­te nel mostra­re il tes­se­ri­no del­la men­sa o del­la biblio­te­ca.

Le asso­cia­zio­ni del mon­do tran­ses­sua­le han­no sem­pre dichia­ra­to come l’emarginazione socia­le del­le per­so­ne in tran­si­zio­ne pas­si dal tas­so di abban­do­no scolastico/universitario e dall’esclusione dal mer­ca­to del lavo­ro, oltre che dagli ste­reo­ti­pi e dai pre­giu­di­zi. Pro­prio per que­sti moti­vi abbia­mo sem­pre riba­di­to il nostro soste­gno alle bat­ta­glie di libe­ra­zio­ne del­le per­so­ne trans dal­lo stig­ma socia­le del pre­giu­di­zio, met­ten­do­ci a ser­vi­zio ed impe­gnan­do­ci a dare visi­bi­li­tà a bat­ta­glie che per trop­po anni sono rima­ste nell’ombra.

Le pra­ti­che degli Ate­nei ita­lia­ni che già si sono atti­va­ti in tal sen­so van­no este­si a tut­ti i poli uni­ver­si­ta­ri e soprat­tut­to è dove­ro­so che, attra­ver­so una gestio­ne coor­di­na­ta che pro­ven­ga diret­ta­men­te dal MIUR, non sia lascia­ta alla sin­go­la ini­zia­ti­va. E’ neces­sa­rio quin­di isti­tui­re una cam­pa­gna nazio­na­le per la libe­ra­zio­ne sco­la­sti­ca del­le per­so­ne in tran­si­zio­ne ed adem­pie­re alle diret­ti­ve costi­tu­zio­na­li che invi­ta­no lo Sta­to a per­met­te­re la pie­na rea­liz­za­zio­ne del­la per­so­na eli­mi­nan­do ogni for­ma di discri­mi­na­zio­ne e pro­muo­ven­do l’uguaglianza for­ma­le e sostan­zia­le. Que­sto sareb­be un otti­mo pun­to di par­ten­za in atte­sa di nume­ro­se altre ini­zia­ti­ve che, a par­ti­re dal­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne fino ad arri­va­re al pri­va­to, con­sen­ta di supe­ra­re, in ogni atti­vi­tà quo­ti­dia­na, qua­lun­que for­ma di osta­co­lo al pie­no e sano svi­lup­po del­la pro­pria per­so­na­li­tà.

A tal pro­po­si­to un anno fa la comu­ni­tà di Pos­si­bi­le ave­va lan­cia­to la neces­si­tà di una bat­ta­glia a tut­to cam­po a soste­gno del­le per­so­ne tran­ses­sua­li. Oggi rin­no­via­mo anco­ra una vol­ta l’impegno e, dopo aver por­ta­to que­sti temi nel­la scor­sa tor­na­ta elet­to­ra­le, con­fer­mia­mo la pie­na volon­tà di met­ter­ci a dispo­si­zio­ne per una stra­te­gia com­ples­si­va per la pie­na liber­tà, auto­de­ter­mi­na­zio­ne e rea­liz­za­zio­ne di ogni indi­vi­duo nel pie­no rispet­to del­la pro­pria iden­ti­tà e diversità.

Gian­mar­co Capogna

Emi­lia­no Toci[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.