QUADERNI

Pas­so dopo pas­so, ordi­nan­za dopo ordi­nan­za, il cam­po del­la sini­stra — con alcu­ne ecce­zio­ni — ha cedu­to alla peg­gio­re reto­ri­ca leghi­sta, natu­ral­men­te adot­tan­do toni gen­ti­li, cor­te­si e civi­li, ma sen­za il corag­gio di impor­re un pro­prio pen­sie­ro auto­no­mo. Era­no gli anni del­le ordi­nan­ze anti­ke­bab e anti­pho­ne-cen­ter, del­le inse­gne etni­che che non van­no bene, e di un sac­co di ame­ni­tà varie. 
Sta anco­ra a noi tut­ti, cit­ta­di­ni per l’u­gua­glian­za, rimet­ter­ci in moto e tor­na­re a cre­der­ci, ripren­de­re la costru­zio­ne di tan­ti pic­co­li e rapi­di vascel­li, con­sa­pe­vo­li che la sto­ria non fini­sce, che dopo non c’è il dilu­vio, ma anzi: che il ven­to sta cam­bian­do e che è tem­po di spie­ga­re le vele. Que­sto è il momen­to per pren­de­re la paro­la, per atti­var­si, dob­bia­mo far­lo ora e dob­bia­mo far­lo noi. Per­ché nes­su­no lo farà. 
Com­mis­sio­ni nomi­na­te in fret­ta e furia, con­ti­nue rinun­ce e com­pen­si ridi­co­li. Se si pen­sa­va che que­ste potes­se­ro esse­re le uni­che pro­ble­ma­ti­che ci si sba­glia­va di gros­so. Sono sol­tan­to alcu­ne del­le cri­ti­ci­tà che, insie­me ad altre venu­te fuo­ri negli ulti­mi gior­ni, rischia­no addi­rit­tu­ra di met­te­re in discus­sio­ne l’in­te­ro impian­to del­la Leg­ge 107. 
Una pro­po­sta poli­ti­ca che, con una valan­ga di voti, ha scon­fit­to la destra, dopo aver rele­ga­to ai mar­gi­ni il PD, arri­va­to addi­rit­tu­ra fuo­ri dal ballottaggio. 
L’o­pe­ra­zio­ne ‘I con­ti di Lava­gna’ e gli arre­sti illu­stri del sin­da­co San­gui­ne­ti e del­la ex par­la­men­ta­re Mon­del­lo, rac­con­ta­no e cer­ti­fi­ca­no anco­ra una vol­ta quan­to la ‘ndran­ghe­ta in Ligu­ria con­ti­nui a esi­ste­re, a cor­rom­pe­re, e di cer­to ad agi­re nel set­to­re dei rifiuti 
I cit­ta­di­ni dell’intera Pro­vin­cia di Bol­za­no sono sta­ti chia­ma­ti alle urne per espri­me­re il loro pare­re su un’opera mol­to con­tro­ver­sa, da anni ogget­to di gran­de dibat­ti­to nel­la Pro­vin­cia: l’ampliamento o meno dell’aeroporto del­la cit­tà di Bol­za­no tra­mi­te con­tri­bu­ti pubblici. 
La stra­te­gia del­l’U­nio­ne euro­pea ha fina­li­tà oppo­ste dal­l’of­fri­re pro­te­zio­ne: ha il fine con­tra­rio di tene­re i pro­fu­ghi ben distan­ti, di lasciar­li a casa loro strin­gen­do le maglie dei con­fi­ni dei pae­si di pro­ve­nien­za e dei pae­si di transito 
Ci sono respon­sa­bi­li­tà diver­se tra i diver­si ruo­li che si rico­pro­no nel­la stes­sa azien­da, si dirà, ed è giu­sto che ci sia­no dif­fe­ren­ze di retri­bu­zio­ne. Cer­ta­men­te è così ed è giu­sto che sia così, fin­ché le dif­fe­ren­ze non si amplia­no tan­to da con­fi­gu­ra­re vere e pro­prie ingiu­sti­zie socia­li, del tut­to inspie­ga­bi­li anche adot­tan­do gli stru­men­ti inter­pre­ta­ti­vi del­la miglio­re tra­di­zio­ne liberale. 
Pub­bli­chia­mo l’ultimo post del­la par­la­men­ta­re labu­ri­sta bri­tan­ni­ca Jo Cox, con il qua­le chie­de­va al gover­no bri­tan­ni­co di inter­rom­pe­re la ven­di­ta di armi all’Arabia Sau­di­ta. Sul tema, nei mesi scor­si Pos­si­bi­le ha fat­to una cam­pa­gna di set­ti­ma­ne #Ara­biaI­nau­di­ta.
Pos­si­bi­le, per il bene di Sesto, dichia­ra il pro­prio voto a favo­re del sin­da­co Fal­chi e invi­ta tut­ti gli elet­to­ri a fare la stes­sa cosa. Per­ché diver­sa­men­te da altri per noi non è una que­stio­ne di seg­gio­le e di equi­li­bri, ma una scel­ta poli­ti­ca: quel­la di risa­na­re la cit­tà, a qual­sia­si costo.