La casta dei politici (come la chiama Basta un sì) vota sì

Se andassimo a vedere chi fa parte della casta dei politici che voterà sì, e da quanti anni ha «abusato» della retribuzione (per adottare il linguaggio sobrio dei sostenitori del sì) avremmo delle belle sorprese. Vi rendete conto che a ragionare così si finisce male?

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Que­sto è uno stral­cio del­l’ul­ti­mo post di “Basta un sì”, il sito del comi­ta­to per il sì.

Nota­re i toni popu­li­sti­ci (!!!1!!1!), che sor­pas­sa­no i toni gril­li­ni a cui pro­prio il refe­ren­dum dice­va di voler­si contrapporre.

Nota­re la dimen­ti­can­za: per fare tut­to que­sto, basta­va un sì, in aula, qual­che set­ti­ma­na fa, per ridur­re le inden­ni­tà dei par­la­men­ta­ri. Ma di que­sto nel­le rifles­sio­ni del comi­ta­to non c’è traccia.

Vedia­mo, però, chi fa par­te del­la casta dei poli­ti­ci che vote­rà sì, e da quan­ti anni ha «abu­sa­to» del­la retri­bu­zio­ne, per adot­ta­re il lin­guag­gio sobrio dei soste­ni­to­ri del sì.

13 legi­sla­tu­re + 3 Euro­Par­la­men­to: Gior­gio Napolitano.

8 legi­sla­tu­re: Pier­fer­di­nan­do Casi­ni, Fabri­zio Cic­chit­to, Anna Finoc­chia­ro, Mau­ri­zio Sac­co­ni e Lucia­no Violante.

6 legi­sla­tu­re: Ales­san­dra Mus­so­li­ni e Wal­ter Veltroni.

5 legi­sla­tu­re: Bru­no Tabacci.

Tut­ti casti soste­ni­to­ri del sì, che han­no «abu­sa­to», direb­be­ro i pro­mo­to­ri del Sì, del­le retribuzioni.

Vi ren­de­te con­to che a ragio­na­re così si fini­sce male?

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