QUADERNI

Nel­la gior­na­ta di ieri, il grup­po “Ver­di e Pos­si­bi­le” ha pre­sen­ta­to un OdG urgen­te a fir­ma del nostro con­si­glie­re Ales­san­dro Miglio­li in cui si chie­de­va di pren­de­re le distan­ze dal­le affer­ma­zio­ni del­la Mini­stra. La Sto­ria è una mate­ria deli­ca­ta che va capi­ta e non abu­sa­ta per lan­cia­re la pal­la da una par­te all’al­tra del cam­po poli­ti­co o per ripu­li­re la pro­pria memo­ria sto­ri­ca fon­da­ta sul­la vio­len­za e sull’odio. 
Il futu­ro non è scrit­to, dice­va Post­man. Ed è vero anche oggi: dipen­de da come use­re­mo i mez­zi di comu­ni­ca­zio­ne, se come stru­men­ti di intrat­te­ni­men­to o come occa­sio­ni di pen­sie­ro. La dif­fe­ren­za non è secon­da­ria. Da essa dipen­de la qua­li­tà del­la nostra democrazia. 
In dia­lo­go con l’As­ses­so­ra con dele­ga ai Dirit­ti e alla Pace del Comu­ne di Castel­no­vo Mon­ti, Sil­via Dal­la­por­ta, abbia­mo pen­sa­to che fos­se oppor­tu­no soste­ne­re i nostri cit­ta­di­ni e le nostre cit­ta­di­ne nel loro ope­ra­to per sen­si­bi­liz­za­re sul­la Pale­sti­na, come già fan­no da mag­gio ’25 con i “Saba­ti per Gaza”, e abbia­mo pen­sa­to di far­lo con­ti­nuan­do la let­tu­ra di alcu­ni nomi dei bam­bi­ni ucci­si nel cor­so del Geno­ci­dio in atto pri­ma di alcu­ni momen­ti cul­tu­ra­li e non solo. 
Trump inter­vie­ne all’O­nu con un discor­so lun­ghis­si­mo, mol­to oltre il tem­po con­ces­so agli altri lea­der, pie­no di affer­ma­zio­ni anti scien­ti­fi­che, illo­gi­che, di bufa­le e intri­so del­la peg­gior reto­ri­ca impe­ria­li­sta e suprematista. 
Con­ti­nue­re­mo a scio­pe­ra­re e a riem­pi­re le piaz­ze di tut­ta l’Italia, a denun­cia­re il geno­ci­dio in atto a Gaza, la com­pli­ci­tà di chi lo faci­li­ta e a chie­de­re che ogni rap­por­to — a livel­lo nazio­na­le ed euro­peo — con Israe­le ven­ga interrotto. 
Difen­de­re Anto­nel­la signi­fi­ca difen­de­re la Tosca­na e l’Italia che cre­do­no nel­la digni­tà di tut­tә, nel­la giu­sti­zia socia­le, nell’uguaglianza. È una respon­sa­bi­li­tà col­let­ti­va che riguar­da ogni cit­ta­di­na e cit­ta­di­no, e in pri­mo luo­go le istituzioni. 
“La repres­sio­ne è l’u­ni­co vero cre­do di que­sto gover­no, come dimo­stra­no la vicen­da del DDL Sicu­rez­za, gli ina­spri­men­ti del­le pene per chi pro­te­sta, la gestio­ne musco­la­re del­le piaz­ze, quel­lo che avvie­ne all’in­ter­no del­le car­ce­ri. Una visio­ne a cui ci oppo­nia­mo con tut­ta la nostra for­za, men­tre lot­tia­mo per una cit­tà ospi­ta­le, inclu­si­va, che pen­si alla qua­li­tà del­la vita, l’ambiente e l’erogazione di ser­vi­zi essen­zia­li e non alla spe­cu­la­zio­ne immo­bi­lia­re e al pro­fit­to a tut­ti i costi.” 
Cefe­rin — con­ti­nua Druet­ti — sostie­ne che la Rus­sia sia sta­ta esclu­sa dal­le com­pe­ti­zio­ni inter­na­zio­na­li per una for­te pres­sio­ne poli­ti­ca, men­tre con Israe­le non sta avve­nen­do la stes­sa cosa, c’è solo una pres­sio­ne del­la socie­tà civi­le. È una dichia­ra­zio­ne pavi­da ma è una dichia­ra­zio­ne che descri­ve per­fet­ta­men­te i moti­vi per cui le bom­be su scuo­le e ospe­da­li, la care­stia impo­sta alla popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, l’oc­cu­pa­zio­ne del ter­ri­to­rio pale­sti­ne­se pro­se­guo­no indi­stur­ba­ti da tan­to tempo.” 
Le paro­le di Taja­ni sono appun­to inop­por­tu­ne. Per­ché l’i­ni­zia­ti­va del­la Glo­bal Sumud Flo­til­la andreb­be sem­pli­ce­men­te soste­nu­ta dal nostro gover­no. Per­ché i quat­tro obiet­ti­vi del­la spe­di­zio­ne (lo stop all’assedio, lo stop alla fame usa­ta come arma, lo stop alla disu­ma­niz­za­zio­ne del­la popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, lo stop al geno­ci­dio) non dovreb­be­ro nem­me­no esse­re ogget­to di dibat­ti­to, ma la posi­zio­ne mini­ma di uma­ni­tà da cui par­ti­re per tro­va­re una solu­zio­ne poli­ti­ca e diplomatica. 
La mat­ti­na del 30 ago­sto sono inter­ve­nu­to alla pre­sen­za di altri ammi­ni­stra­to­ri e ammi­ni­stra­tri­ci loca­li ricor­dan­do che il pun­to fon­da­men­ta­le per costrui­re la “Gran­de Pace”, quel­la tra sta­ti, è neces­sa­rio costrui­re anche la “Pic­co­la Pace”, quel­la inter­na alle nostre comu­ni­tà, sia­no esse un’au­la sco­la­sti­ca o un Comu­ne da amministrare. 
Le paro­le di Ben Gvir sono inac­cet­ta­bi­li. I veri ter­ro­ri­sti sono le per­so­ne che fan­no dichia­ra­zio­ni del gene­re con­tro un’i­ni­zia­ti­va nata per rom­pe­re un bloc­co via mare ille­ga­le e por­ta­re sol­lie­vo e aiu­to alla popo­la­zio­ne di Gaza.