referendum costituzionale

Le 52 giornate di Milano

Bep­pe Sala dice che fareb­be anche il sena­to­re, ma non più di un gior­no a set­ti­ma­na. E lo fareb­be per por­ta­re a Roma le istan­ze di Mila­no. E tut­ti gli altri cit­ta­di­ni lom­bar­di non val­go­no nulla?

Ilva: una maggioranza di bicameralisti inconsapevoli

Rile­via­mo che alle vol­te il bica­me­ra­li­smo per­fet­to ser­ve, e ser­ve per rime­dia­re a erro­ri, dimen­ti­can­ze, omis­sio­ni (non volu­te, ma spes­so volu­te) com­piu­te dal­la clas­se poli­ti­ca. Il bica­me­ra­li­smo per­fet­to, in que­sto caso, agi­sce da vera e pro­pria assi­cu­ra­zio­ne isti­tu­zio­na­le, supe­rio­re per defi­ni­zio­ne alle man­che­vo­lez­ze e alle bas­sez­ze del­la poli­ti­ca e dei par­ti­ti. E pen­sa­te come avreb­be potu­to (non) risol­ver­si que­sta vicen­da se dav­ve­ro — ma così non è, come abbia­mo già avu­to modo di spie­ga­re — que­sta rifor­ma por­tas­se tut­te le com­pe­ten­ze sani­ta­rie in capo allo Sta­to e a una sola came­ra legislativa.

Stabilità? Questione di Renzsponsabilità

La cata­stro­fe nel caso del­la vit­to­ria del no al pros­si­mo refe­ren­dum è tut­ta fari­na di Ren­zi e gli Sta­ti este­ri non fan­no che regi­strar­ne l’al­lar­mi­smo. Baste­reb­be che l’at­tua­le Pre­si­den­te del Con­si­glio abban­do­nas­se un secon­do sol­tan­to il pro­prio ego e garan­tis­se respon­sa­bil­men­te di dare cor­so alla deci­sio­ne che usci­rà dal­le urne sen­za pro­vo­ca­re scos­so­ni e garan­ten­do gli impe­gni pre­si e faci­li­tan­do qual­sia­si evo­lu­zio­ne poli­ti­ca. E il Pre­si­den­te del Con­si­glio è Renzi.

Referendum, la stima definitiva sui costi della Politica

L’e­co­no­mi­sta Rober­to Perot­ti è l’au­to­re del­l’ul­ti­ma sti­ma sui più pro­ba­bi­li rispar­mi deri­van­ti dal­la rifor­ma costi­tu­zio­na­le. La nuo­va valu­ta­zio­ne, pur disco­stan­do­si nei risul­ta­ti da quel­la effet­tua­ta a tem­po debi­to dal­la Ragio­ne­ria di Sta­to costi­tui­sce un’al­tra smen­ti­ta del­la vul­ga­ta, soste­nu­ta in pri­mis dagli espo­nen­ti del gover­no e dai soste­ni­to­ri del Sì, secon­do cui i rispar­mi si atte­ste­reb­be­ro a 500 milio­ni di euro.

Boschi e Lorenzin sì vergognino

La tute­la uni­for­me dei livel­li essen­zia­li del­le pre­sta­zio­ni è un prin­ci­pio già san­ci­to dal­la Costi­tu­zio­ne e per il qua­le lo Sta­to già ora può inter­ve­ni­re diret­ta­men­te. Boschi e Loren­zin la smet­ta­no di stru­men­ta­liz­za­re la sofferenza.

Ma che riforma è?

Il sin­da­co Tosi, soste­ni­to­re del Sì, spie­ga che sareb­be assur­do ave­re due Con­si­gli comu­na­li con mag­gio­ran­ze diver­se, che è esat­ta­men­te quel che potreb­be acca­de­re con la rifor­ma costituzionale.

Castituzione

La cam­pa­gna per il Sì gio­ca su impro­ba­bi­li col­la­ge con impro­ba­bi­li per­so­nag­gi. Ma dov’è Ber­lu­sco­ni? E per­ché non c’è Ber­sa­ni? Dove è fini­to Wal­ter Toc­ci? E’ più faci­le pren­der­se­la con Dini e le sue legioni.

No, Pisapia non ha strappato. È lontano da tempo ma se ne sono accorti in pochi.

Giu­lia­no Pisa­pia, dopo mesi alla ricer­ca del­l’om­bra per non dover­si schie­ra­re o comun­que per schie­rar­si poco, oggi rila­sci un’in­ter­vi­sta a Repub­bli­ca in cui dichia­ra che non vote­rà no. Dice l’ex sin­da­co di Mila­no: «Nes­su­na apo­ca­lis­se sia che vin­ca il No, sia che vin­ca il Sì. E mi sem­bra che sia­no ormai ben pochi quel­li che …

No, Pisa­pia non ha strap­pa­to. È lon­ta­no da tem­po ma se ne sono accor­ti in pochi. Leg­gi altro »