QUADERNI

Dopo set­ti­ma­ne di stal­lo, sem­bra che ripren­da il cam­mi­no par­la­men­ta­re del­la leg­ge elet­to­ra­le che que­ste Came­re fan­no e disfan­no dall’inizio del­la legi­sla­tu­ra, con una cer­ta incli­na­zio­ne alle solu­zio­ni inco­sti­tu­zio­na­li (come san­ci­to dal­la sen­ten­za n. 35 del 2017). 
Noi sia­mo per un’in­for­ma­zio­ne auto­no­ma e libe­ra, a cui non man­che­rem­mo mai e poi mai di rispet­to. Ma se lo è dav­ve­ro, auto­no­ma e libe­ra, e su que­sto for­se è il caso di inter­ro­gar­si a fon­do, esat­ta­men­te come loro fan­no con noi. 
Abbia­mo volu­to crea­re uno spa­zio alter­na­ti­vo al G7 di Vena­ria, ma anche al modo di pen­sa­re le tema­ti­che del G7. Pen­sia­mo sia neces­sa­rio soprat­tut­to in que­sto momen­to in cui la rap­pre­sen­tan­za è un pro­ble­ma per­ché lascia fuo­ri trop­pe situa­zio­ni, trop­pe per­so­ne: ecco per­ché Pro­xi­ma sarà il Festi­val del e per il 99%. 
La lun­ga discus­sio­ne di saba­to scor­so a Mila­no sul Mani­fe­sto di Pos­si­bi­le è sta­ta per me un momen­to di gran­de sod­di­sfa­zio­ne anche come costi­tu­zio­na­li­sta. È un bel modo di festeg­gia­re gli ormai pros­si­mi settant’anni del­la nostra Costi­tu­zio­ne, in modo dav­ve­ro non mera­men­te ritua­le (come temo inve­ce che acca­drà in mol­te sedi). 
Se gli omi­ci­di regi­stra­ti nei pri­mi set­te mesi del 2017 sono sta­ti 208 (rispet­to ai 245 di un anno pri­ma), i cadu­ti sul lavo­ro nel­lo stes­so perio­do sono sta­ti 591 (rispet­to ai 562 del­lo scor­so anno). 
Un lavo­ro che met­tia­mo a dispo­si­zio­ne di tut­ti, ma pro­prio tut­ti, non dei soli­ti par­ti­ti del­la sini­stra. Leg­ge­te­lo, cri­ti­ca­te­lo, miglio­ria­mo­lo assie­me, entria­mo anco­ra più nel det­ta­glio del­le pro­po­ste. Scri­ve­te­ci come sem­pre a [email protected].
Chie­dia­mo ai Con­si­gli Comu­na­li e ai sin­da­ci il con­fe­ri­men­to del­la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria ai bam­bi­ni nati nel ter­ri­to­rio ita­lia­no e figli di immi­gra­ti stra­nie­ri resi­den­ti, pre­mes­sa di un effet­ti­vo rico­no­sci­men­to, attra­ver­so la moda­li­tà del­la “Civil Card”, un docu­men­to di pre-cit­ta­di­nan­za che cer­ti­fi­ca il pro­fi­lo sto­ri­co-ana­gra­fi­co del tito­la­re, regi­stran­do tut­ti i dati ana­gra­fi­ci del mino­re (nasci­ta, vac­ci­na­zio­ni e iscri­zio­ne a scuo­la) e che già da tem­po esi­ste e fun­zio­na in alcu­ni comu­ni italiani.