referendum costituzionale

Magia editoriale di Repubblica: fa sparire la sinistra e se ne lamenta

Indi­spen­sa­bi­le lamen­tar­si del­la man­can­za di sini­stra, del resto: se a qual­cu­no dei loro affe­zio­na­ti let­to­ri spun­tas­se la voglia di far­si un giro nel Pae­se rea­le (dove a sini­stra ci si è con­su­ma­te le suo­le a attra­ver­sa­re il Pae­se “nel meri­to” come pia­ce a loro) uscen­do dal­l’I­ta­lia “secon­do Ren­zi, Repub­bli­ca e Cala­bre­si” fini­reb­be­ro per abbo­nar­si a Novel­la 7000 piut­to­sto che leg­ge­re il bol­let­ti­no di governo.

Voto all’estero: basta speculazioni su dati che non hanno nulla di fondato

Il nume­ro dei votan­ti all’e­ste­ro è com­ple­ta­men­te inven­ta­to. Ci sor­pren­de che Palaz­zo Chi­gi abbia for­ni­to dei dati uffi­cio­si: non è mai suc­ces­so nel­la sto­ria repub­bli­ca­na. E’ mol­to gra­ve inol­tre che un quo­ti­dia­no abbia dif­fu­so que­ste sti­me uffi­cio­se sen­za che i voti degli ita­lia­ni all’estero fos­se­ro nem­me­no arri­va­ti in Italia.

Tutte le contraddizioni del Senato non elettivo

Per mesi i soste­ni­to­ri del­la rifor­ma ci han­no rac­con­ta­to che il Sena­to non era e non pote­va esse­re elet­ti­vo. E’ anco­ra non elet­ti­vo, eppu­re ci rac­con­ta­no il con­tra­rio, smen­ten­do l’i­dea che era alla base del­la rifor­ma stessa.

La vera storia dell’incostituzionalità della legge Madia

La Cor­te Costi­tu­zio­na­le non ha fat­to altro che il pro­prio dove­re, ed ecco per­ché la solu­zio­ne non sta­ra nel­le “gran­di rifor­me” ma nell’approvazione di buo­ne leg­gi, ben pen­sa­te e poi ben scrit­te, nel rispet­to del­la Costi­tu­zio­ne e in par­ti­co­la­re di quan­to pre­vi­sto a tute­la del­le autonomie.

Vogliamo cambiare tutto, ma non male la Costituzione

Voglia­mo cit­ta­di­ni, non clien­ti. Voglia­mo sovra­ni, non frit­tu­re. Voglia­mo elet­ti, non nomi­na­ti. Voglia­mo una Costi­tu­zio­ne che uni­sce, non una ‘rifor­ma’ che divi­de. Voglia­mo comu­ni­tà, non ter­ri­to­ri a cui impor­re deci­sio­ni pre­se altro­ve. Voglia­mo con­di­vi­sio­ne, non arro­gan­za. Voglia­mo serie­tà, non striz­za­ti­ne d’occhio. Voglia­mo il bene o il meglio, per­ché il “non mi pia­ce ma la voto”, …

Voglia­mo cam­bia­re tut­to, ma non male la Costi­tu­zio­ne Leg­gi altro »

Il vero cambiamento che vogliamo

Voglia­mo cit­ta­di­ni, non clien­ti. Voglia­mo sovra­ni, non frit­tu­re. Voglia­mo elet­ti, non nomi­na­ti. Voglia­mo una Costi­tu­zio­ne che uni­sce, non una ‘rifor­ma’ che divi­de. Voglia­mo comu­ni­tà, non ter­ri­to­ri a cui impor­re deci­sio­ni pre­se altro­ve. Voglia­mo con­di­vi­sio­ne, non arro­gan­za. Voglia­mo serie­tà, non striz­za­ti­ne d’occhio. Voglia­mo il bene o il meglio, per­ché il “non mi pia­ce ma la voto”, …

Il vero cam­bia­men­to che voglia­mo Leg­gi altro »