Continuano incessanti le azioni politiche e amministrative per cercare di limitare quanto più possibile i servizi primari per l’accoglienza a Riace. In ordine di tempo, non ultima per i significati politici, è lo “sfratto” definito temporaneo, ma sospettiamo definitivo, dell’ambulatorio medico polispecialistico aperto nel 2017 dalla Associazione Umanitaria Onlus Jimuel
riace
E’ prioritario smentire e dire con forza che questa è una ricostruzione fallace, scritta da un leader di un partito neofascista per gettare fango, attraverso l’attacco ad personam su Lucano, su un’esperienza di accoglienza che ha fatto scuola nel mondo e che continuiamo a sostenere. Aiutateci a farlo
Torneremo a Riace settimana prossima e, insieme a tanti attivisti che si sono mobilitati negli scorsi giorni, difenderemo ancora l’idea di un’Italia e di un’Europa accogliente, solidale, madrina dei diritti umani. Sarà solo la prima tappa di un nuovo tour di questa Italia, un’Italia felice. Seguiteci.
Un Consiglio Comunale aperto, un’assemblea pubblica come non se vedevano da tempo, con riferimenti storici molto antichi, risalenti al tempo mitologico di Locri polis magnogreca. In quelle occasioni, se le conoscenze non ci tradiscono, ci si metteva in gioco in prima persona davanti all’Assemblea, che non era elettiva, ma deteneva lo “strano” potere di determinare persino la vita vera, non solo politica, di chi chiedeva un voto.
In nessuna delle tante occasioni di confronto è stata presente l’ombra del sospetto nell’operato di Lucano. Una persona così è quella che è, non ci pareva e non ci pare possibile che un orizzonte vasto come quello proposto dal Sindaco di Riace potesse contenere le industrie inquinanti della corruzione, del malaffare, della combine amministrativa. Bassezze e sistemi di lucro completamente assenti nel sistema di vita e nella proiezione dell’immagine di Domenico Lucano.