QUADERNI

Di fron­te ai nume­ro­si que­si­ti refe­ren­da­ri che cir­co­la­no in que­ste ore, si apre una con­sul­ta­zio­ne di tut­ti gli iscrit­ti rispet­to a un impe­gno atti­vo di Possibile. 
Sia­mo da sem­pre rea­li­sti e paci­fi­sti, il 25 apri­le e ogni gior­no. Ci era­va­mo pro­po­sti di orga­niz­za­re una nostra pre­sen­za a Vipi­te­no per cele­bra­re la Libe­ra­zio­ne. Nel­la cit­tà di Alex Lan­ger, a pochi pas­si dal Bren­ne­ro, per costrui­re pon­ti e abbat­te­re muri. 
«Sia­mo qua per festeg­gia­re», rispo­se­ro, «abbia­mo vin­to». «Ave­te vin­to voi? », dis­se il signo­re. «E che cosa avre­ste vin­to? Ho vin­to io. E ora, di cor­sa, via da que­sta piaz­za e ritor­na­te al lavo­ro, cafoni!». 
Men­tre il voto dei tre­di­ci milio­ni che han­no vota­to “Sì” a que­sto refe­ren­dum non con­te­rà nul­la, quel­lo di die­ci milio­ni di elet­to­ri, espres­so nel 2013 a favo­re del­la coa­li­zio­ne di cen­tro­si­ni­stra, ha deter­mi­na­to l’attribuzione del pre­mio di mag­gio­ran­za. Basti pen­sa­re che il cele­bre 40% dei voti otte­nu­to alle ele­zio­ni euro­pee dal Pd cor­ri­spon­de a undi­ci milio­ni di voti. 
Per chi cre­de nel­la demo­cra­zia oltre 15 milio­ni di elet­to­ri (men­tre scri­via­mo) sono un gran­de risul­ta­to. Era un que­si­to tec­ni­co che è sta­to stru­men­ta­liz­za­to soprat­tut­to dal Gover­no, ma milio­ni di ita­lia­ni han­no comun­que repu­ta­to che non fos­se ‘inu­ti­le’ e si sono mobi­li­ta­ti per rag­giun­ge­re il quorum. 
Pro­ba­bil­men­te alle 23 avran­no vota­to 15 milio­ni di per­so­ne. Il pre­mier ha vin­to le pri­ma­rie con due milio­ni di voti, scal­zan­do Let­ta e quan­do fece il famo­so 40% alle euro­pee era­no 11 milio­ni. I suoi sche­ra­ni che insul­ta­no gli elet­to­ri che sono anda­ti a vota­re dovreb­be­ro anda­re a nascon­der­si. Il ‘ciao­ne’ diven­ta un arri­ve­der­ci a ottobre. 
Per­ché le comu­ni­tà sia­no auto­no­me dal pun­to di vista ener­ge­ti­co, per­ché le per­so­ne sia­no libe­re e si rico­no­sca­no nel­le isti­tu­zio­ni repub­bli­ca­ne. Con­tro l’a­sten­sio­ne, per la par­te­ci­pa­zio­ne del­le persone. 
Il refe­ren­dum è una gran­de oppor­tu­ni­tà che il fron­te poli­ti­co rifor­mi­sta dovreb­be coglie­re per pro­get­ta­re una tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca coe­ren­te con gli accor­di di Pari­gi e che avreb­be con­se­guen­ze mol­to posi­ti­ve sul­la nostra economia. 
È un dato di fat­to che mol­te piat­ta­for­me estrat­ti­ve resti­no sot­to le quo­te di fran­chi­gia. Non ci vuo­le un genio con Mba ad Har­vard per capi­re che se tu com­pa­gnia ener­ge­ti­ca resti sot­to fran­chi­gia non paghe­rai le royal­ty (pur bas­se) allo Stato. 
Oggi par­to­no le ini­zia­ti­ve di Pos­si­bi­le “NOi per la Costi­tu­zio­ne”. Uno spa­zio che Pos­si­bi­le met­te a dispo­si­zio­ne dei cit­ta­di­ni che voglia­no infor­mar­si sul­la revi­sio­ne costi­tu­zio­na­le appro­va­ta dal Par­la­men­to il 12 apri­le 2016 e su cui tut­ti sare­mo chia­ma­ti a pro­nun­ciar­ci nel refe­ren­dum del pros­si­mo autunno.