rifugiati

La politica di Possibile (contro il «diritto alla vendetta»)

Con Pos­si­bi­le ci dedi­chia­mo alla mes­sa in sicu­rez­za, quel­la sicu­rez­za che pas­sa dal­la cura e dal­le sta­ti­sti­che e che tro­va con­cre­tez­za nel­le mobi­li­ta­zio­ni, nel­le stra­de, nel­le piaz­ze e, allo stes­so tem­po, negli atti par­la­men­ta­ri. Que­sta è la poli­ti­ca di Pos­si­bi­le. Schie­ra­te­vi con noi, dal­l’al­tra parte.

Una giustizia che va tutta a destra

Il mini­ste­ro del­la Giu­sti­zia ha pre­ca­riz­za­to i magi­stra­ti ono­ra­ri, pen­ten­do­se­ne solo dopo la sol­le­va­zio­ne gene­ra­le del­le Pro­cu­re del­la Repub­bli­ca, vuo­le toglie­re il dirit­to di appel­lo ai richie­den­ti asi­lo, si disin­te­res­sa del­la Con­ven­zio­ne di Gine­vra sui rifu­gia­ti: la bar­ra è fis­sa ver­so destra.

Dalla parte dell’umanità (e contro il “pacchetto Minniti”)

Otto pun­ti con i qua­li con­tra­ste­re­mo in tut­ti i luo­ghi, isti­tu­zio­na­li e non, la disu­ma­ni­tà e l’i­nef­fi­ca­cia del «pac­chet­to Min­ni­ti». Par­te­ci­pa alla nostra cam­pa­gna: fir­ma l’ap­pel­lo, resta infor­ma­to, par­te­ci­pa alla mobi­li­ta­zio­ne, segna­la­ci gra­vi vio­la­zio­ni dei dirit­ti, buo­ne e cat­ti­vis­si­me pra­ti­che di acco­glien­za. Schie­ra­ti con noi dal­la par­te dell’umanità.

Cosa ho visto tra i migranti ragazzini bloccati a Belgrado

«E’ una situa­zio­ne mai vista pri­ma». Comin­cia così il rac­con­to di Lis­sett, diri­gen­te del­l’as­so­cia­zio­ne “Refu­gees Aid Ser­bia”. La pre­sen­za di pro­fu­ghi bloc­ca­ti in Ser­bia non è nuo­va: que­sta esta­te, con la chiu­su­ra del­le fron­tie­re euro­pee, sono sta­te get­ta­te le basi del­la cri­si uma­ni­ta­ria che, in que­ste ore, col­pi­sce i pro­fu­ghi pre­sen­ti a Bel­gra­do. L’u­ni­ca dif­fe­ren­za è il cam­bio di sta­gio­ne, che costrin­ge al gelo tra le 700 e le 1200 per­so­ne, in capan­no­ni abban­do­na­ti nei pres­si del­la sta­zio­ne di Bel­gra­do, gli stes­si dove già que­sta esta­te tro­va­va­no pro­te­zio­ne alcu­ni di loro.

I rifugiati ambientali, in America, nel 1936

La cate­go­ria dei “rifu­gia­ti ambien­ta­li” gene­ra l’i­ro­nia di mol­ti, eppu­re ne par­la­va John Stein­beck già ottan­t’an­ni fa, rife­ren­do­si alle per­so­ne che, a cau­sa del­le tem­pe­ste di sab­bia, ave­va­no dovu­to abban­do­na­re i cam­pi degli Sta­ti cen­tra­li per recar­si in California.