Ottavio Navarra con Claudio Fava: tutta un’altra storia per la Sicilia

Otta­vio Navar­ra, can­di­da­to all’As­sem­blea Regio­na­le Sici­lia­na alle ele­zio­ni del 5 novem­bre, si pre­sen­ta e ci par­la dei moti­vi del­la sua can­di­da­tu­ra a soste­gno di Clau­dio Fava.

Sono Otta­vio Navar­ra, ho 52 anni, vivo a Paler­mo e svol­go la pro­fes­sio­ne di edi­to­re. Sono spo­sa­to con Maria Ele­na, magi­stra­to pres­so il Tri­bu­na­le di Paler­mo e ho un figlio ado­le­scen­te, Rumen. (Tra tan­ti difet­ti), la miglio­re qua­li­tà che mi vie­ne rico­no­sciu­ta e che voglio met­te­re a dispo­si­zio­ne del­la comu­ni­tà sici­lia­na con il mio impe­gno poli­ti­co è la capa­ci­tà di ascol­to. Tro­vo che que­st’ul­ti­ma qua­li­tà, sem­pre più rara nel­la poli­ti­ca attua­le, sia pre­sup­po­sto del­la costru­zio­ne di un “noi poli­ti­co”, di una comu­ni­tà. Ed è que­sto “noi poli­ti­co” che spe­ro di poter rap­pre­sen­ta­re al Par­la­men­to Sici­lia­no per soste­ne­re le ragio­ni del­l’u­gua­glian­za, del dirit­to allo stu­dio e alla ricer­ca, del con­tra­sto alla pover­tà, del­la cura del ter­ri­to­rio e dell’ambiente.

Sarà per defor­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le, sarà che l’a­na­gram­ma del mio nome è “nar­ra­va”, ma mi è sem­pre pia­ciu­to sia ascol­ta­re che raccontare.

La sto­ria che, inve­ce, non vor­rei dav­ve­ro più sen­ti­re è quel­la di una Sici­lia mar­to­ria­ta e impo­ve­ri­ta cul­tu­ral­men­te ed eco­no­mi­ca­men­te. Non vor­rei più sen­ti­re la sto­ria dei tan­ti ragaz­zi che emi­gra­no (all’e­ste­ro o al nord) per stu­dia­re, fare ricer­ca o lavo­ra­re, nè quel­la dram­ma­ti­ca che ci dice che qua­si un sici­lia­no su quat­tro è disoc­cu­pa­to e qua­si uno ogni due se il sici­lia­no è gio­va­ne. La sto­ria che non vor­rem­mo più sen­ti­re è anche quel­la di infra­strut­tu­re fati­scen­ti e di lavo­ri pub­bli­ci inter­mi­na­bi­le che, ad esem­pio, ci costrin­go­no a viag­gia­re per più di 3 ore per per­cor­re­re i 127 km che sepa­ra­no Agri­gen­to e Paler­mo. (Altro che pon­te sul­lo stretto!)

Quel­la che vor­rei nar­ras­si­mo assie­me è, come direb­be il com­pian­to Pino Danie­le, tut­ta n’a­ta sto­ria. Tut­t’al­tra sto­ria in cui si intrec­cia­no pas­sa­to (il mio), pre­sen­te (di tan­ti soste­ni­to­ri e mili­tan­ti che si stan­no impe­gnan­do con me per que­ste ele­zio­ni regio­na­li) e futu­ro (di tut­ti colo­ro che han­no il pia­ce­re di vive­re in que­sta bel­lis­si­ma terra).

La mia storia

Sono nato a Castel­ve­tra­no il sei luglio del 1965, da una cop­pia di com­mer­cian­ti di tes­su­ti di Gibel­li­na. A soli tre anni, la mia fami­glia per­se tut­to nel ter­ri­bi­le ter­re­mo­to del Beli­ce e fu costret­ta a rifu­giar­si a Petro­si­no, dove sono cre­sciu­to assie­me con mio fra­tel­lo Pao­lo e dove ho ini­zia­to a col­ti­va­re l’impegno poli­ti­co e socia­le che con­trad­di­stin­gue­rà gli anni a veni­re. La pas­sio­ne per la poli­ti­ca mi ha por­ta­to a diven­ta­re, appe­na diciot­ten­ne, cor­ri­spon­den­te da Mar­sa­la del gior­na­le “L’Ora” di Paler­mo dove mi tra­sfe­rì, una vol­ta fini­te le scuo­le, per iscri­ver­mi alla facol­tà di Giurisprudenza.

Negli anni uni­ver­si­ta­ri sono sta­to pro­ta­go­ni­sta di mol­te bat­ta­glie tra gli stu­den­ti ed elet­to a rap­pre­sen­tar­li sia nel Con­si­glio di Facol­tà che nel Con­si­glio di Ammi­ni­stra­zio­ne dell’Università degli Stu­di di Paler­mo. Nell’autunno del 1989 gli stu­den­ti paler­mi­ta­ni dan­no vita alla Pan­te­ra, il movi­men­to uni­ver­si­ta­rio desti­na­to, in pochi mesi, ad esten­der­si a tut­ti i prin­ci­pa­li ate­nei ita­lia­ni. In quei mesi, diven­tai uno dei lea­der del­la pro­te­sta, ani­man­do e gui­dan­do le bat­ta­glie socia­li. Nel 1992, anno cru­cia­le per la sto­ria ita­lia­na e paler­mi­ta­na in par­ti­co­la­re, appe­na lau­rea­to, fui elet­to segre­ta­rio regio­na­le del­la Sini­stra Gio­va­ni­le. Nel perio­do di rilan­cio civi­le del­la Pri­ma­ve­ra Sici­lia­na, come gio­va­ne e appas­sio­na­to mili­tan­te, mi impe­gnai nel vei­co­la­re un mes­sag­gio di spe­ran­za, sem­pre orien­ta­to al per­se­gui­men­to dei valo­ri del­la sini­stra e all’at­tua­zio­ne del pro­get­to costi­tu­zio­na­le, con par­ti­co­la­re riguar­do alla garan­zia dei dirit­ti socia­li. A soli ven­tot­to anni, nel 1994, fui elet­to con i Demo­cra­ti­ci di Sini­stra alla Came­ra dei Depu­ta­ti.

Nel 1996 il Par­la­men­to fu sciol­to anti­ci­pa­ta­men­te e mi can­di­dai all’Assemblea Regio­na­le Sici­lia­na, ritor­nan­do ad occu­par­mi più da vici­no dei pro­ble­mi del­la mia ter­ra d’o­ri­gi­ne. A tren­tun anni fui elet­to depu­ta­to regio­na­le a gran­de mag­gio­ran­za, con 10.064 voti di pre­fe­ren­za nel col­le­gio di Tra­pa­ni. Nel 2003 fon­dai a Mar­sa­la la casa edi­tri­ce che por­ta il mio nome, Navar­ra Edi­to­re, e “Mar­sa­la c’è”, uni­co esem­pio di quo­ti­dia­no cit­ta­di­no free press di impe­gno socia­le. Nel 2005 la casa edi­tri­ce si tra­sfe­ri­sce a Paler­mo e ini­zia a occu­par­si solo di edi­to­ria libra­ria, pub­bli­can­do nar­ra­ti­va e sag­gi­sti­ca di impe­gno civi­le e diven­tan­do una del­le real­tà più inte­res­san­ti del pano­ra­ma libra­rio ita­lia­no indi­pen­den­te. Dal 2011, sono tra i pro­mo­to­ri di Una mari­na di libri, festi­val dell’editoria indi­pen­den­te che si can­di­da a far diven­ta­re Paler­mo il ter­zo polo edi­to­ria­le ita­lia­no. La mili­tan­za poli­ti­ca e la pas­sio­ne civi­le, mai tra­mon­ta­ta in me, mi han­no spin­to negli ulti­mi anni a pro­muo­ve­re e soste­ne­re ini­zia­ti­ve di per­so­ne che cre­do­no nell’impegno per­so­na­le a favo­re del­la col­let­ti­vi­tà. Pro­prio da que­sta atten­zio­ne per l’iniziativa col­let­ti­va nasce nel 2015 l’esperienza di Per il pane e le rose, una comu­ni­tà che vuo­le risco­pri­re il valo­re di un impe­gno poli­ti­co vero e appas­sio­na­to par­ten­do dal­le persone.

2) Il Presente
Mol­ti anni dopo il mio ulti­mo impe­gno atti­vo nel­la poli­ti­ca isti­tu­zio­na­le, il 29 luglio 2017 l’as­sem­blea “Di Sini­stra e Civi­ca”, com­po­sta da sin­go­li cit­ta­di­ni, movi­men­ti civi­ci par­ti­ti (tra cui Pos­si­bi­le), mi ha pro­po­sto la can­di­da­tu­ra di alla Pre­si­den­za del­la Regio­ne Sici­lia­na. Accet­to, dun­que, il man­da­to di gui­da­re il polo del­la sini­stra alter­na­ti­va al Par­ti­to Demo­cra­ti­co, riser­van­do­mi di rinun­cia­re alla can­di­da­tu­ra a Pre­si­den­te nel caso in cui il mio nome fos­se risul­ta­to osta­ti­vo rispet­to ad una pro­po­sta uni­ta­ria di tut­ta la sini­stra. In vir­tù di ciò, una vol­ta con­sta­ta una sostan­zia­le con­ver­gen­za pro­gram­ma­ti­ca con Sini­stra Ita­lia­na e al MDP — Art. 1, il 4 set­tem­bre 2017, con una nota con­giun­ta fir­ma­ta assie­me a Clau­dio Fava, comu­ni­co di esse­re dispo­ni­bi­le a riti­rar­mi dal­la cor­sa alla Pre­si­den­za a favo­re di quest’ultimo, scel­to come can­di­da­to del­la sini­stra uni­ta. Nel cor­so dell’assemblea regio­na­le del­le for­ze poli­ti­che e dei movi­men­ti che sosten­go­no la can­di­da­tu­ra di Clau­dio Fava per la pre­si­den­za del­la Regio­ne Sici­lia­na, svol­ta­si il 10 set­tem­bre 2017 a Paler­mo, Clau­dio Fava mi indi­ca come can­di­da­to alla vice­pre­si­den­za del­la Regio­ne.

3) Il Futuro
Con il vostro soste­gno e le vostre idee, spe­ro di poter costrui­re un futu­ro diver­so per que­sta ter­ra e, in par­ti­co­la­re, per i più debo­li. Vor­rei riu­scis­si­mo ad accen­de­re la spe­ran­za e a rap­pre­sen­ta­re le istan­ze di chi lavo­ra nel mon­do del­l’ar­te, del­la musi­ca e del­la cul­tu­ra e di chi svi­lup­pa for­me di impre­sa loca­le, soste­ni­bi­le e soli­da­le, di pre­ca­ri, gio­va­ni disoc­cu­pa­ti, pen­sio­na­ti, migran­ti e agri­col­to­ri. Il pro­gram­ma attor­no al qua­le chie­do il vostro soste­gno tro­va la pro­pria stel­la pola­re in pochi e coe­ren­ti con­cet­ti chia­ve da cui la Sici­lia dovreb­be ripar­ti­re. Innan­zi­tut­to, asso­lu­ta­men­te prio­ri­ta­rio è pro­ce­de­re all’abbat­ti­men­to del­le disu­gua­glian­ze di ordi­ne eco­no­mi­co e socia­le che, limi­tan­do di fat­to la liber­tà e l’e­gua­glian­za dei cit­ta­di­ni, impe­di­sco­no il pie­no svi­lup­po del­la per­so­na uma­na e l’ef­fet­ti­va par­te­ci­pa­zio­ne di tut­ti i sici­lia­ni all’or­ga­niz­za­zio­ne poli­ti­ca, eco­no­mi­ca e socia­le del Pae­se (art. 3 del­la Costi­tu­zio­ne ita­lia­na). In que­sto sen­so, si dovrà comin­cia­re dal finan­zia­men­to di una “Pia­no di con­tra­sto alla pover­tà” che sia in gra­do di libe­ra­re dal biso­gno 300.000 fami­glie che ver­sa­no in sta­to di pover­tà assoluta.

In secon­do luo­go, cre­do sia prio­ri­ta­rio inve­sti­re nei nostri gio­va­ni, i qua­li rap­pre­sen­ta­no non solo il futu­ro ma soprat­tut­to il pre­sen­te di que­st’i­so­la. Per que­sta ragio­ne, pro­por­re­mo il cospi­cuo finan­zia­men­to al dirit­to allo stu­dio e alla ricer­ca: è neces­sa­rio alme­no rad­dop­pia­re il nume­ro di bor­se di stu­dio ERSU per gli stu­den­ti uni­ver­si­ta­ri e di bor­se di dot­to­ra­to e post-dot­to­ra­to. In Euro­pa si par­la tan­to di emer­gen­za immi­gra­zio­ne, noi cre­dia­mo che la vera emer­gen­za a cui por­re rime­dio sia quel­la del­l’e­mi­gra­zio­ne e che, per que­sto, ser­va finan­zia­re il “bigliet­to di ritor­no” dei nostri tan­ti gio­va­ni (tra cui oltre il 20% dei lau­rea­ti) che han­no abban­do­na­to que­sta ter­ra per tro­va­re altro­ve for­tu­ne, lavo­ro e riconoscimenti.

Infi­ne, cre­do fer­ma­men­te in una visio­ne stra­te­gi­ca che lega in manie­ra siner­gi­ca la pro­mo­zio­ne del turi­smo soste­ni­bi­le con lo svi­lup­po e il finan­zia­men­to del­l’ar­te, del­la musi­ca e del­la cul­tu­ra sici­lia­na. Sono con­vin­to che una seria pro­gram­ma­zio­ne di ini­zia­ti­ve musi­ca­li, arti­sti­che e cul­tu­ra­li, non solo sia essen­zia­le per valo­riz­za­re le nostre radi­ci e for­ma­re le coscien­ze cri­ti­che dei sici­lia­ni ma pos­sa anche fare da vola­no all’in­cre­men­to dei flus­si turi­sti­ci e del­la loro qua­li­tà. Come dice la bel­lis­si­ma scrit­ta del Tea­tro Mas­si­mo di Paler­mo: “L’ar­te rin­no­va i Popo­li e ne rive­la la vita. Vano del­le sce­ne è il dilet­to ove non miri a pre­pa­rar l’av­ve­ni­re”.

Otta­vio Navarra

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